Provincie italiane

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Siete d'accordo sull'eliminare le provincie per risparmiare?

Si
8
38%
No
10
48%
ma perchè non aboliscono quelle del Trentino Alto Adige??
3
14%
 
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Re: Provincie italiane

Postby jumbo » Mon 12 September 2011; 18:12

se fai una AM milanese e la stringi a nord ma la amplii a sud fino a parma, più che un'area metropolitana mi pare un'area agricola.
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Re: Provincie italiane

Postby Coccodrillo » Mon 12 September 2011; 18:13

Trullo wrote:Per chiarezza, la Valtellina non faceva parte dei Grigioni ma ne era una sorta di possedimento coloniale.
Analogo destino per il Ticino fino all'età napoleonica.


Purtroppo non ha avuto una sorte simile: avremmo avuto degli IC Basilea-Zurigo-Coira-Chiavenna-Sondrio-Tirano :divano:

:mrgreen: ...e dei CIS anche a Lecco... :mrgreen:
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Re: Provincie italiane

Postby jumbo » Mon 12 September 2011; 18:17

va bene, ve la vendiamo.
nel conto bisogna inserire anche i 31700 € pro capite di debito pubblico, per cui per i circa 200mila abitanti della provincia vengono almeno 6 miliardi di sovrapprezzo.
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Re: Provincie italiane

Postby Cristian1989 » Mon 12 September 2011; 19:43

Mi sono sbizzarrito a ridefinire i confini amministrativi provinciali e in qualche caso anche quelli regionali.

Vengono fuori 19 Regioni (di cui 3 hanno il territorio uguale alla sola provincia);
16 Aree Metropolitane e 36 Province.

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Re: Provincie italiane

Postby S-Bahn » Mon 12 September 2011; 19:51

Sono enormi le dimensioni delle unità amministrative di Napoli e soprattutto di Milano, le uniche aree metropolitane d'italia.
Con questa dimensione le aree metropolitane non le facciamo più. Non possono essere troppo grandi, visto che comprendono i poteri delle provincie e dei comuni.
L'area metropolitana di Milano sta bene con confini simili a quelli dell'attuale provincia, senza Lodi e senza MB.
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Re: Provincie italiane

Postby jumbo » Mon 12 September 2011; 20:02

anche Torino è gigantesca
fare l'AM a Milano lasciando fuori Monza è un non-senso.
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Re: Provincie italiane

Postby S-Bahn » Mon 12 September 2011; 20:36

Torino sembra anche a me tropo grande, ma non ha il problema dell'area metropolitana.
Poi non si capisce perchè in Calabria LV (cos'è? Vibo Valentiafa VV) continua a fare storia a sè, e anche Lecce, Brindisi e Taranto...

A Milano, se per l'area metropolitana si include Monza, che per certi versi ha un senso, il confine va messo poco più a nrod di Monza, altrimenti non è area metropolitana e la continua a chiamare provincia.
L'area metropolitana, lo ripeto perchè non è mai abbastanza chiaro, è una provincia che elimina quasi totalmente i comuni, tant'è che Milano cesserebbe di esisere come comune e verrebbe smembrata nei comuni pre 1923, ma che avrebbero poteri minimi, con la partita urbanistica, per esempio, che passa interamente all'area metropolitana, ovvero alla provincia, che a questo punto non può essere troppo grande, altrimenti diventa un baraccone.
Last edited by S-Bahn on Mon 12 September 2011; 20:42, edited 1 time in total.
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Re: Provincie italiane

Postby jumbo » Mon 12 September 2011; 20:41

l'are metropolitana come ente dovrebbe comprendere l'area metropolitana come entità urbanistica.
per mio conto dovrebbe andare da melegnano a giussano e da magenta a gessate.
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Re: Provincie italiane

Postby S-Bahn » Mon 12 September 2011; 20:47

Ha un senso.
Però non so, starei attento a non allargare troppo. Devi sommare la gestione provinciale con quasl tutta l'attuale gestione comunale. Questo sembra sfuggire a tutti. Tutti a dire "che bello, facciamo l'area metropolitana così eliminamo la provincia". Quello che rimane ivece è molto simile ad una provincia e comuni invece... Kaput!

Accorperei pertanto parte della Brianza con Como e soprattutto Lecco (che anzi riunirei, nonstante si odino..)
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Re: Provincie italiane

Postby Cristian1989 » Mon 12 September 2011; 20:57

S-Bahn wrote:Torino sembra anche a me tropo grande, ma non ha il problema dell'area metropolitana.
Poi non si capisce perchè in Calabria LV (cos'è? Vibo Valentiafa VV) continua a fare storia a sè, e anche Lecce, Brindisi e Taranto...

A Milano, se per l'area metropolitana si include Monza, che per certi versi ha un senso, il confine va messo poco più a nrod di Monza, altrimenti non è area metropolitana e la continua a chiamare provincia.
L'area metropolitana, lo ripeto perchè non è mai abbastanza chiaro, è una provincia che elimina quasi totalmente i comuni, tant'è che Milano cesserebbe di esisere come comune e verrebbe smembrata nei comuni pre 1923, ma che avrebbero poteri minimi, con la partita urbanistica, per esempio, che passa interamente all'area metropolitana, ovvero alla provincia, che a questo punto non può essere troppo grande, altrimenti diventa un baraccone.


Nuove sigle e/o province:
LZ Lamezia Terme
RV Rieti-Viterbo
FL Frosinone-Latina
ML Massa-Lucca

Inoltre le regioni sono le seguenti:
Valle D'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Lazio, Marche-Umbria, Abruzzi, Campania, Basilicata, Puglia, Salento, Calabria, Sicilia e Sardegna.
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Re: Provincie italiane

Postby ETR460 » Mon 12 September 2011; 21:32

Qui mi sembra ci sia un bello studio a riguardo...
http://it.wikipedia.org/wiki/Area_metropolitana

Si parla delle aree metropolitane di Milano e Napoli come combacianti con le attuali provincie...
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Re: Provincie italiane

Postby ing » Tue 13 September 2011; 10:05

Se proprio siamo in Fanta, allora per il Lazio io proporrei lo smenbramento: Rieti passa in Umbria e si fonde con Terni; Viterbo passa in Toscana e si fonde con Grosseto; Frosinone, Latina e Caserta formano la nuova regione di Terra di Lavoro.

La lunigiana deve passare alla Liguria. Pesaro deve restare alle Marche. Mantova, Cremona, Lodi e Pavia devono formare la nuova provincia di Zanzaropoli-Magnanebbia :mrgreen: Una superprovincia di Pordenone non ha senso: basterebbe riportare PN sotto UD e GO sotto TS
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Re: Provincie italiane

Postby Trullo » Tue 13 September 2011; 10:24

Commenti al disegno di Christian
Sulle regioni se ci sono cose interessanti, e sensate dal punto di vista dei rapporti con i capoluoghi e/o dell'omogeneità economica e sociale (Piacenza e Novara in Lombardia, Pesaro in Emilia Romagna) altre lo sono meno. Lo sdoppiamento della Puglia (perlatro da Taranto e da parte della provincia di Brindisi le comunicazioni sono più facili verso Bari che verso Lecce) e il mantenimento della Basilicata non mi convincono, così come il passaggio di Mantova al Veneto e la innaturale fusione Marche-Umbria, sfavorita dalle difficili comunicazioni tra i due lati dell'appennino
Le provincie non mi piaciono proprio, troppo disomogenee, hai tolto il rango di capoluogo a città importanti come Modena e Reggio, hai sbilanciato verso sud Milano, hai lasciato inspiegabilmente piccola Cremona

@ing
Zanzaropoli "mi piace" 8--)
E perchè non chiamare l'insieme delle regioni del nord "Polentonia"?

Io farei
Regioni: possibilmente secondo lo studio della fondazione agnelli di 20 anni fa, cioè
- Piemonte/Liguria/Valle d'Aosta
- Lombardia
- Triveneto
- Emilia Romagna
- Toscana/PG
- Lazio/TR
- Marche/Abruzzo/Molise
- Campania/PZ
- Puglia/MT
- Calabria
- Sicilia
- Sardegna

Poi forse valle d'Aosta e Trentino alto Adige ce li dobbiamo tenere perchè clausole del trattato di pace o di altri trattati, e volendo anche Marche, Liguria e Friuli Venezia Giulia li possiamo lasciare, ma Basilicata, Molise e Umbria li accorperei alle regioni limitrofe
Sulle provincie idealmente ne vedrei di più (a patto di abolire gli enti intermedi fra comune e provincia, tipo comunità montane) Per esempio la Valcamonica potrebbe essere una provincia separata da quella di Brescia, ma a quel punto niente consorzi, comunità montane, ecc.
Sulle aree metropolitane, se Milano e Napoli sono relativamente "facili" (possono coincidere con l'attuale provincia, eventualmente accorpando Monza a Milano come implicito nelle parole condivisibili di Jumbo), le altre creano automaticamente nuove provincie
Roma per esempio ha un comune grande più o meno come la provincia di Milano, se lo fai diventare area megtropolitana devi creare provincie aggiuntive, almeno 2 o 3. Similmente Torino, dove anzi rischi di avere provincie troppo piccole. La val di Susa per esempio non ha senso come parte dell'area metropolitana, ma cosa fai? Una provincia di Susa? Non sarebbe troppo piccola? Stessa cosa, per limitarmi a esempi che conosco, per Caltagirone che oggi è in provincia di Catania, o per i comuni della valle d'Itria che oggi sono in provincia di Bari (e se fai una provincia della valle d'Itria il giorno dopo fasano e Martina Franca si scannano per avere il capoluogo)
A proposito, trovo stupidi e inutilmente forieri di spese i capoluoghi multipli
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Re: Provincie italiane

Postby brianzolo » Tue 13 September 2011; 12:32

ma vale la pena???


L’abolizione delle province italiane ipotizzata in questi giorni porterebbe, in realtà, ad un risparmio molto più esiguo di quanto si possa pensare: sugli oltre 13 miliardi che vengono spesi nel nostro Paese, in totale, per tutte le Province, il risparmio sarebbe appena superiore ai 500 milioni, pari appunto al 3,90% del totale. Ciò significa che il 96,1% della spesa complessiva rimarrebbe a carico dei cittadini italiani.

I calcoli sono stati realizzati dalla CGIA di Mestre che ha analizzato le spese delle amministrazioni provinciali per ogni regione ed ha valutato "il peso" del risparmio che deriverebbe dalla soppressione delle province.

"E’ un dato – spiega Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – che non deve stupire: l’abolizione delle amministrazioni provinciali farebbe risparmiare, nel breve periodo, solo le voci di spesa riguardanti i costi della politica, che rappresentano in realtà solo una minima parte: le funzioni, oggi in capo alle Province, e soprattutto i relativi costi di gestione e di personale, andrebbero a gravare sugli altri Enti locali che si accollerebbero le funzioni delle Amministrazioni provinciali".

La CGIA spiega che, dall’abolizione delle province delle Regioni a statuto ordinario, deriverebbe un risparmio di 421 milioni di euro; oltre 88, invece, sarebbero i milioni di euro risparmiati se si guardassero i costi delle realtà provinciali che si trovano nelle Regioni a statuto speciale: da queste ultime vanno escluse la Valle D’Aosta, Regione senza province, e il Trentino Alto Adige, le cui province hanno un regime speciale.

Andando ad analizzare, infine, i dati regione per regione, si va da un minimo di 2,11% di risparmio sul totale di spesa per il Friuli Venezia Giulia (in termini assoluti pari a 10,6 milioni di €), ad un massimo di 8,97% per la Sardegna, con un risparmio di quasi 35 milioni di euro.


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Re: Provincie italiane

Postby indaco1 » Tue 13 September 2011; 12:46

^^ Aggregare le provincie non basta, tutti gli enti locali e non solo dovrebbero essere riaggregati in base a criteri di efficienza e di costituzione di masse critiche adeguate.

Comunque giocare a occhio con la penna sulla cartina, pero', e' un esercizio sterile.

Tendenzialmente io i raggruppamenti li costruirei con algoritmi oggettivi.

Li farei disegnare ad un software di navigazione, che poi e' quello che fanno le aziende per pianificare la localizzazione di impianti, logistica e negozi.

Ad esempio il minimo numero di raggruppamenti per i quali ciascun punto e' a meno di 60 minuti in orario non di punta da un nodo centrale, non necessariamente il capoluogo, su strada (il motivo per escludere treni AV e IC, traghetti e' ovvio. .. se no Torino dovrebbe essere in provincia di Milano e avremmo disomogeneita' nelle aree dove treni AV e aerei non ci sono).

In questo modo, automaticamente, si garantirebbe una distanza massima garantita di ogni cittadino e ogni area dai servizi e un dimensionamento piu' opportuno delle province in aree montane e insulari.

Riguardo ai capoluoghi trovo veramente molto saggio il metodo anglosassone (ma non solo) di metterli in citta' secondarie.

In questo modo si evitano distorsioni e discriminazioni tra i cittadini (sono sicuro che avete in mente molti comuni e provincie in cui certe frazioni o cittadine ricevono meno servizi in base alle tasse pagate e ai giusti principi di perequazione e progressivita').

Avere la capitale in una citta' importante incentiva l'elefantismo delle strutture amministrative e anche il favoritismo di quella citta', perche' gran parte degli amministratori elettivi e di nomina burocratica tenderanno a vivere li'.

Questo soprattutto in una nazione multicentrica come la nostra, pieno di citta' e cittadine grondanti storia, mettere gli uffici fuori dai capoluoghi storici ne chiarisce la natura imparziale ed evita che qualcuno si senta defraudato.

Ad esempio, nonostante Monza sia una citta' piena di storia e' nel cuore di una area metropolitana piu' grande ed e' una follia che debba imporre soluzioni di continuita' nella pianificazione urbanistica.

Meglio mettere la sede dell'area metropolitana, che so, a Sesto.... comunque dove c'e' un bel nodo trasportistico che renda quel punto facilmente accessibile..... e a quel punto ci metti dentro anche Bergamo, che resta a 30 minuti di distanza.

Ovviamente vale per tutti i campanili sparsi per la penisola.... per evitare di entrare nella palude dei campanismi mettiamo gli organi amministrativi in cittadine neutre.

Aggregare, che so, provincie Toscane potrebbe essere vissuto come una tragedia da certe comunita'.
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