S-Bahn wrote:Non confondiamo la definizione della strada o addirittura l''appartenenza ad un ente (ANAS o provincie) con la larghezza della stessa e con il numero di carreggiate.
Le strade statali (le consolari, per capirci) sono sempre state, e per la maggior parte lo sono tutt'ora tranne varianti e raddoppi (specie in area urbana), strade ad una sola carreggiata, senza corsia d'emergenza e generalmente non svincolate (cioè con possibilità di attraversamenti a raso, canalizzati o meno).
Con il processo istituzionale di rafforzamento delle province (da una decina di anni a questa parte) molte statali in tutta Italia sono state affidate alle provincie che ne diventano l'ente proprietario responsabile della manutenzione.
Sono rimaste statali, in genere e con varie eccezioni, le strade di interessa nazionale e internazionale.
Non sono ovviamente esclusi accordi e ripensamenti che portino ad una diverse classificazione di questa o quella strada, in un senso o nell'altro, cioè da statale a provinciale o viceversa.
Si dà anche il caso di statali riclassificate come provinciali in una regione e che sono rimaste statali nella regione confinante.
Piccola correzione per come é scritto il codice, ma il discorso é sostanzialmente corretto: la classificazione si riferisce solo alla natura delle strade come autostrade, st.ex.principali, extraurbane, urbane, locali ecc.. Sono le strade extraurbane che poi vengono distinte in strade statali, regionali, provinciali ecc., secondo l´importanza della direttrice che servono. Poi, in base a tale distinzione, sono demandate agli enti corrispondenti per la manutenzione ecc., ma questo mi pare non sia frutto del CdS, ma di altre leggi. Il CdS le classifica, le definisce e lascia la strada aperta alla possibilitá di affidare le regionali all´ANAs, volendo. Dipende da altre leggi.
Come dici tu il proprietario non c´entra nulla con la classificazione data dal CdS, e solo in parte la classificazione impone caratteristiche fisiche della strada (p.e.l´autostrada). Per passare dallo Stato alle regioni/provincie é stato prima necessario, presumo con attivitá amministrativa e non legislativa, determinare l´importanza delle strade applicando il comma 6 dell´art.2 del CdS. In teoria, in base a tale comma, una strada che collega due capoluoghi di provincia in due regioni diverse dovrebbe restare una strada statale. Di conseguenza la SS11 non sarebbe mai dovuta diventare uno spezzatino regionale. Ma é solo una questione di interpretazione: basta definire il tratto Torino-Milano come somma di singole tratte che finiscono al rispetivo confine regionale ed il gioco é fatto. Se le regioni hanno accettato questo, prendendosi in carico la gestione, presumo sia frutto di accordi stato-regioni.
EDIT: un´ultima considerazione. Per come leggo il codice, esso definisce gli "itinerari", ma il fatto che per effetto di non so quale legge una strada extraurbane definita statale sia di competenza dello stato centrale, indi ANAS, ha generato l´abbandono di una numerazione univoca degi itinerari di importanza nazionale solo per permettere di affidarne la gestione alle regioni. Quando in realtá per fare ció sarebbe stato logico distiguere maggiormente proprietá da definizione. Per farla breve: una strada statale (inteso come itinerario) puó essere anche di proprietá delle singole regioni, provincie, comuni. Si chiama solo cosí per avere una numerazione da seguire per chi guida. Cosí facendo non sarebbe un problema assegnare, p.e. a via Novara, il numero "SS11". Chi arriva da Novara sulla "SS11" continua a seguire tale numero anche per le vie di Milano ritrovandosi a Cascina Gobba di nuovo sul tratto extraurbano successivo.