Re: Lingue minoritarie
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Vedo che sei poco più avanti di me negli anni.
Ho frequentato le elementari nei primi anni '60 e la situazione in Italia non era tanto diversa. Alle elementari solo italiano, poi alle medie e al ginnasio (qundi 5 anni) il francese. L'inglese ho dovuto impararlo molto più tardi, per il lavoro. Me la cavo, nulla di più, così come per il francese.
Poi c'è il dialetto. Il dialetto lombardo a Monza non era la prima lingua ma quasi. Tutti i parenti più grandi di me lo parlavano come lingua normalmente usata in famiglia. Non è la mia prima lingua ma quasi, certamente l'ho imparto da madrelingua.
Il dialetto allora era ancora la prima lingua nei piccoli paesi e in ampie zone dell'Italia e la TV era entrata da pochissimo nelle case di tutti gli italiani.
Poi quand'ero adolescente la mia famiglia si è trasferita nel sud e ho imparato il napoletano. Non da madrelingua ma l'ho imparato piuttosto bene.
Aneddoto. Giusto ieri siamo stati in MTB sul Monte Generoso e al ritorno ci siamo femati a pranzare all'Osteria della Grassa, lato Mendrisio.
La sciura della locanda al nostro arrivo si è rivolta a noi in dialetto, e le ho risposto senza il minimo problema in dialetto. La figlia che ci ha serviti invece ci parlava in italiano.
Per la cronaca tra i pochi avventori c'era una coppia non giovane che parlava tedesco e comunicava con un italiano decente ma con forte accento tedesco con la ragazza della locanda, e una coppia giovane che tra loro parlvano in tedesco, ma la ragazza si rivolgeva alla cameriera in un italiano che, per quello che mi arrivava alle orecchie, mi sembrava madrelingua.
Per finire è passato un vecchietto di Varese che gira da solo quasi tutti i giorni le montagne e che ha parlato con noi solo in dialetto, da me tranquillamente ricambiato.
Il dialetto è ancora vivo ma non so quanto dura ancora. Il mio capo ha quindici anni meno di me, è nato e cresciuto a Milano e non lo sa. Quando ci prova è un rosario di strafalcioni e parole inventate.
Ho frequentato le elementari nei primi anni '60 e la situazione in Italia non era tanto diversa. Alle elementari solo italiano, poi alle medie e al ginnasio (qundi 5 anni) il francese. L'inglese ho dovuto impararlo molto più tardi, per il lavoro. Me la cavo, nulla di più, così come per il francese.
Poi c'è il dialetto. Il dialetto lombardo a Monza non era la prima lingua ma quasi. Tutti i parenti più grandi di me lo parlavano come lingua normalmente usata in famiglia. Non è la mia prima lingua ma quasi, certamente l'ho imparto da madrelingua.
Il dialetto allora era ancora la prima lingua nei piccoli paesi e in ampie zone dell'Italia e la TV era entrata da pochissimo nelle case di tutti gli italiani.
Poi quand'ero adolescente la mia famiglia si è trasferita nel sud e ho imparato il napoletano. Non da madrelingua ma l'ho imparato piuttosto bene.
Aneddoto. Giusto ieri siamo stati in MTB sul Monte Generoso e al ritorno ci siamo femati a pranzare all'Osteria della Grassa, lato Mendrisio.
La sciura della locanda al nostro arrivo si è rivolta a noi in dialetto, e le ho risposto senza il minimo problema in dialetto. La figlia che ci ha serviti invece ci parlava in italiano.
Per la cronaca tra i pochi avventori c'era una coppia non giovane che parlava tedesco e comunicava con un italiano decente ma con forte accento tedesco con la ragazza della locanda, e una coppia giovane che tra loro parlvano in tedesco, ma la ragazza si rivolgeva alla cameriera in un italiano che, per quello che mi arrivava alle orecchie, mi sembrava madrelingua.
Per finire è passato un vecchietto di Varese che gira da solo quasi tutti i giorni le montagne e che ha parlato con noi solo in dialetto, da me tranquillamente ricambiato.
Il dialetto è ancora vivo ma non so quanto dura ancora. Il mio capo ha quindici anni meno di me, è nato e cresciuto a Milano e non lo sa. Quando ci prova è un rosario di strafalcioni e parole inventate.