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Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Fri 15 March 2019; 10:02
by Carrelli1928
Occhio che non mi riferivo alle nuove tecnologie, ma allo stile di vita.
Il riferimento alle automobili a supercondensatori era invece per portare un esempio di quanto non si stia facendo assolutamente nulla, anche quando si sostiene il contrario.

Non confondo clima ed inquinamento, ma è chiaro che quest'ultimo è la principale interazione con l'ambiente che ha l'umanità, oltre all'uso fisico dei terreni.

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Fri 15 March 2019; 14:09
by skeggia65
Siamo sempre lì.
Quelle quattro lettere.
IPCC.
Quelli che non ne hanno azzeccata una che sia una.
Non potendo io però pensare di far cambiare idea al mondo, mi siedo e assisto allo spettacolo, con una buona scorta di birra e patatine.
Nel bel mezzo del nostro tempo, in un periodo interglaciale che fa parte di un'era glaciale.
Ancora piuttosto freddino, rispetto agli optimum climatici romano e medioevale.

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Fri 15 March 2019; 19:23
by Carrelli1928
Perdonami, ma se proprio devo - per così dire - schierarmi, lo faccio per chi affronta la situazione nella maniera più razionale e distaccata. C'è una forte divergenza di opinioni nel mondo scientifico? Allora è qualcosa che non sappiamo, o perlomeno che non conosciamo con accuratezza e dettagli sufficienti per raggiungere il livello di comprensione che ci interessa.

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Fri 15 March 2019; 19:29
by S-Bahn
Cosa ne pensa, oggi, non 10 anni fa, la maggior parte del mondo scientifico?

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Sat 16 March 2019; 13:26
by serie1928
Carrelli1928 wrote:Perdonami, ma se proprio devo - per così dire - schierarmi, lo faccio per chi affronta la situazione nella maniera più razionale e distaccata. C'è una forte divergenza di opinioni nel mondo scientifico? Allora è qualcosa che non sappiamo, o perlomeno che non conosciamo con accuratezza e dettagli sufficienti per raggiungere il livello di comprensione che ci interessa.

Personalmente la metto in questi termini:
Piuttosto che perseguire modi per evitare i cambiamenti, preferisco spendere anche 100 volte tanto per adattarmi agli scenari possibili, aumentando la resilienza dei territori. Nella consapevolezza che determinati territori andranno probabilmente abbandonati sia che faccia più freddo sia che faccia più caldo.
Nel nostro piccolo dobbiamo investire in culture agricole in grado di sopportare maggior siccità, in sistemi di gestione delle acque in grado di sopportare maggiori intensità, in assicurazioni sociali per risarcire chi avrà la sfortuna di subire danni esiziali per eventi estremi, progettare le cose nuove per resistere a tali eventi estremi, ecc.
A livello globale si deve trovare il modo di gestire le possibili migrazioni con soluzioni che non incidano su pochi.
Purtroppo sarà difficile convincere gli indiani a farsi carico dei 200 milioni di bengalesi che potrebbero dover abbandonare il loro territorio, allora bisognerà vedere se il loro terriotorio può essere salvaguardato. Ma se non si può?

Agire sui bisogni è velleitario. Si può solo agire con “moral suation”, con la persuasione che determinati bisogni possano non essere soddisfatti necessariamente, certamente non con coercizione. Tanto meno se sono ritenuti diritti o definiti tali.

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Sat 16 March 2019; 14:55
by skeggia65
S-Bahn wrote:Cosa ne pensa, oggi, non 10 anni fa, la maggior parte del mondo scientifico?



Il nodo è lì.
Pensa.
Non "sa".
E, fino ad oggi, tutto ciò che ha pensato la maggior parte del mondo scientifico (quella che fa parte dell'IPCC) è stata puntualmente smentita da ciò che (non) è accaduto.
Poi ripeto: non mi metto contro IPCC o masse di ragazzini delle superiori che hanno le certezze in tasca.
Che però, in concreto, per fare ciò che chiedono, dovrebbero rinunciare a viaggi, tablet, computer, cellulari, guardaroba, locali...

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Sat 16 March 2019; 16:42
by serie1928
skeggia65 wrote:...
Poi ripeto: non mi metto contro IPCC o masse di ragazzini delle superiori che hanno le certezze in tasca.
Che però, in concreto, per fare ciò che chiedono, dovrebbero rinunciare a viaggi, tablet, computer, cellulari, guardaroba, locali...

In compenso, candidiamoli al Nobel per la Pace... Imbecilli! Non i “ragazzini” ma gli adulti ipocriti, emerite “teste di ca..o”!

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Sun 17 March 2019; 9:52
by S-Bahn
Il Nobel per la pace è una costante inquietante in questa "corrente di pensiero", da Al Gore a Obama che l'ha ricevuto "a prescindere" e poi è andato in giro per il mondo a fomentare guerre.

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Mon 18 March 2019; 11:55
by jumbo
Peraltro Greta è una ragazzina di 16 anni con la sindrome di Asperger.
I suoi genitori, invece di mandarla in giro per il mondo mettendola in piazza a parlare alle folle, farebbero bene a tenerla in un ambiente dove qualcuno si prende cura di lei e delle sue difficoltà. Farla diventare un capopopolo non rientra nei normali metodi di trattamento della sindrome di Asperger, né risulta che ne faccia migliorare la situazione psicologica.

Roba da togliergli la patria potestà.

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Wed 17 April 2019; 11:19
by S-Bahn

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Wed 07 August 2019; 10:53
by S-Bahn
Meteo, caldo record. Il climatologo: "Mini rialzi, nulla di epocale"

https://www.quotidiano.net/cronaca/camb ... -1.4728249

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Wed 07 August 2019; 13:06
by skeggia65
Quello che passa nell’opinione pubblica, o che almeno si cerca di veicolare, è che il riscaldamento del pianeta sia solo di natura antropica e in particolare che sia da imputare all’incremento della concentrazione di C02 nell’atmosfera... ... queste due posizioni non sono supportate da evidenze scientifiche. Dobbiamo sempre ricordare che la conoscenza del clima è ancora incompleta...
...dobbiamo considerare come questi mutamenti siano connessi a quella che è la conformazione del sistema complesso stella-pianeta. Pensiamo solo al fatto che la distanza fra la Terra e la sua sorgente luminosa, il Sole, è suscettibile di variazioni, così come l’astrofisica ci spiega che la stessa intensità dei raggi solari può mutare. E non dimentichiamo anche l’altra variabile dell’involucro che avvolge il nostro pianeta, l’atmosfera...
... non è possibile quantificare il grado di responsabilità dell’uomo rispetto a quello della natura stessa. Non siamo nelle condizioni di comprendere da che parte penda maggiormente la bilancia...
...


Tu quoque, S-Bahn? Image

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Wed 07 August 2019; 13:59
by S-Bahn
Tu quoque cosa?
Ho sempre detto che l'unica certezza in questo campo è che non ci sono certezze, soprattutto sulle cause del riscaldamento, che esiste, su questo non ci dovrebbero essere polemiche, basta leggere il termometro.

Prudenza vuole che, senza isterismi, non si faccia finta di niente, che non vuol dire seguire le buffonate mediatiche ddietro le quali ci sono non pochi interessi lobbistici

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Tue 28 January 2020; 23:11
by S-Bahn
Riscaldamento climatico, il geologo Uberto Crescenti: "L'Onu manipola i dati, ma è vietato dirlo"

https://www.liberoquotidiano.it/news/pe ... dirlo.html

Re: Il protocollo di Kyoto

PostPosted: Wed 29 January 2020; 14:45
by skeggia65
Stupisce che un link del genere venga da te.
È più "roba mia".
Il prof. Crescenti cita l'optimum climatico medioevale ma (stranamente) non quello romano.
Tutti periodi di prosperità e progressi per la civiltà, prosperità poi arrestatasi (e, nel caso del medioevo, ci fu pure una notevole regressione) ogni volta che tali periodi caldi finivano.
Indice che il caldo favorisce il progresso e l'evoluzione, come tutto sommato sta avvenendo dalla fine della piccola glaciazione precedente la rivoluzione industriale.
Ora come ora la teoria dell'AGW non è suffragata da prove scientifiche, potrebbe essere annoverata come pseudoscienza, eppure ci si sta costruendo (a caro, carissimo prezzo) il futuro.
Suggerisco un bel libro: "Stati di paura", di Michael Crichton.
È un romanzo, quindi opera di fantasia, ma riporta dati, analisi, statistiche veri e con citazioni verificabili delle fonti.
E, nell'appendice, si parla di una teoria sostenuta, negli USA, dalla stragrande maggioranza di scienziati, politici, intellettuali. le voci fuori dal coro sistematicamente ignorate, ridicolizzate o peggio. Quella teoria, poi abbandonata, portò in Europa alla endlosung, ora negli USA si sono "dimenticati" di averla sviluppata e portata al livello di certezza: si tratta dell'eugenetica.
Una pseudoscienza.