Si trattava del cosiddetto STREAM di Ansaldo.
Fallimento totale a Trieste, nonostante l'impegno su tratti di linea attrezzata e rifatta a più riprese per fare sperimentazione.
Lo stesso comune ha ad un certo punto chiesto al CIPE di "definanziare" il progetto e ci hanno riasfaltato sopra.
Come (non) funzionava?
In sostanza un cavo elettrico era adagiato in una larga canalina. La parte superiore della canalina (soggetta a frequenti rotture, infiltrazioni d'acqua e pericolosa per la sua scivolosità) era in materaile conduttore. Il bus elettrico passando sopra la canalina faceva sollevare il cavo attirandolo con un potente magnete. Il cavo toccava la parte superiore della canalina mettendola in tensione e il bus prendeva corrente dalla canalina (anzi dalle due canline, una per l'andata e una per il ritorno) con un doppio pattino.
Non ha mai funzionato, in compenso è stato un fiorire di commenti, anche messi in giro ad arte, tipo: "un sistema geniale e rivoluzionario, che sostituirà i tram che con i loro binari costituiscono una barriera urbana, sono impattanti... e altre scemenze simili.
Era solo il tentativo di una azienda di piazzare un proprio prodotto brevettato. Tentativo legittimo, ma deve essere altrettanto legittimo usare la testa e non abboccare all'amo buttando al vento tempo e denaro pubblico.