by LUCATRAMIL » Wed 14 April 2021; 8:18
E' evidente che la normativa appalti così non va.
Comunque, mi spiace, ma chi valuta gli acquisti, in ogni circostanza, noi compresi, deve considerare un elemento "immateriale", che è l'ubicazione delle sedi produttive e poi legali del fornitore. Se acquisto da chi sta in Italia, i miei soldi vanno ad azienda e dipendenti italici, i quali (si spera) pagano le tasse in Italia e, tra gli altri, sostengono il nostro SSN; inoltre se queste aziende e dipendenti prosperano, fanno circolare moneta qui (si spera), comprando altri bene e servizi italici; magari vengono da me come clienti e, quindi, qualche moneta della mia spesa iniziale, TORNA INDIETRO. Teoricamente, dovrebbero tornarmi indietro anche parte dei servizi dello Stato che ha ricevuto le tasse, inclusi i servizi SSN.
Invece, se acquisto un prodotto estero, la catena si spezza subito e le probabilità di un ritorno sono molto labili: è inutile che poi pretenda da altri italiani e dallo Stato (che ho "tradito" con l'acquisto estero) aiuti per me stesso, dato che questi soggetti sono stati impoveriti dalla mia prima improvvida azione.
Nessuno mi toglie dalla testa che all'estero fanno così: lo si vede ovunque. Lampande l'episodio di quell'hotel di Praga che mi mandò a prendere con una Skoda. Coerenza pura che qui manca.
In Tram we trust.
"L'attesa della pizza é essa stessa una pizza" (Lucatramil, 2013)
Comprate europeo!