Trullo wrote:@Friedrichstrasse
Pensavo che la comasinella fosse ancora un asse importante, negli anni 30. E comunque (rispetto alle esigenze di mobilità di allora) tutt'altro che un viottolo di campagna.
Non è questione se fosse importante: la questione è che un'uscita dell'autostrada che dà su uno stradello di campagna, con una statale a 1 km di distanza, non sta né in cielo né in terra, in nessun tempo e in nessun luogo.
Ma ripeto che c'erano progettisti che si impegnavano per introdurre le regole della buona pianificazione urbanistica (e trasportistica) anche in Italia. Evidentemente erano tutti dei Nostradamus...
Cristian1989 wrote:^^ Comunque tornando alle lamentele di Friedrichstrasse in parte le condivido ma non per la cattiva progettazione italica, ma secondo me è un problema di tipo burocratico, che fra progettazione, approvazione e realizzazione delle opere passano troppi anni (in molti casi anche decenni), quindi le opere nuove sono già obsolete o inadeguate...esempio lampante nel nord Milano è la Tangenziale Nord A52 (era denominato "Peduncolo"), che è stato progettato in maniera sottodimensionata...per non parlare degli anni che hanno impiegato per realizzarlo, per le numerose uscite che sono rimaste parzialmente o totalmente chiuse per anni e che non è ancora stato completato (vedi sostituzione Rho-Monza).
Non è questo il caso: semplicemente, le autostrade erano private, e gli enti pubblici (comuni, province, ANAS) non le consideravano minimamente.