by serie1928 » Wed 22 March 2017; 21:12
Ho usato il virgolettato apposta, ovvero che la parola usata non lo era nel senso proprio. Poi nella seconda parte della frase ("...considerato che l'uso corretto non dovrebbe dare seguito a modifiche di significato.") spiego cosa intendo con la parola "ignoranza" virgolettata.
Ad ogni modo, può essere che qualcuno proponga scientemente una modifica linguistica, ma il fatto che poi divenga di uso comune non è certo per scelta consapevole.
La maggiore fonte di modifiche lessicali è la comodità della parola parlata, se non per ignoranza, per pigrizia.
"Affatto" ha acquisito un proprio significato "negativo" perchè viene/veniva usata più spesso in contesti negativi da rafforzare ("non è affatto vero", "non mi risulta affatto", ecc.), o come risposta confermativa: "Non è vero?" "Affatto!" (chi risponde conferma la domanda). Da qui all'uso come negazione propria il passo è breve: "Ti disturbo?" "Affatto!". Chi risponde intende "Non mi disturbi affatto!" o "Nient'affatto!". Quindi per pura comodità, e forse anche per ignoranza del significato di affatto, ecco che la parola cambia, assume valori nuovi, ecc..
Anche colui che ha fatto la domanda, se consapevole del significato reale della parola ricevuta in risposta, dovrebbe concludere: "Scusa, allora torno più tardi!", cosa che produrrebbe all'interlocutore un grosso "punto di domanda" sulla faccia "Ma come? Ti ho detto che non mi disturbi e te ne vai?".
Io, di fronte alla risposta "Affatto!" ricevuta ad una mia domanda qualsiasi, difficilmente do un diverso significato da "Per niente". Giusto o sbagliato che sia. E penso che sia così per la maggioranza della popolazione italiana.
Per pigrizia verbale? Probabilmente. Per ignoranza? Pure. Per entrambe le cose insieme nella moltitudine di situazioni reali che diventano abitudine? Sicuramente. E questo è il meccanismo della maggiorparte delle modifiche lessicali, se non la totalità.
Rare sono le modifiche per ragioni convenzionali di una certa fascia di popolazione, spesso corporativa ed esclusiva, in cui la lingua parlata e scritta avviene con significati diversi per escluderne la comprensione a "gente di fuori", pur rimanendo nel medesimo ambito linguistico. Non una lingua diversa quindi.
Abbiamo tutti fretta, e mai siamo puntuali!