Asincroni e non sincroni. I motori sincroni girano in regime di sincronismo perfetto, però sono meno robusti e composti di più parti (non si possono eliminare le spazzole, per esempio). È chiaro che la scelta deve essere operata sulla base di diversi fattori: le perdite in linea, le caratteristiche elettromeccaniche del motore, le possibilità di conversione dell'energia e, non ultimo, il fattore economico.
Con i supercondensatori molti problemi potrebbero essere attenuati, oggi abbiamo capacità elevatissime in volumi molto piccoli, dieci anni fa addirittura impensabili!
E rendimenti del 30%, che apparentemente sembrerebbero bassi, sono elevati al confronto di quelli delle macchine termiche che arrivano al 25% e nonostante questo le usiamo tutti i giorni sotto i cofani delle nostre autovetture.
Tutto dipende dall'uso che si può fare della tecnologia disponibile.