Trasporti a Milano

Il quarto d'ora in ambito urbano agevola l'utilizzo urbano (università Bicocca, Statale-Politecnico, Bocconi, IULM). Reminiscenze viennesi, salvo che qui abbiamo una cultura del TPL da costruire da zero.

Il quarto d'ora rispettato e' il minimo per rendere appetibile un servizio urbano. Non so quanti scambi esistano tra Citta Studi e IULM, ma a me capitava di dover andare da Citta Studi a Romolo per altri motivi ed ero sempre incerto tra M2 piu' lenta e affollata ma frequente e sicura ed S9 piu' veloce e confortevole ma ... anche guardando online l'orario in real time prima di uscire non riuscivo mai a sapere se una volta arrrivato a Lambrate sarebbe stata in orario. Scambi Citta Studi - Bicocca piu' plausibili, ma qui ci sono altri treni oltre S9 e il tempo di percorenza e' imbattibile su qualsiasi altra cosa !

I giovani creano relazioni trasversali e sarebbe anche giusto incentivare queste relazioni trasversali e interdisciplinari.

Può anche darsi che uno studente fuori sede di una università trovi alloggio nelle vicinanze di una università diversa... Non si ha idea.

Ferma restando la validità delle due linee come sistema di distribuzione più classicamente pendolare da nord e da sud.

È proprio per questo che mi piacerebbe il corridoio Seregno-San Cristoforo (magari da sovrapporre con un Albairate-Pioltello).

Mazzu wrote:Il quarto d'ora in ambito urbano agevola l'utilizzo urbano (università Bicocca, Statale-Politecnico, Bocconi, IULM). Reminiscenze viennesi, salvo che qui abbiamo una cultura del TPL da costruire da zero.

Il problema a sud-est è che l'ambito urbano non finisce a san Cristoforo, ma sicuramente oltre Corsico. A occhio direi a Trezzano. Un gran peccato che l'infrastruttura non sia stata concepita per prevedere delle corse limitate, perchè se è vero che una S9 Saronno/Seregno - san Cristoforo può creare delle perplessità, una S9 Saronno/Seregno - Trezzano credo sarebbe andata bene a tutti.

Quoto al 100%.
E' pur vero però che quando sei arrivato a Trezzano non ha molto senso barrare le corse. Il naturale capolinea della S (a raddoppio effettuato) è Abbiategrasso e sono solo 10 Km per un centro di una certa importanza.

E con qualche altro km in più arrivi ad una cittadina di 60000 abitanti (Il doppio di Abbiategrasso). E se aggiungi ancora qualcosa arrivi a Mortara che sono 15000 abitanti e un nodo ferroviario di tutto rispetto. E magari puoi arrivare ad Alesssandria che è pure capoluogo.
Nel frattempo la cintura continua a fare pena perché sulla Mortara non riesci a farci stare la S9 ogni 15’ e contemporaneamente un regionale ogni ora.

È la naturalezza di un orario cadenzato simmetrico: entrambe le tracce sono posizionate in maniera corretta, sia S che R
Ciò detto, è evidente che, su un'infrastruttura non certo satura come il tratto San Cristoforo-Albairate, lo dico molto in punta di piedi, non dovrebbe essere un grosso problema fare un sorpasso anche senza terzo/quarto binario. Oppure, il sorpasso potrebbe prevedere un tratto molto breve di quadruplicamento nel punto corrispondente al minuto 0, non certo per tutta la linea
Come sappiamo, molto spesso in Italia i vincoli più grossi non possono essere abbattuti con le ruspe: questi vincoli, sono la mentalità e la burocrazia. Direi esattamente in quest'ordine

https://www.rfi.it/content/dam/rfi/chi- ... o_2023.pdf
piano commerciale rfi luglio 2023


a pagina 245 si parla di s11 fino a parabiago

e finalmente s18

da quello che vedo quindi si prevedono 12 treni\h su Parabiago (6 S + 6 R)

Sempre che Trenord ce la faccia