Trasporti a Milano

Questo vizio di perseverare oltre misura col numero chiuso. Quando è stato istituito aveva un senso, ora va tolto o quantomeno ricalcolato.

Lucio Chiappetti wrote:Quel che mi preoccupa (...) e' che per medicina pare proprio che le quote siano insufficienti ad assicurare il turnover dei medici che vanno in pensione !

D'altro canto, quanti di coloro che vengono ammessi a medicina la concludono? Quanti si ritirano entro il primo anno?

S-Bahn wrote:Questo vizio di perseverare oltre misura col numero chiuso. Quando è stato istituito aveva un senso, ora va tolto o quantomeno ricalcolato.

In un paese dove il governo non pensa a quante e quali risorse umane servono per perseguire una politica industriale nazionale e la massima occupazione, in un paese dove si aprono università solo per orgoglio localistico, in un paese dove conta solo la forma (il pezzo di carta) per accedere ai concorsi pubblici dove poi fare assenteismo (in generale, medicina spero sia una eccezione), di cosa ti meravigli?
Se a questo si aggiunge una paga insultante, responsabilità fuori controllo, chi ha veramente voglia di fare medicina? Chi sa di poter andare all'estero.
Il problema, comunque, non è il numero chiuso, ma il numero di studenti che arrivano alla fine: che grado di abbandono hanno le facoltà di medicina? Forse basta trovare il modo di selezionare meglio chi accede a quelle facoltà, incominciando ad avere una sanità pubblica decorosa in termini di "ambiente di lavoro". Forse qualcuno con la giusta motivazione in più si riesce a mobilitare.

Descrivo una situazione datata ma che lascia ora gli strascichi odierni. Non so se è poi migliorata per dare prospettive migliori fra 15-20 anni.

Carrelli1928 wrote:D'altro canto, quanti di coloro che vengono ammessi a medicina la concludono? Quanti si ritirano entro il primo anno?

Non ne ho idea, non e' il mio giro (anche se so che 45 anni fa piu' del 30% dei miei compagni di liceo voleva fare medicina, li ho persi di vista quasi tutti), mi limito quanto sento dire dalla stampa: che c'e' un fattore di oversubscription notevole ai test di ammissione, che questi non sono mirati alla selezione attitudinale, che molti motivati che non li passano passano a infermeria, che vi e' un ulteriore blocco sulle scuole di specializzazione per i medici laureati (che sono molti di piu' dei posti offerti) e infine (non solo dalla stampa, ma anche dalla frequentazione di ospedali e da qualche conoscenza) che anche nella medicina come nella ricerca vi e' un eccesso di precariato, e che gli ospedali sono visibilmente understaffed.

E quindi, se non rinnovano il turnover, chi ci curera' tra qualche anno ?

Ma neanche ingegneria è a numero chiuso. Il TOL del Poli serve solo a scremare chi proprio non ha speranze di completare il primo anno (che tanto poi un 30% di chi si iscrive abbandona comunque entro questo termine).

Non è che il numero chiuso e/o un esame attitudinale in ingresso non abbiano senso. Ma devono essere adeguati alla reale situazione.
Detto questo e pur con tanti difetti e varietà di livello qualitativo, non sparerei gratuitamente a zero sulle università italiane. C'è di meglio ma anche di peggio, per non parlare dell'assetto generale della sanità dove, anche con situazioni non proprio esaltanti per chi lavora, nella grande maggioranza dei casi ci perderemmo solo a fare il cambio con altre realtà.

Concordo pienamente, su universita' e sanita'

Sanità che ha enormi differenze fra ospedale e ospedale e fra regione e regione, pur nella media con risultati sostanzialmente buoni (e con punte di eccellenza anche negli ospedali pubblici)

Altra cosa che ho notato è che per esempio da noi il medico e il pediatra "della mutua" sono medici con i controcazzi che ti seguono in tutto e per tutto (tipo quando vado dal mio medico per qualsiasi sciocchezza dopo che ho fatto la radiografia periodica all'anca, mi anticipa lui e mi dice "vedo che ha fatto la radiografia all'anca e va bene, sono contento"), da altre parti sono solo dei burocrati compilatori di ricette, e se uno ha bisogno va direttamente dallo specialista (come piace a Giorgetti) o dall'amico o dal pediatra privato a pagamento (ma secondo me c'è anche tanto pregiudizio per cui se una cosa è gratis, che poi gratis non è, allora deve fare schifo per forza)