Un'idea per l'integrazione tariffaria

[Slussen]

Nel senso: può anche darsi che Berlino non avesse l'integrazione tariffaria nel periodo del muro, ma evidentemente c'erano dei problemi politici e non trasportistici di un certo peso. Milano, che non è mai stata divisa in due, l'integrazione vera non ce l'ha neppure ora.

[bifune67]

Anche io direi che della livrea all'utente frega poco...

Conta che tutte le fermate nell'area integrata abbiano almeno un particolare univoco e sempre uguale che le identifichi come tali (vedi la H gialla dei tedeschi), in modo che dovunque mi trovi so che, se vedo una fermata "integrata", con il biglietto/abbonamento integrato posso prendere qualsiasi cosa ci passi.

Se poi il resto della palina cambia per rendere riconoscibile anche il gestore delle linee che ci passano, ci può stare.

Integrazione tariffaria significa che mi devo solo preoccupare di avere "credito" sulla tessera (o biglietto magnetico equivalente al "nastro" di striscie cartacee olandese), cosa che posso ovviamente comprare in ogni rivendita o macchinetta automatica della zona integrata, e magari anche a bordo.

Questo ovviamente richiede obliteratrici intelligenti in grado farmi selezionare quanti crediti (o zone) scalare (vedi quelle dell'Alto adige, con tanti tastoni colorati, uno per ogni numero di zone da scalare)

Si noti che le zone "scalabili" potrebbero essere usate anche per modulare la validità temporale nella stessa zona, invece che permettere il cambio di zona (ad esempio una zona potrebbe valere 30 minuti, e potrei "timbrarne" 2 per viaggiare 60 minuti all'interno di essa.

Altrettanto ovvio che il punto di ricerca delle informazioni (orari e percorsi, ma anche reclami) deve essere unico (se on line) o comunque sempre in grado di fornire tutte e le stesse informazioni (se trattasi di sportelli sul territorio) e preoccuparsi lui di integrare le info provenienti dai diversi gestori, smistando loro eventuali comunicazioni.

[MünchnerFax]

Un appunto: la H gialla delle fermate di tram e autobus tedesche è un segnale previsto dal codice della strada tedesco, e in quanto tale identico su tutto il territorio federale, indipendentemente dall'integrazione tariffaria.

[S-Bahn]

Se poi il resto della palina cambia per rendere riconoscibile anche il gestore delle linee che ci passano, ci può stare.

Non sono molto d'accordo.
Premesso che ci sono problemi più importanti e che si può benissimo vivere con paline deverse, queste dovrebbero essere unificate ed essere totalmente indipendenti dal gestore.
Più esattamente le paline devono essere dell'ente cui compete il TPL, tipicamente la provincia per la gomma, e non delle aziende.

[friedrichstrasse]

Comunque anche in Italia abbiamo un codice della strada, che prevede un modello unificato di palina, come accade in Germania. Quindi, anche quando sono le aziende a posare le paline, dovrebbero uniformarsi alle disposizioni del codice.



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[Federico_2]

Pero' che io ricordi quel logo è solo per autoservizi interurbani

[Trullo]

Così sembrerebbe
http://www.patente.it/normativa/articol ... egolamento
Quindi il legislatore considera il tram anche urbano, ma l'autobus solo interurbano

[gabri mi tn]

beh ma è giusto, le esigenze per le paline possono variare da città a città, anche se si può unire una palina particolare ad una standard come viene fatto a Trento... ma per l'interurbano non dovrebbero essercene di particolari, quindi è piu fattibile il cartello unificato, tuttavia ATM se ne frega della legge, il legislatore considera solo il tram interurbano e non quello urbano, infatti anche al secondo segnale si applicano le disposizioni del segnale precedente... cambia solo il mezzo

[S-Bahn]

Il cartello è una cosa, l'insieme palina-fermata è qualcosa di più completo.
Possono variare dal zona a zona, da linea a linea e da fermata a fermata alcune esigenza (spazio disponibile, frequentazione, numero di linee...) ma la fermata con relativa palina è una infrastruttura del TPL al pari della strada, della segnaletica orizzontale e verticale, delle corsie preferenziale, e a mio avviso non deve avere nulla a che fare col gestore che deve essere sollevato da questo compito che tradizionalmente assolve male (di solito, non sempre in assoluto, si capisce).

[MünchnerFax]

Anche in Germania, il cartello con scritto H è uguale in tutto il territorio federale, mentre ciò che si trova sotto (colore e forma della palina, colore e forma della pensilina, cartine se sì o no, come e quante, orari, eccetera eccetera) è assolutamente libero e sono fatti dell'azienda e/o del gestore. Il cartello H è unificato dal codice della strada tedesco poiché la fermata deve essere riconoscibile distintamente da tutti i conducenti anche di mezzi privati, dato che vi sono precise regole riguardo sia la sosta nella zona della fermata che il comportamento da tenere quando si transita in sua prossimità.

[friedrichstrasse]

Né più né meno che in Italia. L'enorme differenza del risultato è dovuta alla differenza fra le teste, e per una volta non a un problema di normative.

[S-Bahn]

Vero, ma lasciare questo importante aspetto nelle mani delle aziende è praticamente deleterio e teoricamente poco corretto.
L'orario in ferrovia ha cominciato ad avere una dignità di sistema e di progetto quando... è stato tolto dalle mani dei ferrovieri!

[friedrichstrasse]

Sono d'accordo che all'atto pratico sia enormemente più sensato dare questo compito a un ente superiore (provincia, consorzio, ecc.) ma, a differenza degli orari ferroviari, qui esistono delle norme, che tutti - comprese le aziende private - sono tenuti a rispettare.

[Slussen]

A voler essere precisi il sistema proposto da De Nicola non è a due zone, bensì a tre zone con obbligo di comprarne almeno due.

[GLM]

mi ricorda qualcosa