Mah, siamo in ballo, balliamo. Perlomeno, visto che spesso si ragiona su cartine senza rilievi, senza tener conto della situazione reale e della discussione pluridecennale sull'argomento, ho la prova di come mai in Italia non si riesca a fare servizi di qualche utilità.
Una considerazione storica: se gli ingegneri pontifici che hanno progettato la Falconara-Orte e la Bologna-Ancona avessero saputo che di lì a qualche anno ci sarebbe stata una Milano-Lecce, saremmo di fronte ad un caso di preveggenza politica impressionante. Ancona diventa (molto in fretta) passante con il Regno d'Italia, quando si costruiscono rapidamente i raccordi Ancona-Pescara (e Piacenza-Bologna).
La conseguenza di questo rapido sviluppo della linea adriatica (che andava completato subito per ragioni commerciali - la necessità di allacciare i porti adriatici alle imprese del vecchio stato sabaudo - e militari - fino al 1870, Ancona è la principale sede della flotta adriatica) è che si innestò il nuovo sul preesistente. La situazione in cui ci troviamo ora è che:
1) a causa della situazione orografica, tra Falconara (da Nord ed Ovest) e Ancona Centrale, e tra Ancona Centrale e Varano (verso Sud) si procede, in entrata e uscita, a passo d'uomo; il problema riguarda tanto il traffico regionale che quello nazionale;
2) i treni Bologna-Roma che passano per l'adriatica devono lasciare la linea principale a Falconara, entrare ad Ancona, poi tornare indietro alla stazione di Falconara; il tempo perso stimato da Trenitalia è di venti minuti (se ne parla, ad esempio, qui:
http://forum.duegieditrice.it/viewtopic.php?t=18170);
3) la sovrapposizione di linea merci (diretta al porto), lunga percorrenza (Milano-Lecce e Ancona-Roma) e treni suburbani svantaggia il trasporto regionale, spesso parcheggiato in attesa del passaggio delle merci (e il disagio si aggiunge alla già delirante programmazione delle "coincidenze", se così possiamo chiamarle);
4) il collegamento merci tra gli interporti di Falconara-Chiaravalle (Ancona Ovest) e Osimo Stazione (Ancona Sud), sovrapposto al traffico passeggeri, è particolarmente lento ed inefficiente - tra l'altro, l'unico interporto realmente funzionate è, al momento, quello di Ancona Sud; l'interporto che serve l'aeroporto di Falconara e quello che serve l'area Fano-Senigallia sono in enorme ritardo;
5) manca un sistema di trasporti metropolitano di qualsiasi tipo, in grado di servire una città diffusa come quella adriatica (per andare da Senigallia ad Osimo si deve cambiare treno od autobus, con i relativi lunghi tempi di attesa).
Quando S-Bahn dice che il progetto dello Studio Mosco interrompe la linea perché costringe la linea principale ad aggirare la città, confonde, temo, una città come Ancona (area metropolitana diffusa, paragonabile ad una "new town" britannica) con una metropoli come Milano (area metropolitana con un centro dalla forte identità). Il comune di Ancona ha centomila abitanti, ed è ormai il capoluogo di una metropoli diffusa, non concepita "a stella" ma "a bolle", che la nuova linea principale servirebbe meglio:
a) portando le stazioni di lunga percorrenza e traffico suburbano fuori da un centro congestionato e ormai non più coincidente con l'area dei servizi;
b) avvicinandosi a tutte le altre "bolle" dell'area metropolitana con stazioni più baricentriche ad altre zone dell'area metropolitana, della quale l'area di Ancona Centrale non è in maniera netta la più popolosa (in ogni caso, Ancona Centrale non serve il centro civico, sviluppato lungo l'asse porto-monumento ai caduti, ma una zona degradata che può chiamare "nuovi quartieri" solo chi ha informazioni risalenti all'inizio del XX secolo).
I centri amministrativi e sociali della stessa Ancona si stanno spostando da anni via dal centro. La nuova sede della Provincia ha raggiunto Motorizzazione, Confindustria, sindacati e caserme nell'area di Ancona Sud. I centri commerciali, la principale multisala e lo stadio sono in zona Ancona Sud. Il maggior parco divertimenti è ad Ancona Ovest. Nessuna di queste zone è attualmente servita da un sistema di trasporto metropolitano su ferro; un tentativo di simularlo lo si è fatto con la recente apertura delle stazioni di Falconara Stadio e Varano, parte del progetto di cui stiamo discutendo.
Caso d'uso #1: Da Senigallia devo andare ad un concerto al palazzetto presso Varano. Attualmente si deve prendere un treno regionale da Senigallia ad Ancona, cambiare ad Ancona, prendere un raro treno regionale che fermi anche a Varano (stazione spesso chiusa di sera e nei fine settimana). In alternativa, attendere uno dei poco frequenti bus urbani (ma il servizio è pressoché inesistente di sera e nei fine settimana).
Caso d'uso #2: Da Loreto devo recarmi all'ospedale regionale di Torrette. Devo prendere un treno regionale da Loreto ad Ancona Centrale, e di lì un treno regionale da Ancona Centrale a Torrette. Di solito non ci sono fermate a Torrette da Ancona tra le 8 e le 11. Da Jesi e Fabriano, le cose andrebbero anche peggio.
Attenzione: quelli che descrivo non sono spostamenti tra città ben distinte, come potrebbe essere un Milano-Torino; sono movimenti interni ad una stessa città (l'area metropolitana di Ancona) - un po' come dire Milano Centrale FS e San Donato FS o Assago.
Qualcuno, in questa discussione, parla addirittura di quadruplicare la linea attuale Falconara-Ancona Centrale. Questa è la situazione:
http://www.panoramio.com/photo/19208211Questa è invece la situazione in uscita verso Sud (consiglio di individuare la linea sulla cartina, poi passare alla visualizzazione da satellite e seguire il tracciato nelle sue complesse evoluzioni verso destra):
http://tinyurl.com/cke9rdwAbbiamo appena avuto nuovamente un collegamento veloce Milano-Bologna-Ancona (3h), dopo anni di treni ultralenti (4h40) e quindi inservibili. Parlare di alta velocità è una follia in un territorio come l'intera dorsale adriatica, da percorrere eventualmente tutto in galleria. Sicuramente non è quello che ci interessa/serve in questo momento. Se ci si vuole spostare all'interno del sistema Ancona, ora non c'è che l'auto. O un buon cuscino per dormire comodi sulle panche e le poltroncine delle stazioni durante le lunghissime attese.
Paolo