Giù le mani dai tram

I tram, urbani ed interurbani

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Giù le mani dai tram

Postby Massy » Mon 02 March 2009; 14:51

Apro questo nuovo argomento, perchè stamattina ho letto questa bellissima lettera sulla pagina Lineadiretta curata da ATM su City, che a mio parere rappresenta un messaggio assolutamente educativo di civiltà, che andrebbe fatto leggere a tutti i cittadini, non solo agli utenti del servizio, ma soprattutto a chi utente non è, e ritenendo ne meriti la più ampia pubblicazione, spero si possa trovare un modo per diffonderlo il più possibile. Un sentito ringraziamento all'autore.

Giù le mani
dai tram
ci salvano
i polmoni

È un amore finito. C’era una volta il
tram di Milano. Ora c’è il tram che a
Milano va a sbattere: un giorno perché
uno scambio (uno su oltre 400) fa le bizze;
il giorno dopo perché nevica e l’altro
ancora perché un’automobile taglia la
strada.
L’elenco dei tram coinvolti in incidenti
è lungo come l’elenco dei piccoli
tamponamenti che ogni giorno si verificano
in città. Ma la maggior parte delle
volte il tram è una vittima. Gli esperti
automobilisti che viaggiano da soli in
wagon dimenticano che non può svoltare
liberamente; che ha la precedenza su tutti
gli altri veicoli e che, infine, trasporta
un mucchio di gente e non emette nessun
tipo di inquinamento. Pregi che lo rendono
ostico a chi pretende di muoversi
con tonnellate di lamiera in un contesto
urbanistico costruito per le carrozze e i
cavalli.
Il tram per Milano è un pezzo di storia;
il tram per la città dell’economia è una
risorsa unica, che costa poco e che, in
un contesto di azioni, può essere il vero
protagonista della battaglia contro la
mal’aria. Eppure il tram sta morendo.
Gli automobilisti lo odiano: occupa spazio
prezioso, si ferma “stupidamente”
ogni 250-300 metri e in più, se mantenuto
bene, ha una vita lunga come quella di
un uomo. Non è un caso infatti che proprio
a Milano in molti ogni giorno vanno
al lavoro su mezzi immatricolati nel lontanissimo
1928. Avete mai visto qualcuno
che compra un’automobile nel 1928
e che poi ci va a spasso per 80 anni? Il
miracolo anticrisi lo fa solo il tram.
Riflettiamo insieme. A leggere le attente
cronache quotidiane, i tram sembrano
diventati il pericolo pubblico numero 1.
È un triste destino. I cugini che lo hanno
mandato in pensione in altre città,
gli autobus, sono lì a sbuffare gasolio e
a contendersi il primato di chi inquina
meno, ricorrendo ad ogni espediente pur
di assomigliare al tram, mentre Carrelli
e Sirietto (che di puzza ne fanno zero)
cercano di sopravvivere alla perversione
mediatica che vorrebbe controlli con
i carri armato sugli scarichi delle auto
e gli stessi carri armati poco dopo a togliere
dall’asfalto binari e scambi. Nel
delirio antitram, non si leva neanche una
voce che dica con coraggio: via le auto
dalle strade e spazio ai tram. Che dica
insomma una volta per tutte: giù le mani
dai tram. Non toglieteci l’unica risorsa
per muoverci senza riempire i polmoni di
sporcizia.
(Ugo Strinati)

http://www.atm-mi.it/NR/rdonlyres/A46DF ... 2marzo.pdf
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Re: Giù le mani dai tram

Postby Trullo » Mon 02 March 2009; 15:26

Condivisibile il contenuto della lettera.
Aggiungiamo poi che il tram, grazie al fatto di correre su binari, ha un ingombro laterale minore dell'autobus (in altre parole: puo passare per vie strette dove l'autobus non passa), che è "più compatibile" dell'autobus con le zone pedonali (si pensi a Zurigo con la sua Bahnofstrasse) e che se ha una velocità commerciale sufficiente (sede protetta e asservimento semaforico) grazie alla capillarità e raggiungibilità delle sue fermate è competitivo con la metropolitana in termini di velocità commerciale "effettiva" per percorsi fino a 4 o 5 km (in metropolitana si perde tempo a scendere alla banchina, inoltre essendo le fermate più distanziate si percorre mediamente più strada a piedi)
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Re: Giù le mani dai tram

Postby serie1928 » Mon 02 March 2009; 22:03

Intanto accontentiamoci che sia stata pubblicata e per intero. Forse chi l´ha pubblicata la pensa allo stesso modo :!:

In ogni caso: domandiamoci perché il tram sia sopravvissuto solo a Torino e Milano (Roma e Napoli non fanno testo). Forse perché sono le cittá con la maggiore cultura tecnica del Bel Paese?
Se lo si confronta con il fatto che il tram sia sopravvissuto nei paesi piú istruiti tecnicamente del nostro, la risposta potrebbe essere: SÍ :!:
E allora quando l´emotivitá, la irrazionalità e l´ignoranza prendono il sopravvento, per il tram sono tempi bui :!:
Il tram é assolutamente, indissolubilmente razionale ed oggettivo, e quando la politica pensa di farne uso improprio sono tempi ancora piú grami :!:
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Re: Giù le mani dai tram

Postby S-Bahn » Tue 03 March 2009; 1:17

Il tram a Milano e Torino è stato in passato così diffuso e importante che ci voleva un impegno particolare per dismetterlo del tutto e in questo caso la politica italiana delle non-scelte ci ha salvato...

Poi è un fatto culturale. I francesi sono stati tra i più attivi nell'eliminarlo (la nazione dei lumi... 8--) ) e ora sono i più attivi in assoluto nel reintrodurlo.
I paesi di lingua tedesca l'hanno mantenuto quasi ovunque e l'hanno fatto evolvere.
Gli svizzeri... come i tedeschi dove si parla tedesco, un po' come i francesi dove si parla francese, come gli italiani in Ticino....
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà

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Re: Giù le mani dai tram

Postby serie1928 » Tue 03 March 2009; 13:50

Possiamo anche sostenere che a MI e TO siè maggiormente diffuso sempre grazie alla maggiore cultura tecnica. E lo stesso "non decisionismo" è frutto della equivalenza delle spinte contrapposte: modernismo emotivo vs.pragmatismo tecnocrate, unito con un filo di mancanza di soldi, messo in forno e lasciato cuocere per 30 anni.

Mhh, che profumino :P
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