Inizialmente pensavo di postare nella sezione "Trasporti in generale", poi mi sono reso conto che era una proposta un po' "forte" e quindi più adatta al "regno delle fantasie" (anche per non farmi tirare troppi nomi ).
Dopo mesi e mesi di interesse ed approfondimenti crescenti, di confronti e di dibattiti letti/seguiti sul Forum e su altri siti specialistici, mi sono reso conto dell'importanza dell'integrazione tariffaria nei trasporti, in particolar modo tra mezzi di trasporto (all'interno di una comune rete, come per esempio tra bus e tram in una città), ma anche (e soprattutto) tra operatori nel settore dei trasporti.
L'integrazione tariffaria dovrebbe essere promossa dallo Stato, o comunque da un Ente pubblico rappresentativo della collettività, oggi però appare chiaro che nessuno sembra conscio di questa "missione", o più semplicemente fa "orecchie da mercante", tutelando spesso interessi particolari (quasi sempre quelli di Trenitalia, vedasi boicottaggio da parte delle biglietterie RFI delle altre compagnie ferroviarie ).
Che fare quindi? Io una mezza idea l'avrei.
Tutto è partito vedendo la pubblicità della carta Nectar in tv: per chi non la conoscesse, Nectar è una carta-promozioni offerta da una Società privata (la Nectar Srl), la quale ha cominciato a convenzionarsi con tante catene di grande distribuzione (per esempio Unieuro), consentendo a chi prenda questa carta da una parte di non aver più "lo sbatti" di tenere tante carte-promozione quante sono le catene di vendita; dall'altra di poter cumulare su una sola carta i punti-fedeltà per accedere alle promozioni ed ai premi.
Dopo questa premessa vengo all'idea vera e propria.
Perché non immaginare che ci sia qualcuno (probabilmente un privato, o comunque non lo Stato, visto il suo immobilismo) che crei un "biglietto universale", accordandosi con un crescente numero di operatori di TPL, ferroviari ed areoportuali?
La Società/Ente emittente questa "carta omnia" dovrebbe costruirsi una propria rete di vendita su tutto il territorio nazionale (od anche su quello di alcune Regioni, nei primi tempi), basata preferibilmente su tabaccherie ed edicole (non avendo così i problemi dell'acquisto di emettitrici automatiche o della creazione di biglietterie "concorrenti" a quelle tradizionali), tramite cui i viaggiatori potrebbero comprare questo biglietto universale, valido su tutti i mezzi delle compagnie convenzionate.
In base ai mezzi (e quindi alla compagnia) utilizzati dai possessori del biglietto universale (tracciabili ad esempio tramite chip inserito nella carta), la Società/Ente emittente ripartirebbe gli introiti di vendita agli operatori convenzionati, trattenendosi una percentuale, come margine di guadagno.
Spero di essermi spiegato bene - ho scritto "di getto" - e di non aver detto troppe boiate!