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Re: Napoli (2017)

PostPosted: Thu 15 April 2021; 13:53
by serie1928
Giudichi la situazione dall'alto del nostro sviluppo, ma imporre il nostro stile di vita a popolazioni che non se le possono permettere è "arroganza occidentale".
Al massimo possiamo non essere noi a ottenere profitto da tali aziende e lasciarlo ad imprenditori locali, ma questo fa parte della nostra ipocrisia.

Re: Napoli (2017)

PostPosted: Thu 15 April 2021; 14:18
by jumbo
Perdonami, ma l'ipocrisia è quella per cui, siccome certe attività pericolose ed inquinanti non le vediamo più nei nostri paesi avanzati, perché vengono svolte in luoghi remoti del pianeta da disperati che se no muoiono di fame e così si espongono a malattie e danni alla salute di ogni tipo a fronte di stipendi da fame anche per il costo della vita locale, ed intanto il dittatorello locale magari si fa i sanitari in oro massiccio, allora va tutto bene, non stiamo imponendo il nostro stile di vita, quindi ok.
Anche tralasciando il fatto che le conseguenze ambientali di certe attività non si limitano ai luoghi del pianeta dove esse si svolgono.

Comunque siamo finiti decisamente OT.

Tornando al discorso di Lucatramil, a livello di Europa (all'interno della quale i temi di cui sopra per fortuna non sono più attuali), il tema casomai è la continua dialettica tra una unione più teorica che altro, a fronte di un "nazionalismo economico" per cui ogni paese cerca di avere i vantaggi dell'unione tralasciando i doveri che essa presuppone. Su certi settori di mercato non esiste che il singolo paese europeo pensi da sé, perché si viene schiacciati da ben altre potenze mondiali, ma deve valere sia quando ci si guadagna che quando ci si perde. Noi siamo bravissimi a essere europeisti quando ci perdiamo come Italia, altri come la Francia sono europeisti quando ci guadagnano come paese.
La correzione di certe storture però non può essere un ritorno al nazionalismo economico, perché appunto non si va da nessuna parte. Bisogna piuttosto essere bravi a fare contratti blindati.

Re: Napoli (2017)

PostPosted: Mon 19 April 2021; 8:44
by LUCATRAMIL
In realtà, io concordo con e reboanti principi secondo cui il libero mercato attutisce gli squilibri, no ai nazionalismi, bla bla bla, ma mi limito a constatare che queste cose ce le raccontiamo noi e che in UE - in attesa del libero mercato - cercano di far campare le proprie aziende anche preferendole (a parità di qualità e prezzo, beninteso - a quelle estere. Nei servizi sui funerali di Filippo vedo usare auto prevalentemente (non esclusivamente) made in UK - anche se la proprietà delle fabbriche non è più Gb. Ma non è più GB anche per quello che spiegava Jumbo, ossia la concorrenza sleale di aziende sviluppatesi in quasi assenza di regole e costi, mentre le aziende europee ne sono subissate: non si può richiamare il libero mercato se le regole son diverse. Qui come nell'ecologia vale la regola "della 600", come la chiamo io. Nel 1988, mentre in UE si cominciava a disquisire sui motori Euro1, 2 ecc., a Fiume giravano frotte di Fiat Zastava 600: pensate che l'inquinamento si fermasse al confine di Trieste? Speriamo che nel 2030 non saranno 3 o 4 Stati a essere eco-compliant, ma tutti, altrimenti non servirà ad un bel belino. Nell'economia, le aziende compliant spesso hanno costi maggiori e il delta qualità non è più così ampio (con l'elettronica) rispetto ai prodotti provenienti dai Paesi poco compliant (vedi Cina, che fino a pochi anni fa viveva immersa nello smog: intanto si é è comprata, però, le aziende occidentali che fallivano nell'aria "pulita").
Detto questo e senza l'obbligo di comperare ciofeche, a parità di condizioni se il Comune di Bologna, ad esempio, compra bus Menarini assicura benessere ai propri cittadini ed alle proprie casse.

Re: Napoli (2017)

PostPosted: Tue 20 April 2021; 15:33
by fra74
Notoriamente la fabbrica di IIA è a Bologna...

Re: Napoli (2017)

PostPosted: Wed 21 April 2021; 8:03
by LUCATRAMIL
Fatti un giro nei dintorni, verso Argelato e troverai..... uh-Oh la Menarini!!

Re: Napoli (2017)

PostPosted: Wed 21 April 2021; 14:24
by GLM
Non ci sono i dazi ad assicurare una non-convenienza nell'acquisto di prodotti extra-UE?
Se invece il discorso è di concorrenza tra nazioni della UE, anche se a questo punto non capirei il senso di parlare di fabbriche inquinanti e operai sfruttati, mi viene da guardare la differenza tra i Solaris polacchi e gli Iveco "italiani", ed essere d'accordo con Sbahn: non deve diventare "compero qualunque schifezza a qualunque prezzo purché sia italiana".

Re: Napoli (2017)

PostPosted: Wed 21 April 2021; 16:21
by fra74
@LUCATRAMIL: la sede legale è a Bologna, in via San Donato 190 per la precisione e non certo ad Argelato ma la produzione è concentrata a Valle Ufita

Re: Produttori nazionali di mezzi di trasporto

PostPosted: Thu 22 April 2021; 9:08
by LUCATRAMIL
Ciao caro, visto che vuoi fare il pignolo:

dal sito IIA

Attualmente IIA occupa 425 dipendenti e dispone di due sedi e due siti produttivi: lo storico stabilimento bolognese di via San Donato 190, sede amministrativa e operativa dell’azienda (155.000 mq di cui 50.000 mq coperti con una pista prove di 2 km), lo stabilimento di Flumeri in provincia di Avellino (ex Irisbus), attualmente in fase di ristrutturazione, (975.000 mq di cui 105.000 mq coperti con una pista di 7 km).

Proprio nel 2020 è tornata la produzione /assemblaggio di parte dei Citymood anche a BO.

Io non stavo facendo una relazione tecnico - amministrativa sulla IIA ma semplicemente dicendo che ha una sede (importante) nel bolognese, se poi è dentro i confini cittadini o meno, cosa cambia? Anche fosse solo una sede amministrativa, son sempre cittadini Emiliani (se dicessi bolognesi mi contesteresti che 24 vengono da fuori), che campano e pagano le tasse se la loro azienda vende bus; se li vende Solaris, ci guadagnano i cittadini ed il Comune di Bolechowo.
Io lo stabilimento bolognese lo incontro quando vado da Clienti VERSO Argelato e infatti non è proprio in città, ma fuori. Chiudiamo questo increscioso OT

Re: Produttori nazionali di mezzi di trasporto

PostPosted: Thu 22 April 2021; 21:56
by fra74
Quindi fammi capire, siccome c'è una fabbrica nel territorio dove comprare mezzi di quel marchio?

Per il servizio urbano di Treviglio cosa usiamo? Carri trainati da trattori Same?

È proprio questo modo di ragionare che ha reso non competitive buona parte delle aziende italiane

Per la cronaca Solaris visto che la citi è stata acquistata da CAF. Azienda che non punta solo all'assistenzialismo delle città spagnole ma è andata a proporre e vendere in tutto il mondo. E non solo in stati tradizionalmente legati alla spagna (vedi i paesi latinoamericani)

Re: Produttori nazionali di mezzi di trasporto

PostPosted: Fri 23 April 2021; 12:05
by Lucio Chiappetti
Mi dicevano amici di Ulm (la cui figlia ci aveva pure fatto uno stage alle superiori) che da loro acquistano bus Setra dato che la hanno in citta' ...

Re: Produttori nazionali di mezzi di trasporto

PostPosted: Fri 23 April 2021; 13:06
by S-Bahn
Fra', però estremizzi la questione per pura polemica.
Nessuno sta dicendo che bisogna comperare qualunque porcheria purché sia autarchica. Però se comperiamo beni fatti in Italia, e secondariamente in Europa, la ricchezza rimane in casa. Questo mi sembra talmente pacifico che non lo si dovrebbe nemmeno dire.
E' tanto vero che francesi e tedeschi innanzitutto, ma non solo loro, ci pensano due volte prima di comperare qualcosa che non possono produrre in casa, e non per questo la loro industria produce solo schifezze.

Re: Produttori nazionali di mezzi di trasporto

PostPosted: Fri 23 April 2021; 14:03
by ing
Certo però che se IIA producesse mezzi più affidabili....

Re: Produttori nazionali di mezzi di trasporto

PostPosted: Fri 23 April 2021; 15:46
by trambvs
di cui buona parte fabbricati sostanzialmente dalla turca Karsan...

Re: Produttori nazionali di mezzi di trasporto

PostPosted: Tue 27 April 2021; 9:35
by LUCATRAMIL
Esatto fra, la mia posizione è quella esattamente ribadita da S-Bahn: nessun obbligo, ma solo a parità di condizioni (prezzo, qualità ecc.) se dovessi scegliere io preferire un bene italiano o europeo (nota sotto la mia firma)
Ora cercate di non fraintendere, per favore, ma il boom economico anni '50 ci fu perchè già prima della guerra l'Italia produceva pressochè tutto e, quindi, quando è stato necessario procurarsi tutto, le fabbriche hanno assunto praticamente tutta la forza lavoro e tutti acquistanvano dalle aziende italiane equindi c'è stata la crescita e la ricchezza. poi la "selezione naturale" e molti altri fattori, inclusa una certa endemica esterofilia che fa a pugni con il tifo che si vede negli sport per le squadre nazionali, ci hanno fatto perdere e ci stanno facendo perdere interi settori industriali, impoverendo tutti ed arricchendo chi sta fuori. Rischiamo che succeda così anche per turismo e food (anche se solo per il cibo c'è una timida moda a preferire il prodotto nazionale).

Re: Produttori nazionali di mezzi di trasporto

PostPosted: Mon 11 October 2021; 8:50
by LUCATRAMIL
Iveco e Otokar produrranno un bus in Turchia (Streetway) basico, destinato anche a mercati extra -UE