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Se ti riferisci a quanto ho detto io, in realtà diventa relativo in un contesto urbano, ad alta frequenza, a bassa frequentazione e percorrenza breve (linee bus e tram) dove le coppie O/D sono, per così dire, equipollenti. Diventa un po'meno relativo in caso di linee metropolitane (vedi M1). Ma nel caso di ferrovie a largo raggio d'azione, è più "attraente" l'innalzamento della frequenza piùttosto che aumentare le relazioni dirette, affidandosi agli interscambi brevi sull'asse principale.
In prima approssimazione si potrebbe dire che diventa importante la frequenza laddove il tempo di viaggio "T1" è molto maggiore rispetto al tempo di interscambio "T2" (T1>>T2).
Per esempio il caso attuale ("scenario 0") di S1 e S2 (come se fosse secondo le intenzioni iniziali del progetto): sono entrambe a frequenza semioraria che diventa '15 (o dovrebbe esserlo) nel tratto comune. Fatto "100" il potenziale di passeggeri che usano le due linee lungo la loro direttrice, vi si aggiunge un "quid" (facciamo 10+10) di quanti hanno una destinazione finale lungo la direttrice dell'altra linea (pe.un Meda-Lodi o un Saronno-Locate Triulzi). Perchè "10" perchè l'interscambio teorico di 15 minuti risulta poco attrattivo.
La capacità "100" non è più sufficiente perchè il potenziale è sfruttato al massimo (100+10+10, assumiamolo come un fatto conclamato, per semplicità di ragionamento). E' necessario incrementare la frequenza raddoppiandola. Si presentano due scenari possibili:
"Scenario 1", ovvero quello prospettato con S13 (Pavia - Saronno) e S12 (Lodi - Meda), ovvero con attestamenti incrociati, nella sua evoluzione finale a frequenza '15 (se e quando accadrà) su tutta la linea (7,5' nel tratto comune).
"Scenario 2", ovvero S1 e S2, senza S13 e S12, ognuna a frequenza 15'.
La capacità per entrambi gli scenari è ora 200, ma il potenziale dello "scenario 2" è maggiore dello "scenario 1".
Nello "scenario 1" si avrebbe sempre S1 con il potenziale 50 a cui si aggiungerebbe il potenziale di S13 che sarebbe maggiore del 10 dello "scenario 0", ma minore del 50-y (50 teorico, in realtà è minore) della seconda traccia S1. Discorso analogo per la coppia S2/S12.
Quindi, per ricapitolare:
"scenario 0": potenziale 50 per ogni linea (coppia semplice O/D)
"scenario 1": potenziale 50+10+x per ogni coppia di linee
"scenario 2": potenziale 50+50-y per ogni linea
Ove y<x<40-y. (se x= 39,999999999 => y< 0,000000001; 50+10+39=99,99999999 => 50+50-y>99,999999999; nella migliore delle ipotesi per x)
Perchè? Perchè con un interscambio reale di 7,5 ("scenario 2") il potenziale degli utenti verso il capolinea opposto, si somma al potenziale incrementato per la frequenza raddoppiata. Nello "scenario 1", invece, il potenziale incrementato per la frequenza raddoppiata è minore, e quello ottenuto per la nuova relazione diretta non è sufficiente a compensare il mancato incremento. La frequenza non viene percepita come un vero 7,5' ma come un 15' ridotto. Con l'aggravante della comunicazione meno efficace.
A questo si aggiunge che non diventa "banale" prendere il treno prima o dopo per coloro che devono andare "all'altro capolinea". Tenderanno sempre ad aspettare il treno diretto, pur mettendoci di meno con il primo treno, interscambiando con quello che segue dall'altra "origine" nel tratto comune. Risultato: la capacità non viene equamente sfruttata, ma i treni saranno meno vuoti gli uni rispetto agli altri.
Questo con i scenari finali.
Prendiamo i scenari intermedi, quindi con un raddoppi della frequenza nel tratto centrale. In teoria questo "tratto centrale" ha le premesse di essere pragonato a linee in "un contesto urbano, ad alta frequenza, a bassa frequentazione e percorrenza breve". Ma come ho detto, in questo contesto è sostanzialmente equipollente se servo direttamente una O/D piuttosto che un'altra. Tali sono i potenziali passeggeri. E allora perchè farne una questione? Semplicemente perchè lo scenario finale è diverso, e tanto vale avere i scenari intermedi come involuzione diretta degli scenari finali.
Premessa di tutto questo ragionamento, ma sono certo che sia così: una delle due linee di una coppia (S1+S13 o S2+S12) anche nella massima estensione hanno un diverso potenziale, in ipotesi S1 (Saronno - Lodi)>S13 (Saronno-Pavia), idem per l'altra. Se fosse S13>S1, allora è sbagliata la base di partenza: S1 dovrebbe andare a Pavia già oggi! Se fosse S1=S13 allora il dicorso perde di validità. Ma sono certo che i potenziali siano comunque S1<>S13 (e S2<>S12).
Ovviamente tutto ciò non tiene conto delle problematiche di tipo infrastrutturale, ma a parte la Bovisa-Asso dove è un problema di capacità, nel caso Saronno è un problema di tracce. Quindi il mio ragionamento vale solo in caso di avere tracce equidistanziate su tutta la linea (siamo d'accordo che avere un orario cadenzato è un valore "di per sè"?). Oggi l'unica S13 che parte da Garbagnate (12822 delle 08.08), a parte la necessità di attraversare la linea veloce ed il binario da Milano LL, parte 10 minuti prima della S1 successiva e 20 minuti dopo quella precedente, che poi a Bovisa diventano -7.5/+22.5. E se fosse S3 a fare ciò, scambiandosi con S4 l'ingresso a Cadorna?
E' il Passante a dover essere sfruttato al 100% delle sue potenzialità, non la linea di Cadorna. Quindi una rotazione d'orario S3-S4 poco affliggerebbe Cadorna.
Ma se S3-S4 potrebbero "sparigliare" il mio ragionamento, nel caso S5/S6 non è così.