Futuro

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Re: Futuro

Postby fra74 » Fri 11 November 2011; 15:58

Beh non è che uno debba per forza rimanere sempre all'aperto ;)

per contro su Venere ci sarebbero problemi tecnologici molto maggiori per un insediamento che dovrebbe resistere a condizioni davvero proibitive (compresa la corrosione)

E poi vi immaginate con la gravità di marte sport come pallavolo e basket come sarebbero spettacolari? :mrgreen:
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Re: Futuro

Postby S-Bahn » Fri 11 November 2011; 16:05

Mountain bike :D (ovviamente con respiratore e bardatura varia)
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Re: Futuro

Postby brianzolo » Fri 11 November 2011; 16:07

e figurati se non infilavano le biciclette anche qui :roll: :wink: :lol:
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ridateci Freedrichstrasse!
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Re: Futuro

Postby GLM » Fri 11 November 2011; 16:21

:lol:

comunque, uno che nasce e cresce a marte (ma anche uno che ci va a vivere per periodi di tempo prolungati) credo che svilupperebbe la propria muscolatura quanto basta per potersi muovere sul pianeta nello stesso modo in cui noi ci muoviamo sulla terra. il giorno che verrebbe a fare una passeggiata sulla terra, invece, faticherebbe non poco.
Non sono previste fermate intermedie
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Re: Futuro

Postby fra74 » Fri 11 November 2011; 16:31

Un altro vantaggio di marte è che la durata del giorno è appena più lunga di quella terrstre, quindi i ritmi quotidiani non sarebbero sconvolti. Su venere invece è un bordello, anche se è un problema relativo: il sole non si vede mai
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Postby ing » Fri 11 November 2011; 16:36

fra74 wrote:Non sto esagerando (beh un po' sulla poltiglia :lol: ), la temperatura massima registrata dalle sonde è di 460 °C e la pressione di 93 bar, cioè 93 volte quella atmosferica. E siccome un bar è pari alla pressione esercitata da una colonna di acqua di 10,2 m vuol dire che la pressione al suolo di venere è analoga a quella presente nel mare a circa 900 m di profondità...


Quindi su Venere abitano i calamari al vapore :mrgreen:
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Re: Futuro

Postby msr.cooper » Fri 11 November 2011; 17:57

Due pagine di nuovi messaggi, uno più inutile dell'altro. Si vede che è venerdì :lol: :lol:
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Postby Trullo » Fri 11 November 2011; 18:01

Quando ho visto che l'ultimo messaggio era di Cooper pensavo volesse chiedere se su Marte ci saranno le rotonde :lol:
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Re: Futuro

Postby msr.cooper » Fri 11 November 2011; 18:13

:stop: :stop:
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Postby Coccodrillo » Mon 02 January 2012; 17:04

für Güter die Bahn ~ pour vos marchandises le rail ~ chi dice merci dice ferrovia
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Re: Futuro

Postby S-Bahn » Mon 02 January 2012; 21:38

Non mescoliamo tutto e non semplifichiamo troppo.
Sento parlare di esaurmento "a breve" delle risorse petrolifere dalla crisi energetica 1973. Sono passati quarant'anni e non mi sembra che questo "a breve" si sia minimamente realizzato.

La crisi economica è altra cosa, pur avendo agganci col problema energetico.
Il mio modesto parere è che finchè ci sarà in corso il trasferimento di ricchezza dall'occidente all'oriente, in occidente ci sarà crisi economica, pur tra possibili alti e bassi, e finché in occidente ci sarà la corsa ad aumentare il divario tra chi ha di più e chi ha di meno, la maggior parte della gente se la passerà sempre peggio. Quest'ultimo fattore a quanto pare non viene molto percepito e comunque preso con fatalismo e rassegnazione, come se fosse una oggettiva e inevitabile, per non dire positiva, legge economica.

Con queste premesse questo grande aumento del movimento di merci nel ristretto bacino continentale europeo pare proprio da escludere, e questa tendenza si sposa anche con il variare del tipo di merci e di produzione industriale che ha segnato il calo, per esempio, del tonnellaggio tra Italia e Francia, anche su gomma e anche a prescindere da Moretti.

Esiste poi un fattore di modificazione della realtà industriale di cui tenere conto. A partire dal 1900 nonostante l'occidente abbia seguito fino a pochi anni fa un travolgente sviluppo industriale ancora ben lontano dai limiti di sostenibilità e senza la concorrenza dell'Asia e del terzo mondo, la produzione -banalmente- di carrozze per cavalli è andata diminuendo.
Dico banalmente ma mica tanto perché in modi diversi e meno naif la variazione della produzione industriale e delle tecnologie potrebbe fare segnare il passo a certi corridoi di trasporto, anche in presenza di sviluppo. Figuriamoci con crisi e stagnazione...
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Re: Futuro

Postby indaco1 » Tue 03 January 2012; 0:41

Le crisi periodiche sono abbastanza normali. Uno dei tanti fenomeni oscillatori. Anche le botte piu' grosse come l'attuale ridistribuzione di ricchezza hanno un limite.

Io invece ragionerei in termini piu' ingegneristici.

Se la produttivita' pro capite (in termini di valore percepito) cresce grazie alle macchine, alle tecnologie e all'organizzazione... allora anche i consumi devono salire.

Insomma, ciascuno in media dovrebbe consumare piu' o meno quello che produce.

Negli ultimi due secoli la rivoluzione tecnologica ha fatto salire a dismisura la produttivita'. Recentemente la cosa segna un po' il passo tra coloro che erano piu' ricchi perche' il capitale trova piu' conveniente delocalizzare gli investimenti altrove invece che investire in crescita di produttivita' e miglioramento dei processi nelle nazioni gia' ricche. In queste ultime le innovazioni non sono abbastanza per mantenere i tassi di crescita del passato.

Quando gran parte del mondo si sara' piu' o meno allineto agli standard di produttivita' "allo stato dell'arte" la speranza e' che l'unico modo per crescere sara' di nuovo investire, fare stabilmenti robotizzati che richiedono meno operai e piu' tecnici ben pagati. E potremo di nuovo scegliere se consumare ancora di piu' oppure ridurre gli orari di lavoro migliorando le condizioni. E' una pia speranza, pero'... perche' la finanza parassitaria e la perdita di democrazia a favore di quest'ultima e di organizzazioni non elettive potrebbero far si che una ulteriore crescita sia bloccata o comunque i benefici non siano ridistribuiti, come il latifondo bloccava la produttivita' delle campagne.

Ma queste considerazioni per quanto sparate a vanvera potrebbero al limite essere applicate solo ai prossimi decenni.

500 anni invece sono un periodo talmente lungo che e' impossibile anche provare a immaginare come sara' l'economia.
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Re: Futuro

Postby S-Bahn » Tue 03 January 2012; 1:40

L'unica cosa certa è che non è certo nulla, forse... 8--)

Qualcosa si può dire. Siamo sicuramente in mezzo da un processo epocale come lo è stato la prima rivoluzione industriale della fine del XIX secolo.

Riuscirà tutto il mondo ad allinearsi su alti livelli di industrializzazione? Mah... però di certo pur soffrendo Nordamerica ed Europa (+Giappone) rimarranno aree industrializzate.
L'Asia con Cina e India sta andando a passi da gigante in questa direzione (sarà da capire cosa succederà quando, non se, la locomitiva cinese rallenterà. L'occidente trarrà un respiro di sollievo o sarà crisi totale per tutti?). In parte precede e in parte segue la Cina una parte dell'Asia rimanente (Malaysia, Vietnam, Corea...).
Il Sudamerica che era in declino da decenni è ripartito con l'accelerazione "alla cinese" del Brasile. La penisola araba gode delle ricchezze del petrolio che non finirà domani mattina e che comunque induce sviluppo e industrializzazione.
Alla fine e per ora (potrebbe essera la futura valvola di sfogo per il low-cost cinese) rimane totalmente fuori dal giro solo l'Africa nera.

Quindi in un modo o nell'altro la macchina dello sviluppo va avanti. Di certo dovrà fare sempre più i conti con la sostenibilità del pianeta, ma non è che "la natura" sia messa mediamente molto peggio la dove è arrivato lo sviluppo, anche se il problema di sostenibilità sarà sempre più globale e sempre meno locale.

Ma verso che modello di sviluppo andremo? Bella domanda. L'automazione e la tecnologia riducono lo spazio per lavori manuali qualificati (operai, impiegati, coltivatori) lasciando qualche spazio per i lavori di concetto e di direzione, ma comunque largamente minoritari e lasciando sostanzialmente ampio lo spazio per i lavori non qualificati e sempre meno pagati: manovali, personale delle pulizie, addetti alle consegne di merci...
Molto dipenderà da quanto sarnno tenuti in conto concetti molto demodé quali la dignità della persona e l'equità sociale, e in questo gli ultimi anni stanno marcando molto male. Pare che siano in pochi ad accorgersene e non si possono toccare temi quali ridistribuzione del reddito e diseguglianza economica perché chi lo fa è accusato da fare andare il mondo a rotoli.
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Re: Futuro

Postby EuroCity » Tue 03 January 2012; 17:57

L'automazione generalizzata sarebbe un'ottima, anzi un'eccellente cosa, se fosse anche più etica: cioè, se i ruoli sostituiti dalle macchine fossero realmente reimpiegati in mansioni più creative e di alto livello, liberando così gli esseri umani dalla ripetitività: ma questo purtroppo non sembra ancora accadere, nel mondo "neoliberista" (ma poco liberale, a quanto pare)...
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Re: Futuro

Postby S-Bahn » Tue 03 January 2012; 22:28

Non è che "non sembra ancora" accadere, E' che a quanto pare per come è fatta la struttura produttiva non accade e basta, e non accadrà.
Il progresso ha portato tante ottime cose ma bisogna pure rassegnarsi al fatto che non tutto è "sempre e semplicemente fantastico" e che da qualche parte ci si può anche perdere...
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