Alstom premiata per io tram a ...VOLANO !!!!

Trasporto ferroviario

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Postby S-Bahn » Sat 29 July 2006; 10:00

Si trattava del cosiddetto STREAM di Ansaldo.
Fallimento totale a Trieste, nonostante l'impegno su tratti di linea attrezzata e rifatta a più riprese per fare sperimentazione.
Lo stesso comune ha ad un certo punto chiesto al CIPE di "definanziare" il progetto e ci hanno riasfaltato sopra.

Come (non) funzionava?
In sostanza un cavo elettrico era adagiato in una larga canalina. La parte superiore della canalina (soggetta a frequenti rotture, infiltrazioni d'acqua e pericolosa per la sua scivolosità) era in materaile conduttore. Il bus elettrico passando sopra la canalina faceva sollevare il cavo attirandolo con un potente magnete. Il cavo toccava la parte superiore della canalina mettendola in tensione e il bus prendeva corrente dalla canalina (anzi dalle due canline, una per l'andata e una per il ritorno) con un doppio pattino.
Non ha mai funzionato, in compenso è stato un fiorire di commenti, anche messi in giro ad arte, tipo: "un sistema geniale e rivoluzionario, che sostituirà i tram che con i loro binari costituiscono una barriera urbana, sono impattanti... e altre scemenze simili.
Era solo il tentativo di una azienda di piazzare un proprio prodotto brevettato. Tentativo legittimo, ma deve essere altrettanto legittimo usare la testa e non abboccare all'amo buttando al vento tempo e denaro pubblico.
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Postby stefralusi » Sat 29 July 2006; 23:49

l'idea non era poi tanto balorda... con il pattino che trovava ed inseguiva la linea di contatto quando veniva persa.
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Postby S-Bahn » Sun 30 July 2006; 1:28

In teoria e nei laboratori, in pratica...
A dire il vero ho sentito istintivamente puzza di bruciato.
Avessero detto: abbiamo un sistema per far circolare degli autobus elettrici, in pratica dei filobus senz fili, sostituendo il bifilare, la cosa poteva andare, anche se la trovata poteva candidarsi a vincere l'oscar per la miglior complicazione affari semplici.
Ma la pretesa di avere inventato un sistema che mandava in pensione i tram, e l'uso stesso dell'espressione "sistema innovativo" mi hanno messo in guardia e... ho avuto ragione :!:
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Postby stefralusi » Sun 30 July 2006; 10:16

il cosidetto Sistema di TRasporto Elettrificato ad Attrazione Magnetica lo trovo ancora valido, ma in un contesto orografico come quello triestino è stato un vero campo di battaglia e di ricerca.

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Postby Coccodrillo » Sun 30 July 2006; 10:24

Come idea (o meglio concetto) mi sembrava buona: avrebbe forse tolto uno dei motivi di protesta - anche se si sa che l'esercito NIMBY è pieno di risorse, e che, comunque, la linea aerea di tram e filobus è l'ultima cosa che rovina una città.

Tra l'altro, grazie alla foto di Stefralusi sembra proprio che i veicoli Stream siano stati tre, in totale.
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Postby stefralusi » Sun 30 July 2006; 10:30

COMPOSITE FLYWHEEL SYSTEMS


In January 2006, Airborne Composites, delivered 3 carbon fiber flywheels to CCM in Nuenen, The Netherlands. These flywheels with a diameter of 625 mm and a length of 280 mm are designed for 22,0000 rpm (26,400 overspeed). The Flywheel Energy Storage Systems (FESS) built with these flywheels are currently tested in several mobile applications, Rail: a Citadis tram (Alstom) in Rotterdam (RET), Road: Autotram (Fraunhofer Gesellschaft) and Water: a floating grab crane in the Amsterdam harbour. In the pictures below on the left the Citadis tram is shown and on the right the installed carbon flywheel.

ImageImage
The CCM flywheel technology is designed for a long service life time (up to 30 years) and the high energy efficiency, compared to battery and super capacitor storage systems. The newest development means a considerable reduction in weight and volume, as a result of CCM's many years of experience in high power and high-speed flywheel systems.
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Postby S-Bahn » Sun 30 July 2006; 12:33

Due risposte.

1) STREAM. L'idea in sè ha qualcosa di buono, ma come dice giustamente Coccodrillo "la linea aerea di tram e filobus è l'ultima cosa che rovina una città", e noi la eliminiamo a quale prezzo? A prezzo di un dispositivo costoso, delicato, sottopsto a cedimenti al passaggio di un bus e sul quale, non dimentichiamolo, scivolavano e dadevano i mezzi a due ruote.
L'enfasi stessa su questo inesistente problema dei fili è indice di qualcosa di distorto.

2) Il sistema FESS (a Napoli e dintorni sarebbe inutilizzabile, sommerso da battute equivoche e volgarità varie :wink: ) è un accumultare di energia per immagazinare i picchi di energia prodotti in frenata dai motori elettrici. Interessante e utile, ma mi chiedo a cosa serve questa complicazione meccanica.
In un sistema elettrico a fronte di un motore che sta frenando e producendo energia, c'è statisticamente almeno un altro motore che sta accelerando o girando a regime, ed è quindi ingrado di riutilizzare l'energia prodotta e imessa in rete, senza necessità di immagazzinarla. Unica eccezione può essere un sistema che sulla medesima sottostazione ha in movimento un solo mezzo, (oppure pochissimi mezzi e può capitare che stiano tutti frenando, e in questo caso sfortunato e statisticamente raro, si va eccezionalmente di dissipazione sui reostati). Ma in questi casi, con uno o pochissimi mezzi, il risparmio totale di corrente è minimo, e non vale la pena crearsi problemi, secondo il mio modestissimo parere.
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Postby stefralusi » Sun 30 July 2006; 12:50

serve il sistema ad accumulo. Nella frenatura elettrica, di norma, si scarica l'energia prodotta su gruppi resistivi. Ultimamente attraverso gli inverter l'energia viene convertita a tensione di linea(leggermente superiore) per essere riutilizzata dagli altri mezzi che la richiedono. Ma se non ci sono altri mezzi che la richiedono, questa energia viene comunque distpersa attraverso gruppi resistivi.
Con i vari sistemi di accumulo e conservazione dell'energia, viene sempree comunque recuperata quella parte di energia prodotta in frenatura e non utilizzata per mancanza di carichi sulla linea.
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Postby S-Bahn » Sun 30 July 2006; 14:10

Ma su linee con molti mezzi contemporaneamente in circolazione, quante sono le occasioni in cui l'energia recuperta è maggiore dell'energia consumata dalla media degli altri mezzi presenti sulla rete?
Stastisticamente mi sembra assai poco probabile che si abbia la necessità di un accumulo sul singolo mezzo. Naturalmente se non è così, benvenuto l'accumulo, anche se peso e costi sono da mettere nel conto totale.
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Postby stefralusi » Sun 30 July 2006; 19:27

vero, statisticamente vero se tutta la rete fose alimentata da fonti elettricamente parallele tra loro, ma così non è.
dimentichi che le linee di alimentazione non sono collegate tra di loro, ma Dono sezioni singole alimentate localmente da apposite e dedicate sottostazioni tranviarie/filoviarie e metropolitane.
Nelle reti ferroviarie queste sezioni sono riconoscibili dai cartelli "sezionamento / inizio-attenzione-fine" mentre nelle reti tranviarie c'è un semplice isolatore con l'indicazione "levare corrente" in modo da non creare sfiammate e brevi picchi di energia contraria che potrebbero essere rilevati dagli interruttori extrarapidi
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Postby S-Bahn » Sun 30 July 2006; 21:46

Non dimenticavo che il ragionamento non va fatto a rete completa ma a tratte sotto la medesima sottostazione.
Tuttavia sulla rete tranviaria e della metropolitana (ma anche sulla tratta Cadorna-Bovisa delle Nord, per esempio) quanti treni circolano contemporaneamente nella stessa sottostazione? Non pochi. Il recupero in linea si può fare proprio dove c'è tanto traffico ed i consumi sono elevati. In altre parole, dove ne vale veramente la pena.
Nulla in contrario, ovviamente, all'accumulo sul mezzo, qualora si dimostrasse che in una sufficiente quantità di casi questo conviene.
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Postby stefralusi » Sun 30 July 2006; 22:25

il numero di sottostazioni collegate dipende essenzialmente dalla richiesta media della rete. Quando la richiesta è bassa, numerose sottostazioni vengono escluse e bypassate dalle limitrofe/adiacenti.
Questo però comporta un allungamento della tratta di alimentazione ed una maggior perdita energetica sulle linee sottoforma di calore per effetto della resistenza equivalente del cavo/linea di alimentazione. il recupero di energia si ottiene survoltando la linea di alimentazione in modo da generare un loop di corrente verso un utilizzatore remoto. Questo loop di corrente è limitato in tensione fino al 15-20% massimo, ma se il carico è remoto, e la perdita sul cavo/linea fino all'utilizztore equivale ad una resistenza di caduta del 15/20% della tensione a valle , ecco che non si ha alcun recupero, anche per il fatto che se la tensione nel punto di alimentazione della sottostazione è la stessa, illoop di corrente non ha ripartizione con la sottostazione che andrebbe ad oscurare buona parte dell'energia di recupero introdotta e sarebbe come se non fosse sotto carico.
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Postby stefralusi » Tue 01 August 2006; 17:05

interessante articolo sull'innovativo sistema di accumulo energetico/cinetico a bassa perdita CCM.
Girano alla bellezza di 22000/26000 giri al minuto... caspita...
il sistema sarebbe da sperimentare, magari in accoppiata di celle fotovoltaiche sul tetto di un tram/filo/bus

qui il pdf
http://www.ccm.nl/pdf/FLW-Tech-160204.pdf

l'articolo
http://www.ccm.nl/4-04en-project05.html

con questo sistema l'energia che non viene recuperata in linea per le problematiche suddette, anziche essere ridispersa con i soliti sistemi resistivi, verrebbe accumulata cineticamente nel CCS. Indubbiamente avrà dei suoi limiti, ma... la trovo un ottima idea anche in considerazione della semplicità del sistema e della garanzia di 30 anni di vita sicura.

Cari direttori e funzionari ATM,
perchè non provarlo, anche nell'ambito di una sperimentazione su convoglio metropolitano che ancora disperdono sottoforma di calore.
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Postby stefralusi » Tue 01 August 2006; 17:22

un Citadis (Alstom) a Rotterdam (RET) monta i flywheels di fibra di carbone. Questi flywheels con un diametro di 625 mm ed una lunghezza di 280 mm sono disegnati per 22,0000 rpm (26,400 overspeed). I Sistemi di Memorizzazione di Energia di Flywheel (FESS) costruiti con questi flywheels sono esaminati attualmente in molte applicazioni per il TPL.
ImageImage
in Italia sono già utilizzati da qualche parte?
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Postby stefralusi » Tue 01 August 2006; 17:28

traduzione automatica non visionata...

http://www.alstom.com/home/news/business_news/35129.EN.php?languageId=EN&dir=/home/news/business_news/
ALSTOM è ricompensato per i suoi APS e lasciapassare un'importante pietra miliare col suo flywheel

14 giugno 2006, francese Ministro di Trasporto, Dominique Perben ALSTOM presentato col Trofeo di Innovazione nella categoria di Energia / Ambiente per la sua linea tranviaria soluzione di alimentazione elettrica macinata (APS).

Image
linea tranviaria di Bordeaux catenary-libera

Questa tecnologia innovativa, premiered della Comunità Urbana di Bordeaux (Francia) è un sistema catenary-libero che attiva il tranviario per circolare come un veicolo senza fili su alcuna distanza.

Il trofeo ricompensa il mandato di ALSTOM’s per le sue soluzioni puntate per incontrare come lontano come l'integrazione sfide urbane di trasporto pubblico concerne. Oggi, la linea tranviaria è più semplicemente una mezzi di trasporto. Per autorità locali, è anche un mezzi di pianificazione urbana e fresca ed optimising eredità architettonica. Oltre a questa iniziativa, ALSTOM ha imbarcato sulla ricerca e sviluppo di soluzioni che attivano il & il ldquo;wireless” trasporta in tram integrare armoniosamente nel suo ambiente urbano.

Dopo che Bordeaux scelse la soluzione di APS e Nizza il sistema di oltraggio fisico di su-scheda, ALSTOM firmò in 17 maggio ultimo un accordo esclusivo con la società olandese CCM, Centre per Concetti in Mechatronics BV per lo sviluppo e prodotto di una soluzione di memorizzazione di potenza di su-scheda nuova per linee tranviarie: il flywheel. Questa innovazione attiva il tranviaria per generare la sua propria energia completamente rinnovabile recuperando l'energia produsse durante gramolando e viaggiare senza potenza da linee complessive tra due stazioni.

Sviluppato in associazione con CCM ed esaminò fin da 2005 in davvero condizioni di funzionamento sull'ALSTOM’s CiITADIS trasporta in tram in Rotterdam, il flywheel è nuovo in termini delle sue funzioni elettro-meccaniche. Questi comportano un fibred di carbone che ruota motore-generatore di magnete permanente localizzato sul tetto del tranviario che lavori sullo stesso principio come una cima che rotea. L'energia cinetica conservata durante gramolando è ripristinata dal generatore elettrico al sistema di propulsione la prossimo volta che la linea tranviaria accelera. Il sistema è ricaricato ogni durata i freni sono applicati o da un sistema che ricarica veloce e complementare ogni durata le fermate di linea tranviaria ad una stazione. Usando questo meccanicamente-generato, energia chimico-libera, il flywheel è un prodotto particolarmente attraente per l'ambiente: energia pulita, il consumo di elettricità più basso ed una vita di servizio uguale a quello del tranviario & il ndash; 30 anni.

Col flywheel completare il suo APS offre, ALSTOM diviene l'unico fornitore di una serie completa di soluzioni senza fili ed operative sul mercato di mondo.
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