Dal link di Fra
Si noti che tutti i nomi di mestiere, di professione e di ruolo possono avere la forma femminile: operaio/operaia, sindaco/
sindaca; assessore/assessora; segretario generale/segretaria generale, il presidente/la presidente ecc. È invece da evitare, perché non è grammaticale, l’uso dell’articolo femminile seguito dalla forma maschile, es. la sindaco. Si raccomanda di distinguere sempre il genere quando si fa riferimento a una persona definita, in particolare nell’intestazione, nelle formule d’esordio, nell’oggetto e nella firma.
Esempi
In lettere, comunicazioni, avvisi:
intestazione: Al signor/dottor/architetto XY oppure Alla signora, dottoressa, architetta XY;
formula d’esordio: Egregio avvocato XY oppure Egregia avvocata YX;
firma: Il responsabile del procedimento oppure La responsabile del procedimento.
In delibere:
oggetto: Nomina del sig. XY alla carica di consigliere comunale in surroga del consigliere YX oppure Nomina della signora XY alla carica di consigliera comunale in surroga della consigliera YX;
@skeggia
Nomi che finiscono in e possono essere considerati neutri o meglio invariabili: il giudice/la giudice, il presidente/la presidente ecc.
"studentessa" è entrato nell'uso, ma forse "studente" invariabile suona meglio (ed è anche più corretto, essendo un participio sostantivato)