by skeggia65 » Wed 19 September 2007; 23:57
Opinione di un altro "matusa".
Nel mondo del lavoro dovrebbe funzionare così: o fai il tuo mestiere, o te ne vai a casa.
In alcuni campi (come il mio) sei incentivato a dare il meglio di te stesso, guadagnando stima, fiducia, avanzamenti e stipendi migliori.
Va da sé che un lavativo, prima o dopo viene lasciato a casa.
E perchè la scuola non dovrebbe funzionare in modo analogo?
In fondo, il "lavoro" dello studente è quello di apprendere, se non ne ha voglia o capacità he se ne vada a fare altro.
Dirò di più. Esami a Settembre per le scuole di ogni ordine e grado, e maggiore severità, a partire dalle superiori, verso coloro che sono usi vivacchiare ai margini della sufficienza.
Abolizione della "media matematica" per i giudizi di metà e fine anno.
A che serve?
Se uno becca un tre in chimica, e dopo prende un sette, un sette si merita.
Perchè prima non sapeva (non avendo studiato), e dopo, studiando, si è messo in condizioni di sapere.
Logico che il discorso debba valere anche all'inverso.
Incentivi (sotto forma di facilitazioni economiche, ssconti sulle tasse, ecc), all'università, per chi si dà da fare sul serio, cercando di ottenere una media elevata, e in tempi ragionevoli, ovvero una quantità di esami adeguata. In pratica, chi dà il meglio di sè.
Appesantimento verso i "cultori" del "18" e del "fuoricorso" (l'idea è quella di farli andare fuori e basta).
In fondo, lo stesso sistema che regola l'accesso alle residenze universitarie, hai diritto a un alloggio (se c'è posto) se sostieni un certo numero di esami, altrimenti arrivederci e grazie.
La vita è dura, il lavoro pure. Se la scuola non vi abitua questa realtà, ragazzi, quando imparerete ciò vi potreste fare molto, molto male.
Articolo 21
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Anche se "alea iacta est": Freedrichstrasse!
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Nella vita nulla si deve temere; si deve solo comprendere. Maria Sklodowska Curie