fra74 wrote:Non è questione di utilità o inutilità, caso mai si può discutere se sia veramente arte o no. Per me non lo è. è stata solo un'operazione commerciale, che ha avuto un indubbio successo, nessuno lo nega, ma l'arte è un altra cosa. Ma al di la che sia o non sia arte cerchiamo di avere un minimo di senso della misura e non inventiamoci assurdità del tipo che come si è gestito i trasporti può essere d'esempio in caso di calamità naturali o la soluzione ai collegamenti tra Sicilia e continente, dai suvvia evitiamo di coprirci di ridicolo...
Va bene burbero, ma non esageriamo, se sei offensivo tu allora lo sono anche io. Prima di tutto mi pareva evidente il tono faceto. Gli studiosi di intelligenza artificiale ritengono che il miglior test per capire se c'e' intelligenza e' quando il soggetto riesce a capire l'ironia. Il fatto che provo a ragionare sui razionali non vuol dire che non ci sia un mood ironico.
Secondo, facevo chiaramente riferimento alla gag apparsa su Internet su Christo che avrebbe risolto in tempi rapidissimi il problema del collegamento della Sicilia con il continente facendo anche una Salerno-Reggio Calabria sul mare. Era una qualunque gag comica del web, non mi metto a cercarla, magari qualcuno l'avra' vista, ma si puo' vivere senza.
Detto questo, come qualcuno forse ricordera', per l'attraversamento dello stretto sono state proposte soluzioni anche piu' esoteriche come il cosiddetto ponte di archimede, e da soggetti in teoria serissimi tra cui un consorzio di aziende - Iri, Italstat, Saipem, Snam ed Eni. Per un analogo progetto di ponte di archimede, ipotizzato per la Cina, e' coinvolto il Politecnico di Milano. Un ponte di archimede e' praticamente un tubo galleggiante a tenuta stagnae percorribile tenuto sott'acqua a una certa distanza dal fondo da opportuni ancoraggi (mi scuso per la pessima spiegazione) Non entro nel merito di complessita', fattibilita' e ragionevolezza.... dico solo che con i pontili galleggianti ci sono molti piu' precedenti ed esperienza. Lo so che ci sara' un motivo, o piu' d'uno, per cui a parte qualche ponte galleggiante in acque protette tipo quello sul Ticino non e' una tecnica molto usata. Quindi se aziende serie hanno proposto anche seriamente di ponte di archimede io rivendico il diritto di parlare in modo faceto di ponte galleggiante, in una torrida serata d'estate dopo un duro giorno di lavoro, senza essere coperto di improperi.
Per quanto riguarda invece il fatto che le crisi, piccole o grandi, drammatiche o gioose, insegnano qualcosa che puo' essere utile in futuro, lo ribadisco. E' vero che si potrebbero ottenere gli stessi risultati con pianificazione e test, ma non sempre succede. E' normale che dopo una crisi vengano cambiati metodi, procedure e norme. Le cose mai successe e' piu' difficile che vengano affrontate e prevenute in modo adeguato, sembrano remote possibilita'.