Il Translohr di Padova

Trasporti urbani in altre citta'

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Postby Coccodrillo » Sat 09 September 2006; 17:42

Solita storia, "tram" fa schifo, "metropolitana" è chic. Se non c'è questa magica parola da qualche parte, un progetto è considerato inutile.

Come a Lecce, anche li, la rete filoviaria in costruzione è chiamata "metropolitana di superficie" o qualcosa del genere.
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Postby Coccodrillo » Thu 14 September 2006; 22:10

Altre foto di Padova, dove sembra che i lavori procedano: http://freeforumzone.leonardo.it/viewme ... dd=189&p=6

In quanto a Clermont Ferrand, aprirà il 14 ottobre.
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Postby fra74 » Tue 10 October 2006; 12:57

Come segnala questa news su FOL a Padova è iniziato il preesercizio del Translohr

Farei notare soprattutto la foto del banco di manovra :roll:
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Postby Jack_A » Tue 10 October 2006; 15:26

Riassumendo... per quanto mi sforzi non riesco proprio a capire i vantaggi di questo traslohr!

Pro:
- ?

Contro:
- necessita di lavori di armamento simili a quelli tramviari
- usura dei preumatici
- comfort di marcia decrescente con l'usura del manto stradale
- attrito gomma-asfalto maggiore rispetto a sala-rotaia
- sistema proprietario (un tram te lo puoi far costruire da tanti fornitori, un translohr no, idem per armamento, ricambi, impianti, ecc.)

Qualcuno riesce a mettere almeno un pro?
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Postby S-Bahn » Tue 10 October 2006; 15:32

Ci provo io a trovare un pro.
La doppia gola attorno al binario è molto larga della tradizionale gola tranviaria e molto più pericolosa per i ciclisti.
Dopo che in parecchi si sono rotte le ossa stanno alla larga dal Translohr e non gli danno più fastido.
Ma non doveva essere un sistema meno "invasivo" del tram? :wink:
Last edited by S-Bahn on Tue 10 October 2006; 15:37, edited 2 times in total.
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Postby GLM » Tue 10 October 2006; 15:32

provo io: dato che l'attrito è maggiore gomma-ferro rispetto a ferro-ferro, il traslohr può superare pendenze più grandi, e magari è più adatto per città non pianeggianti, o per una linea che continua a fare su e giù pervia di ponti e sottopassi...?
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Postby S-Bahn » Tue 10 October 2006; 15:35

Quante strade ci sono con pendenze superiori all'8% (standard tranviario europeo "de facto") senza parlare di tram che fanno il 13-14% in alcuni casi limite?
Inoltre l'attrito su strada dipende molto dalle condizioni atmosferiche, molto più che per il binario.
No, questo non è un pro
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Postby danny1984 » Tue 10 October 2006; 18:05

Dicono che abbia i vantaggi di un bus e di un tram insieme. Vediamo...

Vantaggi del bus:
- Possibilità di superare ostacoli. No, questo no perchè ha una rotaia fissa...
- Possibilità di fare deviazioni e modifiche di linee senza dover modificare infrastrutture. No, come prima, ha una rotaia fissa.
- Possibilità si superare pendenze maggiori. Però Padova non è in montagna... niente anche qui

Vediamo i vantaggi del tram:
- Minore consumo di energia per passeggero trasportato grazie al minor attrito ruota-rotaia. No, questo coso va su gomma...
- Trazione elettrica. Ecco, questo ce l'ha. Però ce l'hanno anche i filobus... niente
- Possibilità di avere mezzi più lunghi di 18m. Ok, almeno questo lo può fare.

Ricapitolando... unisce gli svantaggi del bus e del tram, l'unica cosa è che è lungo...come un tram!
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Postby paco_74 » Tue 10 October 2006; 18:07

praticamente una bufala
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Postby msr.cooper » Tue 10 October 2006; 19:18

GLM wrote:provo io: dato che l'attrito è maggiore gomma-ferro rispetto a ferro-ferro, il traslohr può superare pendenze più grandi, e magari è più adatto per città non pianeggianti, o per una linea che continua a fare su e giù pervia di ponti e sottopassi...?


Image
tratta da bahnbilder.de

Tram della Stadtbahn di Stoccarda (città affatto pianeggiante) mentre affronta una ripida discesa. In molti punti della rete si toccano pendense superiori al 7% 8--)
-
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Postby S-Bahn » Tue 10 October 2006; 19:59

msr.cooper wrote: Tram della Stadtbahn di Stoccarda (città niente affatto pianeggiante) mentre affronta una ripida discesa. In molti punti della rete si toccano pendenze superiori al 7%
l'8% è un valore acquisito senza particolari accorgimenti per il parco veicoli moderno, diciamo degli ultimi 20 anni.
Nella foto si vedono 3 rotaie per binario (si deve dire trinario? 8--) ) Cos'è, una tratta dove convivono 1435 e 1000mm?
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Postby fra74 » Tue 10 October 2006; 20:12

Tenetevi forte... notizia da FOL:

Mi è appena giunta notizia che oggi il tram è deragliato durante una delle corse del preesercizio.
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Postby EuroCity » Tue 10 October 2006; 20:21

Un brevissimo semi-off-topic, a proposito del "trinario" di prima (che probabilmente serve ad accomodare due scartamenti diversi): che cos'è questa specie di "quadrinario" che c'è in certe parti d'Europa (mai visto in Italia, però)? Qui, in Danimarca (alla stazione dell'aeroporto di Copenaghen):

Image Image

(clic per ingrandire).

E' forse una misura di sicurezza in più per impedire che il treno deragli? Tra l'altro, anche sulla stessa linea, si può vedere questa configurazione delle rotaie in certi tratti, mentre in altri è assente (binario normale)...
Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare. - Albert Einstein
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Postby S-Bahn » Tue 10 October 2006; 20:37

Più che una controrotaia (che poi si usa in curva, cosa deragli in stazione quasi sul dritto a 30 Km/h?) sembrerebbero altre rotaie, anche perchè sono distanti dal binario di corsa; magari servono per tenere separate le correnti di ritorno dai circuiti di binario, ma perchè due?
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Postby fra74 » Wed 11 October 2006; 14:26

Qualche dettaglio in più sullo svio di ieri

Al terzo giorno di «pre-esercizio» uno stop inatteso: un’ora di caos e viabilità bloccata tra Prato della Valle, la Basilica e le riviere del centro

Flop a Padova, deraglia il tram

Il «carrello» esce dalla rotaia: le funi e un trattore per farlo ripartire

Ore 14.40: il convoglio in una curva tra via Belludi e Riviera Businello, sbanda e finisce in tilt I dischi si staccano dai binari: scatta l’emergenza

PADOVA. Alle 14,40 il tram deraglia, proprio davanti agli occhi del Santo. Terzo giorno di “pre-esercizio” del prototipo targato Lohr, lo stesso che sabato comincia a viaggiare anche a Clermont Ferrand. E’ lo stesso sistema adottato anche a Venezia. Un veicolo con le ruote di gomma, ma che corre lungo il binario della «via guidata».
E ieri pomeriggio è «saltata» proprio sulla curva che da via Belludi immette in Riviera Businello, in direzione Stazione. In un solo momento, ecco materializzarsi l’incubo per Comune, Aps, Translohr e Consorzio Mantegna. Un leggero sbandamento, i dischi della «ruota» destra della prima carrozza si staccano, uscendo dalla sede. Cinque metri a briglia sciolta e il tram si blocca in mezzo alla strada, ostruendo l’incrocio. Un muro blu che paralizza il traffico e lascia di stucco i passanti.
Scendono l’autista ed il tecnico del Consorzio, responsabile del pre-esercizio, che lo affianca. Comincia il valzer frenetico delle telefonate: scatta l’allarme durante la seduta della giunta comunale, riunita nell’ufficio di Zanonato.
In meno di dieci minuti, tutti gli addetti ai lavori sono intorno al gigante blu immobilizzato. Alle 15,08 entrano in scena le funi: nel tentativo, fallito, di rimettere il tram sul binario. Si scrutano ruote e rotaie, alla ricerca delle cause del deragliamento. «No comment» si schermisce con accenno francese un tecnico della Lohr.
I sospetti si concentrano su una saldatura del binario: sarebbe responsabile della perdita di aderenza del disco. «Il pre-esercizio serve a questo» commenta secco Antonio Conte, direttore di Aps holding. E’ la «stazione appaltante» (80 milioni di euro), ma dovrà anche gestire in futuro il tram. «Non sono certo preoccupato», precisa, tradendo il contrario. «Incidenti come questo sono normali nella fase sperimentale».
Lo slogan della «normalità» viene ribadito da tutti come una litania, ma la tensione cresce. L’assessore Ivo Rossi sbotta contro uno dei due vigili, alle prese con auto in colonna e bus da far circolare a senso unico alternato. «Cosa sono tutte queste macchine che entrano nella zona a traffico limitato?» sbraita inferocito Rossi. «Le fermi!» ordina. «Sto cercando di tenere a bada il traffico: ed è già tanto che ci riesca» alza la voce il vigile, prima che il bus (impegnato a “dribblare” il tram) lo schivi di qualche millimetro.
I turisti immortalano la défaillance con il videofonino: «Ecco qua la tecnologia del 2000» commentano. I tecnici non desistono: il tram deve essere rimosso. Sono circa le 15,30 quando arriva il trattore: se le ruote non rientrano in sede, bisognerà trainare le carrozze. L’ultimo, disperato tentativo è affidato ad una sorta di leva, prelevata dal trattore. L’asse viene piazzata sotto al muso del tram. Alle 15,38 finalmente si muove: lentamente, contromano e sferragliando. Guadagna la vista di Prato della Valle. Alle spalle, una coda di auto. Davanti, la fila dei bus. Intorno, un centinaio di spettatori compresi i residenti alle finestre.
Si pensa di trainarlo fino al deposito della Guizza. Ma la corsa, solo abbozzata, finisce in Pra’ sul lato di via Umberto, a pochi passi dalla loggia Amulea.
Qui il tram viene transennato alla meglio, avvolgendo il muso ferito come un grande cerotto. Verrà spostato nella notte, quando mette meno a rischio il traffico cittadino.
Finirà nell’officina, scrutato da tutti. Tecnicamente, il deragliamento di ieri va spiegato in un rapporto. Il futuro del tram a Padova dipenderà anche da questo.
(Ernesto Milanesi e Simonetta Zanetti)
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