by S-Bahn » Tue 14 January 2020; 10:40
Il ragionamento per cui c'è poca utenza passante è proprio sulle prestazioni. Vero che il metrò influirebbe sulla scelta modale ma perché rinunciare a priori ad una velocizzazione della rete tranviaria (di cui il passante tranviario è uno strumento, che mi sembra adeguato, non un obiettivo in sè) nella stessa logica del metrò?
Sui semafori in centro a mio avviso più di tanto non si può fare, anche perché molti sono tra direttrici con simile priorità e in centro giocano molti altri fattori di rallentamento. Appena fuora dal centro a mio avviso un lavoro sui semafori può dare consistenti vantaggi.
Non so quando mai si farà, questo è vero, perché fino ad ora sulla preferenziazione ci si è presi in giro
- Nel Comune non c'è la minima mentalità per favorire queste cose e la Polizia Urbana è da sempre totalmente contraria
- ATM basa il suo sistema di presunta preferenziazione su un complesso sistema centralizzato con i piedi d'argilla. Utilizza infatti per le comunicazioni il sistema TETRA, un sistema digitale di comunicazione (che era moderno vent'anni fa) tra i veicoli (tipo tra centrale e auto dei vigili) che ha una stabilità non eccezionale e soprattutto una banda per i dati ridicola rispetto all'attuale tecnologia e alle necessità per cui si pretende di usarlo. Non funzionerà mai.
Bisogna cambiare sistema ma tanto ATM quanto il Comune su questo sono arenati. Se poi si aggiunge che il CdS con ATM è stato scritto male e l'aumento di velocità commerciale paradossalmente si trasforma non in risparmio ma in maggiori costi per il comune, con disincetivo a metterci mano...
Detto questo, e si spera che un giorno si faccia qualche passo in avanti, perché non prendere in considerazione un sistema intermedio che ha una serie di vantaggi che non vengono presi in considerazione?
Mancanza di rottura di carico, capillarità, valorizzazione di un patrimonio infrastrutturale esistente invece della sua perdita tramite dismissione di mezza rete... per non parlare delle difficoltà a realizzare almeno un deposito per l'ulteriore linea metropolitana, cosa che costringerebbe, con relativi costi, ad portare molto in periferia almeno uno dei capolinea.
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà
Václav Havel