Non conosco nessuna rete suburbana di città di dimensioni paragonabili a Milano o superiori in cui la frequenza di ogni linie sia, almeno in punta, paragonabile ai nostri 30 minuti
Parigi: nessun ramo della RER ha frequenza in punta sotto i 15 minuti
Madrid: nessun ramo delle cercanias ha frequenza in punta sotto i 15 minuti (tranne uno che non passa per Madrid e che potrebbe essere per noi la Seregno-Carnate)
Amburgo: la frequenza è di 10 minuti
Berlino: la frequenza è di almeno 10 o 20 minuti a seconda della linie
Monaco: la frequenza è di almeno 20 minuti
Copenaghen: la frequenza è di 10 in punta su quasi tutte le linie
Edit:
EB 740-02 wrote:Tra l'investire per cambiare cose che tutto sommato funzionano e far funzionare con lo schema attuale quelle che ancora non funzionano prefersico la seconda.
Quando avremo tutte le 14 linee S funzionanti potremo discutere su quale tipo di instradamento sia meglio, ma finché il progetto è ancora incompleto qui stiamo ancora facendo processi alle intenzioni.
Non vedo costi maggiori, nella soluzione da me prospettata, rispetto a quelli del "piano Stagni" originale (se non qualche briciola di treni/km in più per attestare treni a Palazzolo anzichè a Cusano, peraltro non essenziali per la validità della soluzione) nè impatti sulle altre linee del piano (S7, S14, S15...). I piani si possono cambiare in corso d'opera, se ci si accorge che si può fare di meglio
Quanti tagli a raso a Bovisa si risparmierebbero?
@Brianzolo. Cercherei di tenere distinto il problema della nomenclatura (che è opinabile) da quello dell'effettiva modalità di svolgimento di servizio. Se vogliamo, a Parigi abbiamo decine di linie (le missioni) raggruppate in cinque gruppo (A B C D E) ognuno dei quali condivide una più o meno breve tratta comune. La RER funziona bene non solo e non tanto per la nomenclatura (che anzi necessita su alcune linee, forse su tutte, di essere aiutata dai pannelli di stazione che indicano per ogni treno le fermate), ma piuttosto perchè ogni missione ha frequenza sufficiente