by john1981 » Fri 26 November 2010; 16:21
L'Unterwalden ha una storia lunga ed affascinante.
La DGV (ora SGV) all'inizio del XX secolo aveva bisogno di due nuovi piroscafi e decise di commissionarli ai due noti costruttori svizzeri Sulzer e Escher Wyss.
Il primo entrò in servizio nel 1901 con il nome di Uri; il secondo nel 1902 con il nome di Unterwalden.
La DGV voleva due battelli a ruote veloci, moderni e con interni che potessero essere alla pari con quelli dei migliori alberghi sul lago.
Nacquero così i saloni dell'Uri in stile neobarocco e dell'Unterwalden in stile rococò, entrambi allestiti dalla ditta milanese Cassina.
I due piroscafi erano molto simili per le dimensioni e l'architettura (caldaie a poppa della macchina a vapore); anche la potenza era simile (circa 650 cv), così come la velocità (26-27 km/h).
L'unica piccola differenza era la larghezza: l'Unterwalden era più stretto di circa 80 cm.
Il battello rimase invariato sino agli anni Venti, quando fu aggiunta una cabina di comando.
Poi, fu usato con regolarità sia sulla rotta per Fluelen, sia su quella verso Alpnachstadt.
Verso il 1950 l'alimentazione delle caldaie fu trasformata a olio pesante.
Nel 1960 fu costruito il ponte autostradale ad Acheregg: i piroscafi, con il loro fumaiolo e gli alti alberi, non potevano più raggiungere Alpnachstadt.
Fu deciso allora di trasformare due di essi per permettere loro di mantenere la rotta verso Alpnachstadt.
L'epoca del vapore stava volgendo a termine; si scelse di trasformare i due piroscafi più "vecchi" (all'epoca si ragionava così, oggi diremmi quelli "più antichi"), ossia l'Uri e l'Unterwalden.
I lavori furono eseguiti senza alcun rispetto per l'estetica.
Sull'Unterwalden, fu aggiunta una tettoia di metallo sopra il ponte superiore; il fumoir di prima classe venne sacrificato, per permettere alla cabina di comando di abbassarsi; il fumaiolo fu sostituito, così come gli alberi.
Anche gli interni vennero alterati, con nuove sedie nel salone.
All'epoca, il rispetto dei saloni era scarso, anche il Savoie venne "modernizzato", così come il Montreux.
Con queste modifiche, l'Unterwalden riprese a navigare.
Già a metà degli anni Sessanta, era chiaro che, senza interventi di grande manutenzione, il piroscafo era destinato ad un progressivo deterioramento.
La SGV, all'epoca, puntava molto sulle motonavi, e anche l'Uri non era considerato una risorsa.
Solo lo Stadt Luzern, grazie alla sua capacità di trasporto, veniva regolarmente aggiornato e mantenuto in uno stato perfetto.
Nel 1970 la SGV annunciò che, dopo il Pilatus, uscito di scena nel 1969, un altro piroscafo era destinato a lasciare la flotta.
Tutti pensarono all'Unterwalden, che era in cattive condizioni ma, invece, toccò al bellissimo Wilhelm Tell.
Da quel momento anche l'opinione pubblica iniziò a considerare i piroscafi rimasti come un bene da conservare.
L'Unterwalden, dopo il 1975, venne usato sempre meno.
Nel 1977 venne fermato e nel 1978 arrivò una nuova motonave, dal nome di Unterwalden.
Grazie all'associazione "Amici dei battelli a vapore" (Dampferfreunde), la SGV fu costretta a rinunciare alla demolizione, pressoché imminente.
Il battello fu poi restaurato tra il 1982 ed il 1985, pur mantenendo l'aspetto estetico poco gradevole risultante dai lavori del 1960. Fortunatamente, il salone venne riportato al suo splendore originario.
Dopo il 1985, l'esistenza dell'Unterwalden non fu più oggetto di discussione.
Verso il 2002 era necessaria una nuova revisione generale.
Si decise di effettuare un restauro completo, come già avvenuto per l'Uri tra il 1991 ed il 1994: nuove caldaie, sostituzione delle lamiere arrugginite, rifacimento di buona parte delle sovrastrutture, modernizzazione degli impianti di bordo.
Un'ulteriore discussione riguardò l'estetica: si voleva riportare l'aspetto esterno allo stato pre 1960. Dal momento che era necessario mantenere la possibilità di raggiungere Alpnachstadt, la cabina, il fumaiolo e gli alberi dovevano essere sempre abbassabili. Si decise anche di ripristinare il fumoir e la tenda sul ponte superiore, eliminando l'antiestetica copertura di metallo.
Con questi presupposti, sono partiti nel 2008 i lavori, che si concluderanno nei primi mesi del 2011.
Nella sostanza, non sono differenti da quelli del La Suisse: recupero anche dell'estetica e migliore funzionalità del battello.
Un esempio, ovviamente, da seguire.