fra74 wrote:E perché nel secondo caso devi andare fino a Cadorna, ti obbliga il dottore?
Che garanzie hai di arrivare in tempo a Cadorna? Possono succedere mille cose. Incroci la S a porta Venezia scendi e nel peggiore caso aspetti 29 minuti (ammettendo che ne hai appena persa una), se vai a Cadorna e perdi la S4 devi aspettare la S4 successiva arrivando 10 minuti dopo di quanto saresti arrivando restando a porta Venezia nel caso peggiore.
Non me lo ordina il dottore ma mi fa risparmiare 20 minuti di viaggio.
Se ho una S2 alle 18.06 (che mi porta a casa alle 18.35), la successiva alle 18.36 (che mi porta a casa alle 19.05)e una S4 da cadorna alle 18.23 (che mi porta a casa alle 18.45), una volta persa la prima S2 perchè non provare a prendere la S4? Se arrivo a Porta Venezia entro le 18.10 è ragionevole che arrivi a Cadorna in tempo (e tra l'altro se non ce la dovessi fare potrei sempre prendere un regionale o la S3 per arrivare a Bovisa in tempo per la seconda S2)
fra74 wrote:Tu hai volutamente scelto un esempio di una persona che con un solo mezzo incrocia le due S.
No, ho solo descritto la mia esperienza personale
fra74 wrote:E come la mettiamo per esempio se la destinazione di una persona è in una zona non servita direttamente dalle relazioni blindate. Esempio pratico che vale fino all'apertura del prolungamento M3, ma ne possiamo trovare quanti ne vuoi. Supponiamo che tutte le S del ramo Seveso arrivino a Cadorna. Cosa dovrebbe fare uno che lavora in via Turati? Scendere a Bovisa prendere una S del ramo saronno strapiena e poi la M3? O scendere a Cadorna e fare due cambi con metro? Secondo te uno che non ha mai preso mezzi pubblici accetterebbe questa situazion? E non rispondere che basta mettere le S del ramo Seveso nel passante perché il problema sarebbe analogo per chi viene da Saronno
Se lavorassi a Turati, la soluzione più veloce sarebbe probabilmente cambio a Bovisa con S da Saronno. Quindi anzichè avere una relazione con un cambio solo ogni 30' potrei avere una relazione con due cambi ma con frequenza doppia (e tieni presente che i cambi in Bovisa sono compatti, facili, veloci, e che ci sono ascensori su tutti i binari per chi avesse difficoltà motorie).
Se poi proprio mi dessero fastidio gli interscambi potrei prendere il tram, l'1 da Turati a cadorna: un cambio solo
fra74 wrote:Non è forse meglio avere una rete che cerca di minimizzare per tutti gli interscambi massimizzando l'effetto rete?
Ma quante volte dobbiamo ripetere i soliti discorsi?
Credo che l'effetto rete sia massimo non quando riduco il numero di interscambi ma quando riduco il tempo medio di percorrenza tra un'origine e una destinazione (dove nel tempo medio di percorrenza vado a considerare anche il tempo di attesa medio). Meglio quindi secomdo me avere "corridoi" ad altissima frequenza, anche se questo dovesse significare qualche cambio in più.
S-bahn wrote:Altrimenti ognuno dei due instradamenti regionali possibili (PG e Lte) avrebbe una sufficiente densità e regolarità di traffico, con interscambi tra le direttrici ripetuti identici a tutte le ore e non semicasuali.
S-Bahn, credo che tu abbia centrato il punto. Perchè un instradamento multiplo sia secondo me razionale, ognuno degli n instradamenti dovrebbe avere una frequenza sufficiente (e una frequenza di 30 minuti in ora di punta
non è una frequenza sufficiente).
S-bahn wrote:Portando alle estreme conseguenze la vostra idea, in ambito urbano non dovresti più avere due linee tram o due linee di autobus che, nemmeno per un tratto, percorrono la stessa strada e poi si dividono.
Tram e autobus urbani in punta hanno passaggi ben più frequenti di 30 minuti
Quindi il problema degli instradamenti multipli non viene percepito (non esiste)
S-bahn wrote:Così come da Milano per andare ad Ancona saresti costretto a cambiare sempre a Bologna, per non mettere un Milano-Bari e un Milano-Roma sugli stessi binari.
Sulla lunga percorrenza prevalgono altre considerazioni. Anche considerando che di solito si viaggia con bagaglio, la frequenza viene percepita come meno importante rispetto alla comodità, e ritengo ragionevole esistano treni che condividono per tratti anche lunghi gli stessi binari (il tuo esempio calza a pennello)