S-Bahn wrote:Sono sostanzialmente d'accordo escluso il fatto che, di fronte a certi paventanti disastri, ha perfettamente senso dire a distanza di decenni "meno male che non l'hanno fatto".
jumbo wrote:Proprio perchè abbiamo dei centri storici poco compatibili con il traffico automobistico (e quello di Milano non è il più incompatibile), sarebbe auspicabile avere un anello che favorisca il deflusso del traffico su itinerari anulari.
Per questo, sarebbe stato bene se la circonvallazione della 90/91 fosse dotata di infrastrutture come il viadotto serra/monteceneri su tratti più estesi. Certamente non in viadotto, ma in sottopasso.
Lo stesso si potrebbe dire per la circonvallazione dei Bastioni, sulla quale qualche sottopasso localizzato non starebbe per niente male.
Sarebbe bene infatti individuare gli assi principali della gerarchia stradale e puntare a rendere più fluido il traffico su quelli, anche con interventi localizzati di questo tipo, invece di avere come a Milano praticamente tutte le strade sullo stesso piano: semafori a ogni incrocio o quasi, sosta consentita (più o meno legalmente) sulle strade secondarie tanto quanto sui viali di circonvallazione e di penetrazione urbana, ecc. ecc..
In tante città straniere che si caratterizzano per una maggiore efficienza dei mezzi pubblici hanno fatto anche questo, e le due cose non sono indipendenti, sia perchè denotano l'idea di rendere più efficiente gli spostamenti, sia privati sia pubblici, sia perchè dedicando alcune strade ad un più fluido traffico automobilistico, è più semplice favorire il trasporto pubblico su altre.
S-Bahn wrote:Qualche riscontro c'è: il Bronx.
Non sto scherzando, era un quartiere della piccola e media borghesia di New York fino alla fine degli anni '40.
Dopo la cura di moderna fluidificazione del traffico, in pochi anni è diventato il simbolo mondiale del degrado urbano.
Non voglio certo dire che ad ogni cavalcavia si rischia il Bronx, ma di certo è un caso di studio esemplare.
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