Roma

Trasporti urbani in altre citta'

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Postby EuroCity » Sun 28 January 2007; 12:04

Ecco come avrebbero fatto i tedeschi a Roma, probabilmente, a partire dagli anni '60-'70 in poi, con un passante centrale (attraverso il centro storico) per le linee FR ed uno per le linee veloci:

Image

(cliccare per ingrandire, come al solito).

Ovviamente, con la stazione Termini attuale, mantenendo anche, almeno in parte, i binari di testa.

Il passante FR, in particolare, congiungerebbe la stazione principale dell'est (Termini) con il corrispettivo dell'ovest, cioè Trastevere, con un tracciato che permetterebbe anche di fare a meno della linea D della metro, intercettando allo stesso tempo anche la diramazione verso Fiumicino (cosa che non avverrebbe, per esempio, se da Piazza Venezia si puntasse diritto su San Pietro); un'alternativa più tortuosa - ad "S" - potrebbe essere di puntare da Piazza Venezia verso la stazione Ostiense, intercettando così automaticamente anche Trastevere, più ad ovest, ma lungo la linea di cintura sud già esistente.
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Postby skeggia65 » Sun 28 January 2007; 16:37

Ti suggerirei di correggere la cartina alla tedesca: Venedigplatz, Nationalstraße, ecc. ecc. :mrgreen:
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Postby EuroCity » Sun 28 January 2007; 17:07

Hehe: divertente...

Però, più seriamente, non ho fatto altro che applicare a Roma lo stesso identico principio secondo cui sono stati costruiti i passanti S-Bahn tedeschi degli anni '60-'70, insieme ai passanti AV/AC (finora non costruiti, tranne che a Berlino con la nuova Hauptbahnhof) progettati dagli anni '80 in poi: insomma, l'opzione "centrale", per così dire.

Ormai, probabilmente non si farà più nulla del genere a Roma, però può sempre essere istruttivo e costruttivo fare dei paragoni virtuali, se non altro...
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Postby friedrichstrasse » Sun 28 January 2007; 17:23

I tedeschi non so (dopo chiedo al mio coinquilino :lol: ), io a grandi linee avrei fatto così:

1) I servizi suburbani (e regionali) vengono concentrati sull'anello. Tiburtina, porta d'ingresso al Sistema Direzionale Orientale (SDO), è la più importante, da cui transitano tutte le linee (vedi Garibaldi a Milano).
Abbiamo così (i capolinea sono indicativi):
S1 Settebagni-Fiumicino
S2 Tivoli-Ladispoli
S3 Castelli-Civita Castellana
S4 Tor di Quinto-anello-Bracciano
S5 Vollring :!:

2) I servizi a lunga percorrenza passanti (es. AV Mi-Na) fermano a Tiburtina, quelli attestati (es. IC Rm-To, o Rm-An) partono invece da Termini. Nel caso delle linee di Firenze e Grosseto, anche questi ultimi fermano a Tiburtina.

3) Le linee metropolitane
A invariata (con interscambi a Ponte Lungo e Casilina)
B invariata e unita alla Lido
C deviata da piazza Venezia verso Flaminio e Tor di Quinto, nella galleria oggi usata dalla Rm-Civita Castellana.
D nasce dallo sdoppiameno della B1, ma poi non so dove mandarla... :cry:

Le aree segnate in verde sono quelle destinate dal vecchio PRG al Sistema Direzionale Orientale, cioè allo spostamento graduale delle aree di uffici dal centro storico a queste nuove aree, nel nome della rottura del monocentrismo e della macchia d'olio, della salvaguardia del centro, dell'unità fra città e territorio.
Il nuovo PRG (Rutelli-Veltroni) ha cancellato quest'idea, tornando al monocentrismo e progettando nuove meropolitane che puntano su piazza Venezia, secondo il modello londinese-moscovita. Peccato.

Image
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Postby S-Bahn » Sun 28 January 2007; 17:40

Peccato perchè?
E' una richiesta di approfondimento, magari anche sintetico, non una obiezione.
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Postby EuroCity » Sun 28 January 2007; 18:02

Poi, non è che lo SDO (o quel che ne rimane) sia in contraddizione con il potenziamento del centro storico; per esempio, nel piano del 1986 si prevedeva questo schema per le metropolitane, con un misto di nuova "linea D" di allora (tangenziale lungo le aree dello SDO) ed un concomitante miglioramento dell'accessibilità del centro storico:

Image

(cliccare; non è mostrata la "linea O" circolare, però, forse anche perché prevista qualche anno dopo; purtroppo, non sono mostrate nemmeno le linee FM/FR).
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Postby friedrichstrasse » Sun 28 January 2007; 18:10

S-Bahn wrote:Peccato perchè?
E' una richiesta di approfondimento, magari anche sintetico, non una obiezione.


Perché credo che le zone attrattive (uffici) debbano essere insediate nei luoghi di convergenza di più linee di trasporto, evitando situazioni alla MilanoFiori, Selvanesco, Metanopoli...

I luoghi di convergenza massima sono in genere i centri storici: a Milano è evidentissimo! Spontaneamente, quindi, le zone di uffici si insediano nei cenri storici, con conseguente spopolamento, salita dei prezzi, e soprattutto congestione, di mezzi privati, ma anche di mezzi pubblici e di pedoni. Aumenta anche la necessità di spostamento pendolare, che può essere soddisfatta dal TP solo a certe condizioni (una certa densità dei quartieri residenziali esterni, la loro localizzazione in rapporto al TP, ecc...), come sappiamo.

Per le zone terziarie, molte città hanno tentato, o tentano, di definire delle zone meno centrali e ben servite dal TP: a Milano, dal '53 il centro direzionale, e dal 2001 la grande T rovesciata. Ottimo. Peccato che, nella pratica, si agisca in altro modo: vedi gli istituti dell'università statale al Vigentino, o le torri terziarie a CityLife, o le proposte per la RAI a Metanopoli, o il Palazzo di Giustizia a Sesto San Giovanni.
A Torino è in fase di realizzazione la Spina, lungo il tracciato della ferrovia coperta, a Napoli si è fatto il centro direzionale, a Firenze si progetta Novoli... Tutti interventi che si propongono, con vari esiti, di decongestionare i centri storici localizzandovi le nuove funzioni, e spostandovi parte di quelle esistenti.

A Roma col vecchio piano del '59 si era pensato lo SDO (e, in verità, nessuna giunta, dagli anni '60 ad oggi, ha mai provato seriamente a realizzarlo), prevedendo lo spostamento di ministeri ed uffici pubblici, in un'area ben servita dal TP, così come da quello privato.
Per fare ciò, si prevedevano ovviamente investimenti infrastrutturali nei quartieri orientali. Invece, complici le olimpiadi del '60, queste opere sono state fatte dalla parte opposta della città (es. Via Olimpica).
Aggiungiamoci anche l'amminstrazione statale, che mai si sarebbe sottoposta al parere urbanistico dell'amministrazione comunale: quindi, i ministeri non si sono mai spostati, e i nuovi insediamenti si sono fatti anch'essi a Ovest: sede RAI, Palazzo di Giustizia... Tutti in contrasto col PRG, con le linee di sviluppo, con le previsioni di TP... Non saprei dire se questo contaddire le previsioni sia avvenuto per orgoglio da parte dello Stato, o coscientemente per favorire interessi speculativi dei proprietari delle aree centrali e occidentali, con valori fondiari molto più alti rispetto all'Est.
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Postby S-Bahn » Sun 28 January 2007; 18:46

Capisco e condvido, ma vedo qualche difficoltà.

Realizzare qualcosa che non è esattamente in centro e contemporaneamente non è in perferia, ma soprattutto è in luoghi di convergenza del trasporto pubblico è una assai difficile quadratura del cerchio.

Difficile combattere due logiche opposte.
Da una parte la logica "naturale" di terziarizzare il centro. Naturale perchè in assenza di correttivi è ciò che normalmente avviene.
Dall'altra la logica di creare nuovi insediamenti dove si presenta una "opportunità", che può essere un terreno libero a basso costo, un'area dismessa, un proprietario "dinamico"...
Queste opportunità non vengono valutate per le loro qualità trasportistiche, se va bene sono vicino ad una tangenziale, altrimenti nemmeno questo, e hanno normalmente l'effetto di spostare la mobilità dal mezzo pubblico al mezzo privato, congestinando maggiormente la città invece di decongestionarla.
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Postby friedrichstrasse » Sun 28 January 2007; 19:06

Le difficoltà ci sono, e sono tante. Però la strada è quella.
I casi che ho citato, a Milano, Roma, Napoli, Torino, possono essere molto positivi. Altro è il caso della dispersione terziaria, Assago, Segrate, San Donato, eccetera, che infatti ho già nominato come esempi negativi.
Ma anche per questo, si sente la mancanza di autorità sovracomunali che possano decidere su queste questioni. E, ovviamente, di una cultura del territorio condvisa, ovvero di teste che funzionano.
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Postby skeggia65 » Sun 28 January 2007; 19:10

Ma il mezzo pubblico potrebbe, in alcuni casi , "seguire" gli insediamenti: Metanopoli, ad esempio, è sorta molto prima della M3. Con tutti i lavori che interessano Rogoredo FS, forse sarebbe stato più "economico realizzare una nuova stazione a Metanopoli, con convergenza della M3, della linea ferroviaria da GE - PV (che comunque stanno spostando), dequalificando Rogoredo a semplice fermata.
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Postby Slussen » Sun 28 January 2007; 19:16

E se addirittura il trasporto pubblico «precedesse» i nuovi insediamenti?
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Postby S-Bahn » Sun 28 January 2007; 19:17

Continuo a capire e a condividere. :wink:
La dispersione del terziario ha seguito un'altra dispersione, quella industriale, con aziende decentrate secondo l'unica logica del "dove trovo posto e il terreno costa meno e dove non mi fanno storie".
Se un'industra ha pochi adetti, magari perchè ha produzioni automatizzate o a basso impega di manodopera, si può anche capire (naturalmente da almeno 40 anni ogni nuova dislocazione è regolarmente priva di raccordi ferroviari).
I fenomeni (terziario e industra) mi sembrano piuttosto diversi, ma in comune c'è una mancanza di programmazione del territorio e uno spostamento massiccio e irreversibile verso la strada e il mezzo individuale.
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Postby S-Bahn » Sun 28 January 2007; 19:19

Slussen wrote:E se addirittura il trasporto pubblico «precedesse» i nuovi insediamenti?
Basterebbe che andassero "assieme" o almeno che fosse prevista la possibilità, o che ancora si studiassero le localizzazioni almeno in base all'esistente.
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Postby skeggia65 » Sun 28 January 2007; 19:19

A volte capita, come Rogoredo con parte di S. Giulia e il costruendo centro Sky. Nodi del genere sono, per loro natura, attrattivi. Ma quando c'è già un grosso insediamento, sarebbe intelligente farci un nodo lì (come nel caso che ho citato prima).
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Postby S-Bahn » Sun 28 January 2007; 19:24

Casi del genere capitano "per caso", e la spiegazione è semplice.
Si riutilizzano aree dismesse industriali che, in tempi di quasi assenza di auto e camion, per forza dovevano essere in luoghi di convergenza delle linee su ferro.
Ma non vengono scelti per queste qualità, se fossero da un'altra parte si farebbe circa uguale.
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