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Re: Cibo

PostPosted: Mon 17 February 2014; 10:34
by Trullo
Sono stato in Inghilterra, è sufficiente? :mrgreen:

Re: Cibo

PostPosted: Mon 17 February 2014; 12:42
by fra74
Sai ho come l'impressione che l'inghilterra sia un po' diversa dall'Hindu Kush :mrgreen:

Re: Cibo

PostPosted: Mon 17 February 2014; 13:11
by Viersieben
"The best English cooking is the best in the world — particularly at this time of the year". :mrgreen:

Re: Cibo

PostPosted: Tue 18 February 2014; 0:35
by Viersieben
A proposito di cucina inglese; da quand'è che vendono al kg (pubblicità estratta dall'Express di oggi)? :shock:

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Sarà contento Eurocity... :divano:

Re: Cibo

PostPosted: Tue 26 August 2014; 22:32
by Viersieben
ZURIGO

26/08/2014 - 20:29
Quando mangiare sano rende malati

Veganesimo, crudismo, diete dissociate. La moda del mangiar sano può portare a disturbi alimentari che ci rendono malati. Gli endocrinologi: "L’ortoressia diventa una religione sostitutiva"

ZURIGO - Dal veganesimo al crudismo. E' la moda del mangiar sano che, partita dall'Europa centro-settentrionale, ultimamente si è estesa all'Europa meridionale e al Ticino.

Il portale 20min.ch ha ripreso oggi un articolo della rivista tedesca "Spiegel", sulla quale si legge di una nuova patologia, comunque non riconosciuta dalla comunità scientifica, dal nome "ortoressia". L'Associazione degli endocrinologi tedeschi ha lanciato l'allarme: l'ossessione del mangiar sano può far diventare malati. Ammalati di ortoressia, che viene definita come una forma di attenzione abnorme alle regole alimentari, alla scelta del cibo e alle sue caratteristiche.

Ufficialmente, come detto, la diagnosi di "ortoressia" non esiste ancora, ma secondo una statistica risalente al 2010, elaborata dall'Ufficio federale della salute, quasi il 16% degli intervistati è risultata colpita "in modo evidente" da questo comportamento alimentare. Secondo il nutrizionista David Fäh il problema si è acuito nel corso degli ultimi anni. "Dieci anni fa le persone cercavano di ridurre il più possibile l'apporto di grassi nella loro alimentazione. Oggi ci si spinge molto più in là", ha dichiarato il medico.

Niente zuccheri, molte proteine, pochi carboidrati. La mania di mangiare soltanto quegli alimenti considerati sani, secondo Fäh si è diffusa in modo importante nella società di oggi, che viene bombardata quotidianamente da pubblicazioni di studi in cui vengono dati consigli sui comportamenti da adottare per mantenere in forma e in salute il proprio corpo. E tra questi consigli vi è il comportamento alimentare. "Persone che soffrono di ortoressia si occupano costantemente di cosa possono mangiare e di cosa non possono mangiare". E non appena avviene lo sgarro ecco sorgere i sensi di colpa. "L'alimentazione sana - ha dichiarato il nutrizionista Fäh - diventa una sorta di religione sostitutiva".

Stando a Erika Toman, presidente della rete di esperti di disturbi alimentari, è difficile riconoscere e quindi fare una distinzione tra la patologia e la sanità mentale. Anche perché le persone colpite da questo disturbo non sono riconoscibili esteriormente. In tutti i casi è considerato "malato" colui che durante il 40% della durata totale di una giornata pensa in modo ossessivo al mangiare sano".

Iris Cook-Müller, direttrice dell'associazione di lavoro contro i disturbi alimentari, non ha dubbi: "Le persone che soffrono di questo disturbo non mangiano neppure più un orsetto di gomma perché credono che la gelatina faccia male". La rinuncia al mangiare cattivo, porta anche ad un accresciuto sentimento di orgoglio personale: "Si sentono migliori degli altri e guardano dall'alto in basso i loro simili che non mangiano come loro".

Fare troppa attenzione al cibo sano può causare patologie come, per esempio, l'anoressia. Lo ha detto Fäh, che ha anche messo in guardia sul pericolo di isolamento sociale. "Mangiare al ristorante, la pausa pranzo in ufficio, la festa con amici possono diventare delle sfide troppo grandi per loro e causare delle reazioni negative". Iris Cook porta l'esempio di un uomo che a causa della sua ortoressia ha perso il lavoro ed è stato ricoverato per tre mesi in una clinica.

http://www.tio.ch/News/Svizzera/806727/ ... de-malati/

Re: Cibo

PostPosted: Tue 26 August 2014; 23:14
by S-Bahn
Non sono né dietologo né psicologo ma, senza averci studiato sopra, da tempo mi ero reso conto che questi comportamenti sono scadenti surrogati della religione.

Re: Cibo

PostPosted: Wed 27 August 2014; 0:20
by skeggia65
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:mrgreen:

Re: Cibo

PostPosted: Wed 27 August 2014; 0:25
by S-Bahn
Poi non facciamo d'ogni erba un fascio, conosco vegetariani (non vegani, non credo di conoscerne) in ottima salute e che stanno a tavola lo stesso tempo che dedico io da onnivoro, e senza bisogno di ruminare per metà della giornata. :roll:

Re: Cibo

PostPosted: Wed 27 August 2014; 0:39
by skeggia65
Infatti si parlava di vegani e crudisti.
A proposito, Steve Jobs era vegano, Michael Clarke Duncan pure.
Uno dei personaggi "santificati" dai vegani, un certo Ehret, creatore della "dieta senza muco" (?), è schiattato alla veneranda età di 55 anni.

E comunque, trovo più logico e piacevole vivere sano ed eventualmente morire da malato, piuttosto che vivere da malato per morire sano:

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Re: Cibo

PostPosted: Wed 27 August 2014; 7:20
by Viersieben
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Re: Cibo

PostPosted: Wed 27 August 2014; 12:39
by max90
Il passo fondamentale è questo:

Iris Cook-Müller, direttrice dell'associazione di lavoro contro i disturbi alimentari, non ha dubbi: "Le persone che soffrono di questo disturbo non mangiano neppure più un orsetto di gomma perché credono che la gelatina faccia male". La rinuncia al mangiare cattivo, porta anche ad un accresciuto sentimento di orgoglio personale: "Si sentono migliori degli altri e guardano dall'alto in basso i loro simili che non mangiano come loro".

Re: Cibo

PostPosted: Wed 27 August 2014; 13:03
by msr.cooper
Ce ne faremo una ragione. :mrgreen:

Re: Cibo

PostPosted: Wed 27 August 2014; 14:55
by max90
La fonte non è di quelle... affidabili, ma la storia potrebbe essere anche verosimile.


Ci risiamo. Ancora profughi che rifiutano cibo italiano. La nostra cucina, agli ospiti del Mare Nostrum, proprio non piace. L’ultima dimostrazione, dopo i casi di Pozzallo e Roma - dove numerosi pasti sono finiti nell’immondizia - l’hanno fornita una quarantina di immigrati che da quattro mesi alloggiano al Centro di solidarietà di La Secca, frazione del comune bellunese di Ponte nelle Alpi.

In segno di protesta contro un menù a loro dire monotono e per nulla incline ai palati africani, gli immigrati hanno occupato una delle strade principali del paese con una panchina di legno messa di traverso, e hanno appoggiato sull’asfalto il pranzo (come riportato dal Gazzettino), pasta al pomodoro, pane e uova: «Noi questa roba non la mangiamo» avevano detto. Accanto ai piatti hanno posato i borsoni con dentro i vestiti e hanno minacciato di abbandonare la struttura. Poi, per essere sicuri che le ragioni del sit-in venissero capite fino in fondo, hanno tagliato i pneumatici delle auto del personale della cooperativa che lavora nel centro. Oltre a pasti migliori, hanno chiesto di essere ospitati in un ambiente più confortevole dove poter praticare qualche hobby per ammazzare le giornate. Già, perché tra i motivi della protesta c’è stata pure la noia: non sanno cosa fare, e a loro disposizione - hanno fatto sapere - non ci sarebbe nemmeno un insegnante di italiano. In realtà le lezioni sono state sospese solo ad agosto: l’insegnante è in ferie.

Per sgomberare la strada è stato necessario l’intervento della polizia, dei carabinieri e dei mediatori culturali. Nonostante il caos, nessuno dei profughi è stato denunciato. In caso contrario la richiesta di asilo con tutta probabilità non sarebbe andata a buon fine. Lo sciopero del cibo italiano si è protratto per due giorni. Poi gli immigrati hanno fatto uno sforzo e hanno mangiato.

Al coro di proteste della Lega - secondo la senatrice Raffaela Bellot «i nostri nonni emigrati non si sarebbero mai comportati in un modo così incivile» - si aggiunge quello del Libero sindacato di Polizia Lisipo. Per il presidente, Antonio De Lieto, «è incredibile che mentre centinaia di migliaia di famiglie italiane fanno la coda per avere un piatto di pasta, degli immigrati disprezzino quello che il nostro Paese gli dona con generosità». Anche don Gigetto De Bortoli, presidente del Ceis di Belluno, si dice amareggiato. «Dispiace che passi il messaggio che nella struttura si viva di stenti» aggiunge.
E intanto ieri dallo Janas Village di Sadali, in Sardegna, dopo le proteste della settimana scorsa, un’altra cinquantina di extracomunitari ha deciso di allontanarsi. I nuovi arrivati, famiglie di siriani, palestinesi, cittadini del Mali, un sudanese e un eritreo, hanno deciso diabbandonare il paese a due ore d’auto da Cagliari.

di Alessandro Gonzato

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... pasta.html

Re: Cibo

PostPosted: Wed 27 August 2014; 15:02
by S-Bahn
Ammettiamo che sia come viene raccontata ma un problema effettivamente c'è: a chi ha lo status di rifugiati per legge è più o meno proibito di lavorare.
Questo è un controsenso che danneggia chi viene mantenuto e chi paga le tasse per mantenerli.

Re: Cibo

PostPosted: Wed 27 August 2014; 18:46
by Federico_2
Tra l'altro di episodi simili ce ne sono una marea e di certo non ci vuole il giornalista di turno che scrive 4 cavolate perfettamente inutili.

Durante il ramadan c'é una forte sproporzione tra cibo fornito e quanto effettivamente consumato, per esempio, che accentua due problematiche: l'incapacità dello stato italiano di gestire una cosa cosi' semplice come soccorrere profughi, e inoltre sottolinea come questi migranti in realtà non hanno assolutamente alcun bisogno. L'islam prevede notariamente la deroga al ramadan per persone con problemi di salute o per casi di emergenza. E' ovvio che se praticano il ramadan, vuol dire che stanno benissimo e non hanno alcuna necessità.

Piu' raramente, ma spero che l'abbiano capito, é successo che le ditte fornitrici abbiano inviato generi alimentari a base di formaggio! E' ovvio che é finito tutto nella spazzatura, vista l'intolleranza al lattosio dei migranti. Pensavano che i migranti venissero dalla Svezia o dalla Francia? Mah :bash:

Continuo a domandarmi perché l'Italia continui a ricevere milioni di migranti clandestini. Se uno straniero vuole venire in Italia chiede il visto ed é benvenuto. Gli altri possono anche essere buttati in mare per me. Pero' a quanto pare il mantenimento dei clandestini a spese dello stato fa comodo a molte aziende.