I frequentatori avranno capito che (da pedone e utente del mezzo pubblico) non amo certe categorie di ciclisti (come quelli che vanno sui marciapiedi) ma non credevo di dover aggiungere a questa categoria quelli del Giro d'Italia.
Da moltissimi anni vado in vacanza nella bergamasca e una delle passeggiate (a piedi) favorite (e rimasta accessibile anche a una persona anziana quale mia madre) e' quella lungo la SP 41, in particolare tra i km 28 e 31, tra le frazioni di Amora e Ganda (per restare parzialmente in topic, a Amora si arriva col TPL e in 2-3 ore camminando piano si riesce a prendere il bus a ora ragionevole per tornare indietro).
Si tratta(va) di una stretta strada asfaltata sotto le pendici boscose dei monti Cornagera e Poieto, assai piacevole da percorrere in estate perche' molto ombrosa ... un tratto di circa 1 km in particolare era una vera galleria nel verde. Di questa strada, un pezzettino di quel paesaggio italiano che la Costituzione dovrebbe tutelare, conoscevamo ogni angolo, dove spuntavano le fragoline, la rucola, le more, le genziane, le due piante di ciliege selvatiche, quella che faceva ombra alle capre, l'albero "col gozzo".
Purtroppo quest'anno quella strada che credevamo un "punto fermo" e' stata irreversibilmente deturpata. Gia' dall'inizio le piante ai bordi della strada erano state "sfoltite", ma nel tratto gia' ombroso sono stati completamente tagliati almeno duecento alberi (di cui restano i monconi, alcuni erano di oltre 70 anni) fino a una distanza di diversi metri lungo il pendio (ove il sottobosco e' stato ridotto a null'altro che terra battuta). Lo scempio e' visibilissimo anche da lontano (dal versante del monte Rena oltre Ganda).
I passanti ci hanno informato che cio' era avvenuto in occasione della tappa del Giro d'Italia del 26 maggio. Sospetto sia stata qualche televisione per lucrare cinque minuti di ripresa. Secondo il sindaco con cui abbiamo protestato, con l'avallo della Provincia competente su quella strada.