fonte: l'Arena di Verona del 13.03.2010
TRASPORTO PUBBLICO. La Giunta comunale approva il piano economico-finanziario, giovedì prossimo il dibattito in Consiglio
Via libera al filobus, sarà in strada nel 2013
Costerà 143 milioni. Motore elettrico, ma in centro storico toglierà le «bretelle» e userà l’ecodiesel
di Enrico Santi
«Parte» il filobus. La giunta comunale ha approvato il Piano economico finanziario del nuovo sistema di trasporto di massa che, secondo le previsioni, sarà operativo nella primavera del 2013. Lunedì la delibera sarà esaminata dalle commissioni bilancio e aziende partecipate in riunione congiunta e giovedì verrà discussa in Consiglio comunale. Il piano è stato presentato ieri dal sindaco Flavio Tosi, da Corsi e dai presidenti di Amt e Atv, Massimo Mariotti e Gianluigi Soardi.
SOTTOPASSO. L’opera avrà un costo complessivo di 143 milioni di euro (Iva esclusa) il 60 per cento dei quali, 85 milioni e 832mila euro, finanziati dallo Stato. La rimanente cifra sarà coperta con i fondi del piano della sosta e dell’Atv che gestirà l’intera rete. Proprietario dell’infrastruttura e dei mezzi sarà invece l’Amt che riceverà un canone per il loro utilizzo da Atv. Questi fondi serviranno anche a sostituirli, fra 20 anni. Per quanto riguarda la tempistica, Corsi e Mariotti assicurano che entro luglio verrà pubblicata la gara d’appalto, in modo da assegnare entro novembre i lavori alla ditta vincitrice. Il costo previsto per l’acquisto di 37 mezzi è di 55 milioni e 500 mila euro. Ognuno avrà una lunghezza di 18 metri e potrà trasportare 140 passeggeri. Ma se andasse in porto la modifica del codice della strada potrebbero essere utilizzati mezzi da 24 metri con una capienza di 180 persone. Il motore è ad alimentazione elettrica. In centro storico la filovia viaggerà senza "bretelle" grazie ad un generatore a gasolio "Euro 5". Su un totale di 23,8 il percorso sarà elettrificato per circa 16 chilometri.
Altri 16 milioni serviranno per completare il sottopasso davanti a via Città di Nimes, realizzato in maniera incompleta per i Mondiali di calcio del ’90, per consentire ai mezzi pubblici il passaggio in superficie. Il nuovo deposito mezzi alla Genovesa costerà 13 milioni. Il cantiere durerà tre anni.
DUE TRATTE. Il progetto prevede la realizzazione di due tratte: la prima da San Michele allo stadio (via Zeviani, innesto della linea da Borgo Santa Croce, Porta Vescovo, via XX Settembre, piazza Bra, piazza Simoni, stazione, stadio) con una cadenza media ogni sette minuti. La seconda dal policlinico di Borgo Roma al parcheggio scambiatore di via Ca’ di Cozzi (viale del Lavoro, innesto della linea dal parcheggio della Genovesa, viale Piave, stazione, piazza Simoni, corso Cavour, piazza Vittorio Veneto, ospedale di Borgo Trento, via Ca’ di Cozzi) con cadenza di 10 minuti. «In prospettiva», sottolinea Mariotti, «c’è la possibilità, tramite intese con i Comuni limitrofi, di allargare i percorsi fino a Parona, San Giovanni Lupatoto e San Martino Buon Albergo».
«PROGETTO SOSTENIBILE». Il sindaco Tosi, da parte sua, afferma che «per il Comune non ci saranno costi aggiuntivi a differenza della tramvia proposta dalla precedente Amministrazione, insostenibile dal punto di vista economico e per la cantierizzazione troppo invasiva». Quello del filobus, afferma Tosi, «è un sistema che si autosostiene grazie al contributo statale e a un’economia di scala basata su una minor spesa di gestione e alla razionalizzazione del trasporto urbano ed extraurbano».
Secondo Palazzo Barbieri la gestione unica di Atv garantirà una «razionalizzazione» della rete con l’eliminazione di due milioni di chilometri di sovrapposizioni. Per migliorare l’efficienza saranno introdotte Ztl, dalle 7 alle 9, in via XX Settembre e in stradone Maffei. La centralizzazione dei semafori darà priorità ai mezzi pubblici e le pensiline saranno dotate di segnalari vocali. A Palazzo Barbieri si ipotizza uno spostamento di un milione di utenti l’anno dall’automobile al filobus.
POZZERLE. A Tosi replica l’ex assessore alla mobilità Carlo Pozzerle, ora consigliere Pd. «Quando il sindaco critica le scelte del passato», osserva, «lo fa contro se stesso avendo a suo tempo fatto votare dalla Lega il piano finanziario della tramvia. Sulla sostenibilità», continua, «segnalo che i confronti vanno fatti a parità di condizioni e non mescolando trasporto urbano e extraurbano e quando ci verrà presentato il piano vedremo quali saranno i costi reali a carico del Comune». E conclude: «Resta comunque una visione diversa della mobilità: Verona fa la scelta delle "tiracche" mentre città come Padova, Brescia e Venezia hanno scelto mezzi di trasporto rapido di massa e non bus doppi trasformati in filobus».
http://www.larena.it/stories/Cronaca/13 ... _nel_2013/