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Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Sat 07 January 2017; 22:12
by Viersieben
Anche la parte montana della Hakone Tozan (curiosamente gemellata proprio con la Ferrovia retica a scartamento metrico) è a scartamento standard.

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Sat 07 January 2017; 22:17
by fra74
Certo, non sono comuni come lo scartamento 1067 mm ma non sono neppure così rare. In tutto sono più di 4000 km a scartamento 1435 mm, Shinkansen compresi

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Sat 07 January 2017; 23:10
by Coccodrillo
Da quello che capisco poi sulle linee di Mini Shinkansen (linee convenzionali convertite da 1067 a 1435 mm, ma conservando la sagoma dello scartamento ridotto) circolano treni regionali a scartamento normale, ma tecnicamente derivati dalle versioni principali a 1067 mm e dalle stesse dimensioni. Ovviamente su tali linee gli Shinkansen a sagoma normale non possono circolare.

Anzi, va detto che in realtà le reti di Shinkansen sono due, quella a nord e quella a sud di Tokio, i cui binari sono adiacenti ma non collegati, si tratta di due sistemi completamente isolati e anche con materiali diversi, oltre che per la frequenza (60 vs 50 Hz).

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Sun 08 January 2017; 0:04
by S-Bahn
Se ricordo bene lo scartamento standard è stato introdotto, almeno in modo estensivo con gli Shinkansen e, trattandosi di linee nuove e con forti previsioni di traffico, è stata adottata una sagoma larga che prevede 5 file di sedili affiancati.

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Mon 09 January 2017; 12:13
by Coccodrillo
Mentre i Mini Shinkansen suppongo abbiano i sedili a 2+2.

1372 mm corrispondono a 4'6'' ovvero 4 piedi e mezzo, una misura tonda nell'arcaico sistema anglosassone. Mentre 1435 mm sono 4 piedi 8 pollici e mezzo, una misura non tonda in entrambi i sistemi di misura.

4'6'' alias 1372 mm è anche detto scartamento scozzese. Curiosamente in Scozia le linee che lo usavano sono state convertite al normale circa mezzo secolo prima che tale scartamento arrivasse in Giappone: https://en.wikipedia.org/wiki/4_ft_6_in_gauge_railway

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Mon 09 January 2017; 14:35
by fra74
Si 2+2 nella classe standard, mentre in green car (o chiamatela prima classe se preferite) 2+2 o 2+1 a seconda del modello (i più recenti hanno modulo 2+2)

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Mon 09 January 2017; 16:07
by fra74
A proposito di scartamenti particolari: ferrovia della gola di Kurobe https://www.youtube.com/watch?v=PAhtgkbixPo a scartamento di 762 mm

La linea originariamente era una linea industriale nata per la costruzione della diga di Kurobe, progettata tra l'altro dall'ing. Semenza

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Tue 10 January 2017; 8:15
by max90
Lo stesso della diga del Vajont?

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Tue 10 January 2017; 9:59
by S-Bahn
Per altro [OT] la diga del Vajont non si è spostata di un centimetro, era la localizzazione dell'invaso a essere sbagliata e autorizzata da geologi compiacenti [/OT]

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Tue 10 January 2017; 11:15
by MNM
^^ volendo precisare, all'epoca non fu prodotta alcuna relazione specifica riguardo la stabilità dei versanti d'invaso. L'unica relazione esistente a firma del geologo Dal Piaz riguardava specificamente la roccia di fondazione della diga, che in realtà fu prodotta dall'ingegnere progettista dell'opera (copiò e sottoscrisse una precedente relazione a firma dell'ing. Semenza).

Non è facile rilevare la presenza di un potenziale movimento franoso di quelle dimensioni e di quella tipologia (un fronte di oltre 2 km e una dinamica che non comporta particolari deformazioni nell'assetto stratigrafico, scivolamento su di un piano di strato). Tuttavia tipologia, dinamica e dimensioni di eventi simili non sono nuovi in quella zona ed in particolare nelle valli e forre glaciali.

Muller intervenne ad opera completa (o quasi) e quando furono osservate le prime deformazioni del versante e con indagini specifiche ed approfondite, cosa che non era mai stata fatta prima.

:ot:

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Tue 10 January 2017; 11:38
by S-Bahn
No, il rischio era sufficientemente noto e ignorato perché altrimenti si sarebbe dovuto rinunciare a far funzionare l'invaso. Costava troppo fermare tutto. Da quel che ricordo hanno provato una fili di geologi fino a trovare qualcuno disposto a firmare.
D'altra parte il monte franato si chiama Toc e nel dialetto locale toc significa marcio...

:ot:

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Tue 10 January 2017; 12:14
by MNM
S-Bahn wrote:No, il rischio era sufficientemente noto e ignorato perché altrimenti si sarebbe dovuto rinunciare a far funzionare l'invaso. Costava troppo fermare tutto. Da quel che ricordo hanno provato una fili di geologi fino a trovare qualcuno disposto a firmare.
D'altra parte il monte franato si chiama Toc e nel dialetto locale toc significa marcio...
:ot:

Nelle documentazioni di progetto, presentate prima e nell'immediato dopoguerra, non furono prodotte relazioni particolareggiate riguardo l'assetto geomorfologico dei versanti d'invaso, se non indicative, di massima e con particolare riguardo agli aspetti idrogeologici di tenuta del bacino. Studi specifici ed approfonditi furono avviati nel dopoguerra a valle delle autorizzazioni e, soprattutto, dei finanziamenti pubblici già erogati per la realizzazione dell'opera, a lavori iniziati. Ovviamente la SADE ha fatto tutto il possibile per evitare di vedersi revocare il finanziamento.

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Tue 10 January 2017; 12:23
by S-Bahn
Questo è stato il problema...

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Tue 10 January 2017; 13:08
by Lucio Chiappetti
MNM wrote:Muller intervenne :ot:

Quello del memorabile "Maria vieni a veder i 'striaci che pianta i carote col trapano" di Marco Paolini :mrgreen:

Re: Tokyo e Giappone

PostPosted: Tue 10 January 2017; 13:20
by Hallenius
La famosa frana del Vajont, prefettura di Yamanashi 8--)

Comunque non dimentichiamo che i Semenza erano due, padre ingegnere e figlio geologo.
Edoardo (figlio) scoprì la paleofrana nel 1959. I collaudi della SADE iniziarono nel 1960.