S-Bahn wrote:Posso anche capire che si pensi ad un voto totalmente immaturo [...]. In realtà, di certo confusamente e semplificando, la gente qualcosa intuisce.
Potrebbe anche essere, ma siamo sicuri che i nostri Onorevoli e Senatori (come noto non sottoposti ad alcuna scelta popolare specifica in termini di preferenza) siano tutti delle teste fine e illuminate?
jumbo wrote:Può dire quel che vuole, nel mio concetto di democrazia chi è in minoranza può dire quel che vuole.
Anche accusare di parassitismo la maggioranza (vera, non quella degli annunci senza riscontri numerici) degli italiani, mi sembra poco rispettoso; le idee si possono anche non condividere, criticare, discutere, ma generalizzare e bollare milioni di persone in modo poco elegante, trovo abbia poco di democratico.
jumbo wrote:guai a pagare ciascuno quel che consuma, ci vuole mamma stato a pagare per tutti. non sia mai che uno è responsabile di quel che fa e paga per quel che consuma.
Una bella mamma, che impone una pressione fiscale tra le più alte in Europa (ovviamente a chi le tasse le paga, chi evade come lo definiamo, furbo, neoliberista, anti-parassita?), ma con servizi analoghi? Bel parassitismo quello di chi paga le tasse finanziando i servizi anche a chi le tasse non le paga o fa di tutto per contribuire il meno possibile...
Federico_2 wrote:Oggi il mercato del pane funziona in base al mercato privato. Non mi risulta ancora che ci sia un produttore statale, almeno in italia. Vogliamo statalizzare i panifici?
Fino a non molto tempo fa, e forse ancora oggi, esisteva il pane a prezzo calmierato, chissà perché...
jumbo wrote:una volta che un governo decide che sui servizi pubblici si devono fare le gare (e questa è una riforma!), arriva la sinistra "progressista" ad azzerarla.
C'era la legge del 1997, ho chiesto più volte perché non andasse bene...
Il paragone poi non sta in piedi: l'acqua è un monopolio naturale (non mi pare sia previsto che il singolo cittadino possa scegliere chi sarà il proprio fornitore di acqua potabile), a differenza del pane, che è soggetto realmente alle regole del mercato (salvo cartelli, guarda caso vietati) e che si può scegliere dove acquistare.