Aggregare le provincie non basta, tutti gli enti locali e non solo dovrebbero essere riaggregati in base a criteri di efficienza e di costituzione di masse critiche adeguate.
Comunque giocare a occhio con la penna sulla cartina, pero', e' un esercizio sterile.
Tendenzialmente io i raggruppamenti li costruirei con algoritmi oggettivi.
Li farei disegnare ad un software di navigazione, che poi e' quello che fanno le aziende per pianificare la localizzazione di impianti, logistica e negozi.
Ad esempio il minimo numero di raggruppamenti per i quali ciascun punto e' a meno di 60 minuti in orario non di punta da un nodo centrale, non necessariamente il capoluogo, su strada (il motivo per escludere treni AV e IC, traghetti e' ovvio. .. se no Torino dovrebbe essere in provincia di Milano e avremmo disomogeneita' nelle aree dove treni AV e aerei non ci sono).
In questo modo, automaticamente, si garantirebbe una distanza massima garantita di ogni cittadino e ogni area dai servizi e un dimensionamento piu' opportuno delle province in aree montane e insulari.
Riguardo ai capoluoghi trovo veramente molto saggio il metodo anglosassone (ma non solo) di metterli in citta' secondarie.
In questo modo si evitano distorsioni e discriminazioni tra i cittadini (sono sicuro che avete in mente molti comuni e provincie in cui certe frazioni o cittadine ricevono meno servizi in base alle tasse pagate e ai giusti principi di perequazione e progressivita').
Avere la capitale in una citta' importante incentiva l'elefantismo delle strutture amministrative e anche il favoritismo di quella citta', perche' gran parte degli amministratori elettivi e di nomina burocratica tenderanno a vivere li'.
Questo soprattutto in una nazione multicentrica come la nostra, pieno di citta' e cittadine grondanti storia, mettere gli uffici fuori dai capoluoghi storici ne chiarisce la natura imparziale ed evita che qualcuno si senta defraudato.
Ad esempio, nonostante Monza sia una citta' piena di storia e' nel cuore di una area metropolitana piu' grande ed e' una follia che debba imporre soluzioni di continuita' nella pianificazione urbanistica.
Meglio mettere la sede dell'area metropolitana, che so, a Sesto.... comunque dove c'e' un bel nodo trasportistico che renda quel punto facilmente accessibile..... e a quel punto ci metti dentro anche Bergamo, che resta a 30 minuti di distanza.
Ovviamente vale per tutti i campanili sparsi per la penisola.... per evitare di entrare nella palude dei campanismi mettiamo gli organi amministrativi in cittadine neutre.
Aggregare, che so, provincie Toscane potrebbe essere vissuto come una tragedia da certe comunita'.