S-Bahn wrote:Adesso, non facciamo i talebani. Non è che si può fare tutto e tutto è permesso, ma non è che se sgarri di un centimetro casca il mondo.
Bici contromano: io sono contrario per principio, se posso (quasi sempre) evito di infilarmi in un senso vietato, ma bisogna considerare che ci sono percorsi "regolari" nel flusso del traffico che in bicicletta sono più pericolosi dell'alternatriva contromano. Tant'è che dove si cavilla meno e si guarda di più alla soluzione dei problemi, si prende atto di come sono fatti questi percorsi e vengono regolarizzati con una striscia di vernice che consente, senza commettere violazioni, di fare il percorso più breve, più razionale e soprattutto più sicuro.
Non dimentichiamo poi che una bicicletta ha un ingombro in larghezza di meno di un metro e una velocità abituale, sulle stradi di una città di pianura, inferiore ai 20 km/h. Considerarla funzionalmente uguale ad un camion che si muove a 60 Km/h non è rendere giustizia alla realtà, anche se come formalità burocratica non fa una grinza.
Beh, se uno circola con l'andatura di un famoso "panettiere", altro che due metri
Sul contromano sono d'accordo, ma deve esserci chiarezza, e per questo è necessario che ci sia una sistematicità, di modo che sia assolutamente evidente che se non c'è l'eccezione, è pacifico che c'è un motivo preciso e vitale, e che quindi deve essere rispettato. Mi spiego meglio: ovunque sia ammissibile far circolare le bici contromano, lo si permetta con la rispettiva segnaletica (andare a Vanzaghello per vedere cosa intendo), il CdS lo permette. Così è anche chiaro che ovunque non sia permesso, il divieto va rispettato pedissequamente.
Purtroppo è un atteggiamento "attivo" che le amministrazioni devono intraprendere, ma vista l'inerzia...
Da parte del cittadino però ci deve anche essere l'atteggiamento "precauzionale", pensando che se la cosa non è permessa, magari un motivo oggettivo c'è. Se poi lo si conosce, come nel caso delle "preferenziali", non si trovino scuse "di comodo".