Trullo wrote:In Italia molti dialetti hanno una forma scritta, nella quale si pubblicano opere, in genere poesie
Non esiste niente di simile per il dialetto zurighese?
Me la raccontò, anni fa, una signora di Napoli. Solo che i due cani erano uno di Naaaaaapule e l'altro di Acerra, e gli ossi erano bistecche.Trullo wrote:Un giorno un cane piacentino incontra un cane parmense. Entrambi stringono tra i denti un bell’osso. Il cane piacentino domanda al parmense “d’in d’ù et?” (di dove sei?). Il parmense risponde “me sum ad Pèrma” (con la e aperta) e mentre pronuncia il nome della città apre la bocca e lascia cadere l’osso che il piacentino raccoglie prontamente. Allora il parmense pone la stessa domanda al piacentino sperando che anche a lui cada l’osso nel corso della sua risposta. “D’in d’ù et?” gli chiede. E il piacentino risponde “Me sum ad Piaséinsa” (con la e chiusa) e se ne va con i due ossi in bocca.
EuroCity wrote:in siciliano, sardo e lombardo. Altri?
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