tojo wrote: ...Chiaro che, qualora, usate tutte le "frecce al nostro arco", ci rendessimo conto della infattibilità completa della cosa, passeremmo ad analizzare l'ipotesi di partecipare alle gare:
. Ragazzi, stiamo parlando sostanzialmente di trasporto regionale. Che tariffe volete avere per sostenere economicamente al 100% una società. Manco sulla LP Trenitalia si sostiene (e infatti il lancio dell'AV si è portata dietro un + 35% nei contratti di servizio regionali per per aggirare il divieto di sovvenzionamento dei cosiddetti servizi di mercato). Poi c'è una cosa che francamente non mi piace. L'indipendenza economica viene vista come la possibilità di non dipendere da un progetto (del regolatore) per il territorio e di "fare quello che mi pare e piace". E' l'esatto contrario del sistema e non funziona così da nessuna parte, nemmeno dove i trasporti sono relativamente liberalizzati con serietà
tojo wrote: esistono diversi Paesi dove sulla stessa rete ferroviaria coesistono più operatori ferroviari e la gente non pare si lamenti più di tanto.
Ma non coesistono nel modo naif che avete in mente voi. Il presupposto primo è che esista un forte ente regolatore che impone biglietti open e accordi stretti sulla LP, mentre sulla regionale c'è la gara secca per aggiudicarsi i servizio, non la concorrenza tra le compagnie sulla stessa relazione. Non ho nulla in contrario alla coesistenza di diverse compagnie, ma ad una coesistenza regolata all'interno di un progetto complessivo di servizi, non ad una giungla autolesionista.
tojo wrote: Comunque, per chiarezza, noi stiamo studiando un servizio che consenta al viaggiatore di avere in ogni momento della giornata un treno alternativo a disposizione
alternativo a che, a TI? Si duplica il servizio con uno spreco del 50% di risorse, a prescindere dalla disponibilità di tracce e di accessi al nodo di Milano, su cui non mi sembra vi poniate problemi
tojo wrote: Sulla segmentazione, invece, non capisco quale sia il problema: parlo di segmentazione di prezzo, al fine di spingere a riempire tutte le fasce orarie ed evitare il fenomeno "carri bestiame". Fare biglietti ordinari più costosi nelle fasce pendolari, serve solo a scoraggiare chi non è pendolare, e non ha l'abbonamento, a salire e rendere invivibile l'ambiente treno. Il problema dei treni vuoti non è la mattina/sera, quando anzi il problema è svuotarli un po', ma in mezzo, non trovi?
Mi preoccupa proprio che non capisci quale sia il problema. Nella regionale la morbida è "poco gettonata" non perchè paghi 3,50€ invece di 2.95€, ma perchè tradizionalmente hai un servizio rarefatto, se non nullo. Dove sono stati messi servizi "flat", la morbida è cresciuta molto più della punta. Gli utenti occasionali si spostano in punta perchè anche loro devono spostarsi a quell'ora, oppure perchè non c'è servizio in morbida. Servono quindi servizi sempre presenti, non complicazioni tariffarie. Proposte "low cost" su alcuni treni in morbida li vedo solo per la LP, per la regionale è una complicazione che non attira nessuno e fa scappare molti. Tant'è che non si fa da nessuna parte. Tutti integrano e semplificano le tariffe, non pensiamo di complicare e disintegrare. Secondo te, chi ha ragione?
Non capisco perchè, invece di rincorrere questi miti del marketing (mai confermati da successi sul campo), non fate ragionamenti più semplici sul fatto che i piccoli gruppi (le famiglie soprattutto) non prendono il treno perchè 3, 4 o 5 biglietti sono più cari che viaggiare in auto. Esercitatevi su questa semplice vicenda trascurata da tutti, specie nei festivi dove c'è capacità. Vedete dov'è il break even visto dalla parte dell'utilizzatore.
tojo wrote: stiamo lavorando sulla possibilità di creare un servizio totalmente auto-finanziato, ovvero non bisognoso di sussidi regionali. Se riescono a sopravvivere le compagnie aeree low cost, con costi degli aereomobili ben più elevati dei treni, un modo per far vivere un treno ci deve per forza essere..
Ogni prodotto ha le sue caratteristiche. Gli aerei non sono i treni e i treni non sono i telefonini. E i servizi aerei, tra le tante differenze, non gestiscono servizi locali, non c'è nessun aereo che parte e atterra ogni 20 Km.
Ovunque o quasi nel mondo operano compagne aeree low cost o comunque compagnie aeree formalmente non sovvenzionate (in realtà non è proprio così, ma di certo le sovvenzioni raramente sono dirette e massicce). Da nessuna parte però, ch'io sappia, i servizi regionali sono interamente autosufficienti. Dove sono gestiti bene costano poco in termini di sovvenzione e danno molto valore aggiunto. Dove sono gestiti male costano tanto e danno poco.
A mio avviso la sfida vera è quella di comprendere i meccanismi e quella di fare funzionare e portare a compimento l'attuale complicato sistema. Facciamo funzionare le S, questa S1. Ricostruiamo la trama degli IR su questa (Milano-Bologna) martoriata linea. Facciamo partire i bus dalle stazioni 5' dopo (e non prima) l'arrivo di un treno.
Evitiamo di imbarcarci in costruzioni che ignorano, o volutamente trascurano l'esistenza di fondamenta, sempre alla ricerca della ciliegina da mettere sulla torta che non c'è.
Capisci perchè me la prendo quando vedo i problemi affrontati dalla coda e non dalla testa? Poi francamente dopo un giro di post sull'argomento e dopo la tua partecipazione al forum, che avviene mi pare da circa un mese, non mi aspettavo che si partisse con un condensato di idee così lontane dalla logica del TPL.
Alla tua presentazione nel forum ti avevo chiesto lumi sulla natura della vostra ricerca, per capire che aria tira in università, e non è una bella aria... che peraltro soffia in modo coerente rispetto a come è conciato il TPL in Italia.