CONFEDERAZIONE | CRONACA - 12:30
FFS, scene fantozziane a Briga
L'incredibile avvenutura vissuta giovedì sull'EuroCity 42 da Milano a Ginevra
LOSANNA – Fantozzianamente parlando è mancato solamente il sacchetto per il pranzo da 50.000 lire con “nell'ordine: una forchettina di plastica, un coltellino di plastica, stuzzicadenti di plastica, un bicchierino di plastica, un'ala di pollo... di plastica, e una mela bacata!”. Ciò detto, quanto successo giovedì sera ai passeggeri del treno EuroCity 42 delle FFS in arrivo da Milano e diretto a Ginevra, poco dista dalle tragiche avventure del ragioniere più famoso d’Italia. Chi vi scrive era presente – ahilui – sul convoglio in questione e ha quindi potuto vivere questo esilarante viaggio.
Arrivati a Domodossola con la Centovallina partita da Locarno alle 20.45 ecco materializzarsi il primo inghippo: l’EuroCity 42 è in effetti partito da Milano con un’ora di ritardo e dunque non sopraggiungerà prima delle 21.45. Sono cose che possono succedere, ci mancherebbe, - un annuncio all’altoparlante tuttavia non guasterebbe - e con altri passeggeri decidiamo di attendere pazientemente al bar della stazione. La parte più emozionante del nostro racconto però deve ancora arrivare.
Partiti finalmente da Domodossola in direzione del Vallese veniamo raggiunti dal controllore poco prima di Briga, il quale gentilmente si premura di chiederci la nostra destinazione finale per poterci indicare la presenza e gli orari delle nuove coincidenze. Peccato però che solo due minuti più tardi, con il treno fermo a Briga sul binario numero 6, il secondo controllore trasmette un messaggio a tutti i presenti: "A causa del ritardo accumulato questo treno non può più proseguire la sua corsa. Vi invitiamo perciò a recarvi immediatamente sul binario numero 1 dove vi attende un convoglio che si dirigerà a Sion, Montreux e Losanna”. Colti un po’ alla sprovvista e nello stress generale ci precipitiamo giù dalle scale, attraversiamo di volata il sottopassaggio e raggiungiamo il primo binario dove ci aspetta un treno, invero, molto più piccolo del EuroCity. Trovati quattro posti ci sediamo, posizioniamo abbastanza in affanno le valigie sopra le nostre teste e ci togliamo, sfiniti, giacche, berretti e sciarpe. “E che ora si arrivi a destinazione in santa pace!”, brontoliamo un po’ tutti ad alta voce. Poveri illusi.
Un nuovo annuncio fuoriesce dagli altoparlanti, mentre sguardi allarmati e sopracciglia alzate si stagliano fulminei sui passeggeri presagenti l’imminente beffa: “Sul binario 6 è in partenza un treno diretto a Sion, Montreux, Losanna e Ginevra. Siamo disposti ad aspettarvi” (ma che gentili!). Siamo di nuovo ai piedi della scala. Rimettiamo giacche, berretti e sciarpe, riprendiamo, in affanno, le valigie poste poco prima sopra la nostre teste e ci rifiondiamo fuori dal treno, scendiamo a rotta di collo le scale, percorriamo nuovamente il sottopassaggio e raggiungiamo il binario indicatoci dove, quasi sogghignante, ci accoglie l’EuroCity 42. Quello di prima!
Saliamo e ripetiamo la oramai automatica svestizione, seppur con un orecchio teso, anzi tesissimo in attesa di un nuovo annuncio. Che, fortunatamente non arriva. E allora sul vagone, dove il mal comune ha provocato più che mezzo gaudio, si comincia a ridere e a ironizzare sull’accaduto. I passeggeri svizzeri si segnano l’avvenimento per la sua eccezionalità e – ammettiamolo – originalità, mentre quelli italiani godono neanche troppo tacitamente per la disorganizzazione che, per una volta, è stata creata dalle ferrovie elvetiche e non dalle proprie.
Infine arrivano anche i controllori, alquanto imbarazzati, scusandosi per quanto successo e per gli evidenti disagi provocati. Per rendere meno amara la nostra odissea distribuiscono buoni del valore di 5 franchi – Fantozzi, poverino, non ha visto manco quelli – per l’acquisto di bevande o biglietti ferroviari. “Dulcis in fundo” anche l’addetto al minibar, magnanimo, allarga la manica e – guarda la foto – distribuisce cioccolatini come se piovesse. La pillola, tuttavia, viene solo parzialmente addolcita, anche perché a destinazione ci arriviamo con un’ora e mezza di ritardo e con un bel temporale pronto a bagnarci: vuoi vedere che oltre a quello “degli impiegati” esiste anche il “nuvolone degli studenti”?
18.01.2014 - 12:30 Massimo Solari
http://www.cdt.ch/confederazione/cronac ... briga.htmlPratica non nuova (né eccezionale...) che secondo me non è dovuta al ritardo (giacché il 42 dorme comunque a Ginevra) ma alla necessità, se caso, di riciclarne il materiale per il 41 (per esempio)...