Sarà pure cambiata l’aria, ma il colore delle strisce blu rimane saldo al proprio posto. Sui parcheggi a pagamento, l’Amministrazione di Concettina Monguzzi compie un’inversione a U facendo infuriare la sua stessa maggioranza prima ancora che i cittadini comuni. Per i pendolari a caccia di un posto auto in zona stazione, il destino sarà quello di pagare. Mano al portafoglio e moneta nel parcometro. O, ancora meglio, abbonamento mensile o trimestrale per abbattere la spesa e garantirsi un posto al sole senza che venga chiesta la luna. Nessun ritorno alla sosta libera come l’attuale maggioranza – ai tempi dell’opposizione – aveva chiesto e preteso dall’allora sindaco Ambrogio Fossati. Per l’assessore alla Polizia locale, Roberto Beretta, un revival del passato è da escludere. “Alla luce della situazione attuale anche io ho cambiato idea” ammette senza remore. La differenza rispetto al 2007, quando le strisce blu comparvero in oltre 600 stalli della città, sta nell’utilizzo che la gente fa degli spazi a pagamento. In particolare, di quelli nei dintorni dello scalo ferroviario. Solo in Piazzale Padania e parcheggi attigui, si parla di 180 posti macchina. “Quando entrarono in vigore le strisce blu erano vuoti, oggi sono interamente occupati da pendolari”. Alla lunga infatti, in tanti hanno ceduto finendo col metter mano al portafoglio pur di iniziare meglio la giornata. Due euro l’abbonamento quotidiano, cifra giornaliera che cala drasticamente per mensili e trimestrali. “I posti sono esauriti, anzi abbiamo una lista d’attesa di una quindicina di persone – aggiunge Beretta – non c’è più spreco di spazi, lì lasciano l’auto solo i pendolari. Se togliessi le strisce blu, l’auto la lascerebbero altri pendolari”. Il criterio sarebbe “non economico ma di tempistica, ma perderei dei posti perché quello spazio sarebbe utilizzato anche dai residenti. Togliendo le strisce blu potrei prendere una decisione populista, ma non aiuterei i pendolari e perderei quegli introiti che possono permettere al Comune di recuperare fondi per opere pubbliche”. Una tesi che deve fare i conti con reazioni bi-partisan. Furiosa l’opposizione Pdl-Lega che parla di “patti elettorali traditi”, sul piede di guerra i cittadini. Ma l’ipotesi di scartare un provvedimento in materia di strisce blu non piace nemmeno alla sinistra. “Il problema non si risolve togliendo la sosta a pagamento – si difende Beretta – ma con un sano Piano del traffico che riveda la mobilità in zona stazione, incentivando l’uso della bicicletta, incrementando il trasporto pubblico e spostando più lontani i parcheggi per i pendolari”. (geniale )
Quattro obiettivi a medio-lungo termine. Un quinto, invece, pare già andato in archivio. L’unico, in linea teorica, che la scorsa Amministrazione aveva lasciato in eredità ai successori. Il silos che il privato avrebbe dovuto realizzare accanto alla stazione nell’ambito del Piano integrato dell’ex Scalo Merci, non si farà più. In cambio, il privato realizzerà meno volumetria di quanto gli era stata concessa dalla deliberazione del Consiglio comunale dello scorso marzo. Un accordo cui sta lavorando l’assessore all’Urbanistica, Mariella Corigliano, che se da una parte toglierà cemento, dall’altra vedrà sparire un servizio a disposizione dei pendolari. Alberto Terraneo
l'esagono
ovvero come incentivare il tpl?
biciclette , parcheggi lontani dalla stazione e servizio pubblico urbano (inesistente)
figlia per andare a rogoredo già prende s9/s11 e a seconda dell'orario e della stazione di arrivo un regionale o m2+m3, con tutte le corse del caso per raggiungere la stazione più "giusta" al ritorno
aggiungiamoci pure una bella biciclettata o un altro mezzo per andare in stazione e il tempo di viaggio arriverà a 1.30-2 ore