Trasporti a Milano

Ah ecco... ; )

serie1928 wrote:Ma sono storpiature volute o solo ufficiali d’anagrafe che non sanno scrivere?

Nei primi casi che ho postato sono storpiature (inconsapevoli) volute

S-Bahn wrote:Sue Ellen è una delle ipotesi. Bisognerebbe almeno controllare che ci sia coerenza temporale.

Confermato dalla diretta interessata.

E comunque, tra le le clienti ho conosciuto una Iefte, un'Elvezia, un'Onesta, un'Isolina, oltre a una Gabriela e una Raffaela. La suocera di mio fratello è Salvatorica.
Una bisnonna si chiamava Dorvige. Un mo bisnonno era etichettato Taraco. Suo padre Alippio. Fortunato ad aver avuto genitori che non ci hanno battezzato guardando ai nomi dei parenti.

skeggia65 wrote:Sì, ma sapete da dove arriva "Suela"?

Io pensavo originasse da Giuseppi, con tutte le Suele che tira!

La mia famiglia è orginaria di una zona, la bassa padana, dove spesso si usava evitare i nomi dei santi. Quindi (oltre ai vari Nullo, Libero, ecc. che però non compaiono fra i miei parenti e conoscenti) spesso si ripiegava su nomi mitologici (Oreste, Dafne, Dirce..) o tratti da personaggi delle opere liriche (Neris diminutivo di Amneris, Elvino, Edmea...) o comunque di opere letterarie (Olindo). Parlo naturalmente di decenni fa, quando i miei nonni o i miei genitori erano bambini. E comunque anche chi non voleva fare l'anticlericale e sceglieva nomi di santi, faceva camminare la fantasia (Oringa, Genoveffa, Nives..) Oggi invece anche il più fervente degli anticlericali non ha problemi a chiamare i figli Mattia, Giulia, Anna o Marco
Poi ho conosciuto, sempre proveniente da quelle parti (ma l'ho conosciuta al bar vicino al lavoro dove facevo colazione), una simpatica donna di una trentina d'anni più grande di me, che di nome faceva Nadir

skeggia65 wrote:E comunque, tra le le clienti ho conosciuto una Iefte, un'Elvezia, un'Onesta, un'Isolina, oltre a una Gabriela e una Raffaela.

Una Gabriela era mia compagna di univeristà e ho conosciuto anche una Isolina, di origine veneta.

Certi nomi "strani" possono essere antichi o legati a patroni locali (Defendente, Paterniano). Altri solo buffi (cfr. Estenuata Vitali da Bellano).
Certe forme sono straniere (i nomi femminili in -ela credo siano spagnoli, d'altra parte "Gabriele" in Germania e' femminile perche' il maschile e' Gabriel), cosa che crea qualche misunderstanding ai nostri Gabrieli

La cosa piu' buffa e' usare un nome maschile per una donna o vv. come il citato biblico Iefte, oppure andando sul classico una Enea (vista in ospedale quando avevo 8 anni e lei 3 o 4). Anche l'astrologico Nadir https://it.wikipedia.org/wiki/Nadir_Tedeschi

Nadir è unisex come nome
I nomi legati a santi locali o nomi di santuari o appellativi di Maria sono più comuni al Sud (Acheropita, Tindari, Madia, Liborio, Calogero) o in Sardegna (Gonario, Bachisio..)


Per tornare ai nomi mitologici di cui parlavamo prima, una coetanea di mio padre si chiamava (o si chiama? chissà se vive ancora) Eneina (femminile di Enea evidentemente)

Qualche anno fa era di moda chiamare Andrea le bambine. Ottima ostentazione di ignoranza modaiola perchè anèr, andròs (ἀνήρ ἀνδρός in greco) significa esattamente "uomo".

Ho un'amica che si chiama Andrea, ma essendo Rumena, da lei è normale...

Anche in Germania (e negli altri Paesi germanofoni) ce ne sono un sacco, ad es.: https://de.wikipedia.org/wiki/Andrea_(Vorname)#Weiblicher_Vorname

In ogni caso dopo l'uscita di Elon Musk credo che non abbiamo alcuni diritto di criticare un qualsiasi "Suela"

Trullo wrote:Eneina (femminile di Enea evidentemente)

Beh questo e' uno dei trucchi correnti in italiano per femminiilzzare nome maschili (Andreina o Andreana, Nicoletta ... in altre lingue Andrea e Nicola sono femminili e il maschile e' diverso, Andreas/Andrew o Nicholas)

FORZA ALEX!