skeggia65 wrote:Parere degli abitanti: se chiedi ai cittadini, sono capaci di far diventare comune il proprio condominio.
In linea di principio non ci sarebbe nulla di male. Ognuno di noi, in fondo, "possiede" milionesimi di questo stato, milionesimi che valgono la bellezza di € 40000 di debito pubblico "a cranio".
Non ci sarebbe nessuna rinuncia alla rappresentanza, poiché i "neomilanesi" continuerebbero a votare.
Sbagli, a meno che il consiglio comunale del comune immaginato non fosse di tipo "federale", con almeno un cosigliere eletto dai cittadini del municipio (diciamo 1 ogni 10000 abitanti). Il sistema elettorale attuale non sarebbe rappresentativo, a meno di triplicare i consiglieri comunali, e sarebbe comunque una "compressione" di rappresentanza.
Strade: già ora si verifica sempre lo spezzatino, con strade transcomunali mantenute in un comune e disastrate in quello successivo,
Pazienza. Evidentemente non sono strade così importanti da dover essere considerate "provinciali", ma la connessione tra due strade comunali. Sarà compito di un municipio e l'altro coordinarsi di fare i lavori all'unisono. Ma soprattutto "a norma" e rispettando i piani di manutenzione. Nella grande città vedresti no quello che descrivi, ma interi tratti stradali malconci per anni: quando mancano i soldi se non è metà strada lo è tutta malmessa.
se i "municipi" dovessero occuparsene verrebbe meno uno dei vantaggi dellaccorpamento; idem per i trasporti (a eccezione, lo concedo, per gli scuolabus).
Appunto come ho scritto: nessun vantaggio, solo maggiori risorse per imbellettare "il centro" e scordarsi le periferie. Già ora le "zone" dovrebbero occuparsi di ciò.
Discorso analogo per l'illuminazione pubblica, con in più il vantaggio di fare una gara d'appalto unica potenzialmente più vantaggiosa.
Se parli della rete di alimentazione, d'accordo, mentre per l'arredo si applicano linee guida sovracomunali. Ma se e dove farla è compito dei municipi. La bolletta è poi da ripartire "a milionesimi".
Polizia locale: casomai si può scorporare l'annonaria dalla PL, con la prima a carattere "municipale" e la seconda in ambito cittadino, se no si fa la fine della mancata giurisdizione al di fuori del prorpio territorio;sai che figata durante un inseguimento.
Qui entriamo nel discorso dei compiti che la poizia locale deve svolgere. I compiti di polizia giudiziaria sono da lasciare allo stato, un inseguimento non deve per forza seguire limiti amministrativi, ma di giurisdizione, cose distinte. Io controlo il mio territorio, ma posso inseguire chi ha commesso l'infrazione nel mio territorio anche nel tuo. Lo banco e lo sanziono: tanto tu non lo puoi fare perché non hai visto l'infrazione stessa.
Sport: proprio per la carenza di impianti la gestione dev'essere comunale e non municipale: alcuni "municipi" sarebbero a secco e altri no.
Adesso, bene o male, ogni comune ha il suo impianto comunale. In caso di accorpamento questo no sarebbe più garantito, come non è garantito a Milano.
Scuola: il valore territoriale c'è già, sai che non è quello il punto. Il punto non riguarda il bacino d'utenza, ma tutto il resto (manutenzione, servizi di refezione, ecc.)
Sì, questo è il minore dei problemi, forso persino una invarianza. Non lo sacrifico lo stesso sull'altare di una fusione.
Il riferimento alla tariffa era inoltre un altro appunto.
Uno dei vantaggi di un accorpamento sarebbe lo scioglimento di un certo numero di consigli e giunte comunali: un numero di sindaci corrispondenti ai comuni accorpati, e un battaglione di assessori e consiglieri( questi ultimi in un numero vario dai 10 dei (pochi) comuni sotto i 3.000 abitanti ai 24 di quelli - non pochi - sopra i 30.000 (e, soprattutto, i relativi capitoli di spesa).
E' parte del problema della "rappresentanza". Però non credere: alla fine quello di cui le persone possono occuparsi ragionevolmente bene porta ad incrementare le dimensioni di altri aspetti dell'amministrazione: poi avere anche un solo assessore, ma che poi dovrà delegare ad altre persone quello che non potrà fare. Non avrai più 30 assessori, ne avrai uno solo con 29 collaboratori.
I "capitoli di spesa" poi, sono proprio quelli su cui l'azione politica agisce: un comune può avere l'esigenza di rifare la piscina, l'altro le strade, il terzo l'illuminazione. Alla fine devi sempre distriubuire "pani e pesci", ma con una amministrazione "vicina" dai il "pane" a chi effettivamente ha denti, ed il "pesce" a chi il "pane" non piace.
Se è vero, in ambito nazionale, che decentralizzare è rendere più efficiente, in ambito locale troppa frammentazione è deleterio.
Non parlerei di "efficienza", perché uno stato federale costa di più. Parlerei di "efficacia", e questa è scalabile ad ogni livello... senza esagerare di voler finire "nel condominio" anzidetto, pur valido in "linea di principio".
Sono anche convinto che ciò che deve stare insieme, alla fine starà insieme, senza forzature.
Spero ci siamo capiti: io sono "federale" fino al midollo, anche se sono disposto a discutere le dimensioni degli enti federati, partendo dall'individuo stesso e in quanto tale.