S-Bahn wrote:stefralusi, è vero che ogni mezzo ha le sue caratteristiche di frenatura e che queste sono influenzate dalle condizioni del clima ma mi spieghi come si è fatto a Milano nei cent'anni che hanno preceduto queste limitazioni specifiche solo della nostra città e come fanno tuttora in 99 delle 100 città dove girano i tram?
Tutti pazzi, solo in ATM hanno capito cosa si deve fare?
Ma il senso del ridicolo non esiste più?
Dal mio punto di vista noto alcune diversità dal passato, anche ascoltando anziani e pensionati datati, e che ci differenziano dai tram e tranvieri all'estero, ma anche per un approccio diverso al mezzo da persona a persona, dal "tira e frena" e colui che è più morbido ma potrebbe dipendere anche dal mezzo. Con questo non intendo colpevolizzare chichessia. L'ambiente ATM, questa stanza, non e certo come una volta per alcuni aspetti. Se per le migliaia di corse giornaliere capita qualche cosa, sarebbe come dire che per ogni tamponamento automobilistico o infrazione al codice della strada dovrebbero togliere la patente per diversi mesi o per sempre.
E' verosimile che c'è di mezzo la mente umana a diversi livelli, da colui che porta un mezzo ed il suo stato personale, a chi consegna un mezzo in un determinato stato, ad un impiantistica troppo condizionata e sacrificata a favore della viabilità ordinaria privata, a diversità di ruote e sagome e diametri ed anche di materiali, a diversità delle stesse menti.
A Milano inseriscono mille modifiche di linea e rallentamenti senza sopperire, anche a breve termine per gli adeguamenti di tabella, comportando maggiori rischi da stress da orario verosimilmente aumentati per effetto di sanzioni, eccessive se commisurate alla motivazione della distanza di arresto. Se una volta avevi completa e totale padronanza del mezzo in ogni condizione spesso simulata in fase di addestramento, oggi c'è il gira la chiave - tira - frena - sblocco porte e uomo morto - rcc. sia dal punto conoscitivo e di addestramento.
A Milano siamo nella più totale anarchia, l'automobilista che svolta dove non deve o che ti taglia la "strada" ferrata e ti fà perdere un semaforo (oltre che mandarti a quel paese) la passa liscia, ma lascia sempre un segno, ed è cosi tutti i giorni.
Tecnicamente mantenere una distanza aiuta ad abituare l'agente ad un approccio distanziato agli scambi indipendentemente dal tipo di vettura utilizzato. Tecnicamente molti inconvenienti sono stati creati probabilmente da problemi di controllo delle casse di manovra tranviarie, tanto da indurre atm a distruggere le siemens a favore di hk.
La certezza è che a milano il tram è sempre piu soggetto a declassamento nell'ambito della priorità viabilistica urbana e di rispetto della sua importanza presente e passata e futura, a volte ci si mettono pure i vigili a dimenticarsi del tram fermo al semaforo spento. Troppi incroci mal cadenziati, troppi attraversamenti non protetti, fermate e piazze mal studiate per un miglior interscambio tra le linee di chi sale e scende e nessuna protezione tra i due binari--- ma ci sono enti che impongono la libera circolazione in caso di emergenza (vedi le ambulanze in maciachini che tagliano spesso sui binari del tram). Da millle fattori umani a mille fattori tecnici, la soluzione del distanzaimento era la soluzione più ovvia ed una carrelli con dietro un sirio .
S-Bahn, se prima facevano corsi di due mesi, poi portati a poco più di uno, ora sembra che arriveranno a 3 o 4 mesi per rodare bene ogni "ingranaggio"... se ne sentono di voci, ma un dato certo è che i problemi sono diminuiti.