friedrichstrasse wrote:Quando si passa dal filobus all'autobus è sempre così, alla faccia di chi sostiene che "trasportisticamente sono uguali".
E' questione di prendere sul serio il TPL. I vincoli aiutano a prenderlo sul serio, ma ci deve essere la volontà per considerare il TPL qualcosa di importante, non una grana da risolvere con meno fastidi possibili.
L'esempio limite è il servizio ferroviario rispetto ai servizi automobilistici. Il treno con i suoi vincoli d'orario costringe al cadenzamento, quasi costringe alla simmetria ed escono i nodi, le coincidenze, le gerarchie. Insomma, un sistema.
Con l'autobus si può fare quello che si vuole, per cui alla fine le aziende fanno gli orari sui turni e i depositi. Esce una schifezza che ovviamente non prende nessuno e si tagliano le linee una dopo l'altra.
Sui servizi urbani di superficie il sistema più vincolato è il tram, ed è quello che va preso più sul serio perché funzioni bene.
E' anche quello che dà i migliori vantaggi, soprattutto dove sono richieste portate più elevate di quelle tipiche di linee di autobus o filobus. Naturalmente dove il tram ci sta, ma qui il confine si sposta molto a seconde delle priorità che si vuole dare al mezzo tranviario. Non volendosi scontrare con i vincoli dell'infrastruttura tranviaria alla fine, caso per caso, si decide che il tram non va bene mai.
Il filobus conserva qualche vincolo, la rete aerea, ed è sostanzialmente questo che mi fa preferire il filobus all'autobus, e non apprezzo per nulla il passaggio al bimodale che ha avuto proprio la motivazione di rimuovere tale limitazione, perdendo con il vincolo anche la serietà dell'approccio.
Dal punto di vista strettamente trasportistico la differenza con l'autobus è labile. I veicoli sono identici e identico è il comportamento su strada. C'è il vantaggio del motore elettrico, un tempo importante, ma ormai la differenza con i bus di ultima generazione è quasi nulla.