Secondo Eurobarometro di dicembre l’Italia ha il poco invidiabile primato europeo di paradiso delle quattroruote: ogni cittadino italiano macina in media al volante 12.282 chilometro l’anno, un migliaio di meno dei lussemburghesi ma molto di più degli inglesi (11.672) e dei tedeschi (10.349). Ma la media dei tragitti singoli è bassissima, circa 4 chilometri. Il 72% dei nostri connazionali sosteneva già nel 2005 “di non essere incoraggiato a utilizzare meno la sua auto dall’offerta di servizi alternativi”: una situazione che non è cambiata e che ci colloca lontanissimi dalla media Ue (58%) e a distanza siderale da paesi come Germania, Spagna, Danimarca e Austria, dove più della metà delle persone ammette di avere buone ragioni - ovvero mezzi pubblici adeguati - per lasciare la macchina in garage durante la settimana. Solo 69 italiani su 100 considerano i trasporti statali un network “di facile accesso”, cifra che ci colloca in ultima posizione di una graduatoria guidata dalla Grecia (95), dove quasi tutti i nostri vicini continentali viaggiano ben sopra quota 80.
Le cose non vanno meglio se dal
dato nazionale si passa a quello locale. Bruxelles ha provato a chiedere
ai cittadini delle grandi capitali Ue quale fosse il grado di soddisfazione, in termini generali, del servizio di trasporto pubblico: Roma conquista un disonorevole ultimo posto con solo 40 abitanti su 100 contenti della rete dei mezzi alternativi. A Vienna, Berlino, Parigi e Atene sono quasi il doppio.
Sbalordito per la media dei tragitti... Assurdo, vista anche la distanza che percorrono molte persone vuol dire che c'è una componente molto importante che non supera le poche centinaia di metri.
Il resto è purtroppo roba nota