Emergenza sicurezza

Chiacchere in libertà

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Re: Emergenza sicurezza

Postby EuroCity » Mon 30 September 2013; 8:29

Soluzione terra terra: potenziare la vigilanza mobile tradizionale (solo se effettivamente necessario, beninteso).

Soluzione "politico-sociale", a più lungo termine: far sì che non sia più necessario spacciare droga illegalmente, ecc. ecc.

In nessun caso, utilizzare il problema della sicurezza (reale o percepita) per demagogie retrograde demenziali, come le garitte ed altre amenità: non si possono militarizzare le città!

Dimenticavo: deve essere anche la cittadinanza a cambiare, ad essere più solidale contro il degrado (ognuno invece si fa i fatti suoi e delega tutto ai politici, il che ha portato al disastro attuale).
Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare. - Albert Einstein
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Re: Emergenza sicurezza

Postby JA+ » Mon 30 September 2013; 9:15

Già vedere la polizia in giro fa aumentare la percezione di sicurezza (e anche quella reale ne trarrebbe giovamento), magari non solo in auto ma anche a piedi o in bicicletta (soprattutto la polizia locale).
Per quanto riguarda la prevenzione, l'unica soluzione efficace è farla nelle scuole, ma iniziando ora i risultati si vedranno tra un po' di anni, non immediatamente. In realtà anche il carcere dovrebbe avere una funzione rieducativa, ma meglio sorvolare sulla situazione carceri in Italia. :wall:
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Re: Emergenza sicurezza

Postby EuroCity » Mon 30 September 2013; 12:57

Comunque, queste misure non risolvono certo i problemi, ma casomai li spostano altrove: è evidente che ci vogliono delle politiche a monte.

Per esempio, se legalizzare le droghe più o meno leggere può servire a stroncare lo spaccio illegale, che si faccia; se non altro, per motivi pratici.

Ovviamente, sarebbe meglio se nessuno avesse bisogno di drogarsi: ed ecco che si ritorna ai cittadini, che dovrebbero creare una società migliore.

Stato, scuola e famiglia (troppo autoreferenziali) non bastano (e spesso sono controproducenti): ci vuole consapevolezza individuale e collettiva...

Bisognerebbe, dunque, essere molto più "assertivi dal basso" (bypassando così i "politici")! Nevvero...? :idea: :mrgreen:

P.S.: Rileggendo l'articolo, pare che poi si tratti più che altro di generici problemi di vandalismo - ma va a caghèr politici, va...
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Re: Emergenza sicurezza

Postby GLM » Mon 04 November 2013; 15:18

:arrow: http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 67ed.shtml

Difende la fidanzata dagli scippatori
in metrò, preso a pugni e calci

Cinque o sei stranieri hanno tentato di strappare la borsetta alla ragazza mentre aspettava il treno

Alcuni uomini hanno aggredito domenica sera, attorno alle 23, una coppia di fidanzati mentre stavano aspettando la metropolitana a Porto di Mare. La ragazza è stata circondata da cinque o sei stranieri che hanno tentato di strapparle la borsetta. Intervenuto per difendere la ragazza, il fidanzato è stato a sua volta colpito con pugni e calci.

TENTATO SCIPPO - L’aggressione è avvenuta alle 22.30 all’ingresso della fermata della metropolitana Porto di Mare, sulla linea gialla. Una coppia di ventenni ecuadoriani è stata avvicinata da un gruppo di ragazzi stranieri (il ferito non è stato in grado di fornire la nazionalità alla polizia) che hanno tentato di scippare la borsetta alla ragazza. Il giovane è riuscito in un primo tempo a far desistere i malintenzionati, che si sono allontanati; poi però sono tornati indietro per picchiarlo. Una volta giunti al capolinea di Comasina, il ventenne ha accusato un malore ed è stato accompagnato all’ospedale San Raffaele. Le sue condizioni non sono gravi.
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Re: Emergenza sicurezza

Postby Carlomm73 » Tue 05 November 2013; 14:45

JA+ wrote:Già vedere la polizia in giro fa aumentare la percezione di sicurezza (e anche quella reale ne trarrebbe giovamento), magari non solo in auto ma anche a piedi o in bicicletta (soprattutto la polizia locale).
Per quanto riguarda la prevenzione, l'unica soluzione efficace è farla nelle scuole, ma iniziando ora i risultati si vedranno tra un po' di anni, non immediatamente. In realtà anche il carcere dovrebbe avere una funzione rieducativa, ma meglio sorvolare sulla situazione carceri in Italia. :wall:


E servirebbe anche da deterrente verso qualcuno non propriamente ben disposto verso il resto della cittadinanza.

@Eurocity: sono d'accordo su tutto, mi permetto di aggiungere un paio di cose: innanzitutto temo che i politici siano lo specchio della società, quindi il loro scarso valore rispecchia quello della maggior parte dei nostri connazionali. Inoltre i motivi per cui tanti sono portati a guardare più al proprio orticello senza avere un'idea dello Stato sono molteplici. La cosa più preoccupante è uno strato di tensione sociale che si avverte in giro con scarso rispetto reciproco.
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Re: Emergenza sicurezza

Postby JA+ » Tue 05 November 2013; 20:11

Riprendendo il discorso, mi pare che ultimamente la presenza della polizia sul territorio sia aumentata, sia a Milano che in periferia (ad Affori ho avvistato addirittura un agente in bicicletta :o , comunque anche le auto sono aumentate). :P
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Re: Emergenza sicurezza

Postby Trullo » Sat 09 November 2013; 9:00

Alcune riflessioni da un sempre interessante blog
http://racconti.tumblr.com/post/6637055 ... -la-realta
"Il comunismo ha sbagliato, ma non era sbagliato.“ (Rossana Rossanda)
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Re: Emergenza sicurezza

Postby max90 » Sat 09 November 2013; 11:59

Quella di Milano Lambrate non la sapevo. :shock:
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Re: Emergenza sicurezza

Postby Federico_2 » Sat 09 November 2013; 20:00

E' da luglio che se ne parla. La polizia doveva sequestrare la merce: invece sulla carta non prendeva nulla, nella pratica la confiscava
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Re: Emergenza sicurezza

Postby GLM » Thu 06 February 2014; 18:45

http://video.repubblica.it/edizione/mil ... 050/153549

Milano, aggredisce il rivale con una mannaia in Centrale
Un algerino di 31 anni è stato arrestato dalla Polfer, a Milano, per il tentato omicidio di un tunisino di 39 colpito al braccio e al volto con una mannaia di 30 centimetri. L'episodio è avvenuto la sera del 4 febbraio all'interno del mezzanino della stazione Centrale: la scena è stata ripresa dalle telecamere a circuito chiuso installate nel passaggio. Gli agenti della Polfer non sono stati in grado di determinare il motivo che ha spinto Abdel Kader Farth, irregolare e con precedenti, a colpire la vittima, medicata all'ospedale Niguarda con oltre 50 punti di sutura soltanto sul viso. I motivi sono comunque definiti futili: forse ha giocato un ruolo importante lo stato di alterazione alcolica del ferito e dell'aggressore, entrambi senzatetto e frequentatori della stazione. Gli agenti hanno assistito alla scena sullo schermo e sono arrivati sul posto in tempo per vedere la via di fuga dell'algerino, fermato poco dopo in via Sammartini dopo una colluttazione in cui è stato disarmato. Il ferito è stato soccorso dal 118 e, una volta medicato, denunciato perché clandestino
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Re: Emergenza sicurezza

Postby GLM » Sun 29 June 2014; 18:30

:arrow: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06 ... e/1043878/

Treni Roma-Milano, passeggeri in balìa dei borseggiatori: “Ma arrestarli è inutile”
Gruppi di uomini organizzati ogni giorno entrano nelle maggiori stazioni italiane per scippare o ingannare i turisti: intascano anche 200 euro al giorno e nessuno riesce a fermarli, né la polizia né la sicurezza interna. Da inizio anno, solo a Termini, si contano oltre 2.500 denunce e un centinaio di arresti

di Alessandro Ferrucci | 29 giugno 2014Commenti (242)
Treni Roma-Milano, passeggeri in balìa dei borseggiatori: “Ma arrestarli è inutile”
Più informazioni su: Bologna, Firenze, Ladri, Milano, Roma, Stazione Termini, Treni.


È solo questione di un attimo, un attimo ben organizzato, oliato nel tempo, a loro basta un veloce sguardo sul tabellone generale o l’orecchio pronto ad ascoltare l’annuncio “il treno Frecciarossa è in arrivo al binario…”, e il gruppetto si materializza. Si dividono in due squadre di quattro o cinque elementi ciascuna: la prima individua il viaggiatore a terra, ancora meglio se straniero, carico di bagagli e donna. Quindi gli offre un aiuto. Il secondo team sale direttamente sul treno, ed è razzia. È la storia dell’assalto alle nuove “diligenze”. Roma, Firenze, Bologna, Milano, poco cambia, mutano alcuni schemi, maggiori o minori criticità, ma la sostanza è sempre la stessa, con una “lotta quotidiana impari. Ci siamo beccati botte, insulti, sputi e denunce. Sì, denunce, questa non è vita”, racconta un capotreno di cinquantacinque anni e migliaia di chilometri ferrati in carriera. È stanco e frustrato, ma non per l’età.


Partenza da Roma
Ore 8.30, la schermata iniziale della biglietteria self service dà la giusta cifra alla giornata in stazione, “attenzione ai borseggiatori”, recita prima di erogare il servizio richiesto. Occhio. Alcune donne offrono un aiuto ad usare la macchinetta, altre chiedono l’elemosina, parlano molte lingue, comunque riescono a farsi capire, in sostanza arrotondano il lavoro dei loro uomini. “Arrivano tutti insieme verso le sette del mattino – spiega un poliziotto della Polfer – Ogni giorno sono 150, a volte 200 persone, scendono dalle auto e iniziano la caccia al viaggiatore”. Una caccia senza sosta che dura fino a pomeriggio inoltrato. “Il fenomeno è partito circa un anno fa, ma da quattro, cinque mesi è esploso e noi non abbiamo gli strumenti per bloccarlo, al massimo riusciamo ad arginare. Tutti i giorni la stessa tarantella”. Individua, insegui, blocca. Documenti. Arrivederci. “Guardi, eccoli in azione”. In quattro circondano una coppia di anziani, agguantano il bagaglio con la scusa di regalare un servizio, il lui cammina con le stampelle, la donna è confusa, combattuta tra l’accettare o meno, perché “molti passeggeri non capiscono subito –spiega Emilio, controllore – hanno il dubbio sia un vantaggio offerto da Trenitalia, la realtà la comprendono troppo tardi, magari quando il treno è già partito e si accorgono di non avere più portafogli, cellulare o altro”. La coppia è salva, il servizio di sicurezza della stazione Termini fa segno alla Polfer, questi ultimi intervengono, i quattro se ne vanno. “Ma è un palliativo – si lamenta uno degli agenti – interveniamo di continuo”. I numeri lo raccontano: da inizio anno, solo a Termini, si contano oltre 2.500 denunce, un centinaio di arresti, “ma tutti inutili, vengono liberati immediatamente, non esiste alcun sistema sanzionatorio, e se ora passa la riforma delle carceri, sai che risate. Neanche ci passano nel penitenziario, altro che sicurezza” conclude, amaro, l’agente.

È in arrivo sul binario dodici… Si ricomincia, tutti all’opera. Un Frecciargento entra in stazione, si ferma, i controllori sembrano dei marines, scendono dalla carrozze consci da cosa li attende, alcuni si piazzano davanti le scalette, si preparano alla ronda di controllo sui vagoni, su e giù, provano a cacciare, imprecano, sudano, una signora urla per ottenere un loro intervento, un gruppo di turisti è braccato da due ragazzi che gli stanno sfilando 80 euro. “Sa qual è l’aspetto più mortificante?”, interviene un altro controllore. No, ci dica. “Ho due denunce”. Per cosa? “Maltrattamenti”. Li ha aggrediti. “Ma cosa dice! Mi vede?” Effettivamente non ha l’aspetto minaccioso: cinquantasei anni, alto uno e settanta, paffuto, brizzolato, occhiali da vista, scarpe nere consumate, tanta voglia di andare in pensione. “Se li tocchiamo, se gli mettiamo solo una mano sull’avambraccio per chiedergli di scendere, subito ci denunciano! Immediatamente. Così creano un precedente, sono organizzati anche in questo. Quanti sputi mi sono beccato, calci sugli stinchi, pugni sui fianchi mentre sono di spalle, insulti nell’orecchio. Eppure me li trovo sempre qui. Alcuni li conosco. Non ci sono leggi, impossibile fermarli”. Il treno riparte, un po’ di respiro fino alla sosta successiva.

Prima tappa: Firenze SMN
Ore 10.20. È considerata una delle più pericolose, meno gestibili, dove il rapporto tra viaggiatori e forze dell’ordine è sproporzionato per difetto e dove il numero di turisti è in crescita. Qui i gruppetti di ladruncoli attraversano indisturbati i binari per passare da treno a treno, hanno anche il tempo di spezzare la monotonia con una partitella improvvisata a pallone.

Un mendicante italiano impreca “andate affanculo , bastardi!” Scusi, cosa succede? “Da quando ci sono loro non vedo una lira… un euro”. Controllori, personale interno della stazione, Polfer, tutti raccontano le stesse scene dei colleghi di Termini. Parlano di impotenza, di aggressioni, di continui fermi e continui rilasci. Di senso di inutilità. “Lo vede quel ragazzo la?” l’agente indica un tizio muscoloso, tatuato, con scarpe da ginnastica, neanche trent’anni. “Ieri l’ho bloccato tre volte, altrettante se ne è andato”. Di che nazionalità è? “La maggior parte sono romeni, ma occhio a dirlo altrimenti ci accusano pure di razzismo. In mezzo a loro si è infilato qualche bulgaro. Ma restano quasi tutti romeni. Se ora lo segue a breve entrerà in azione…” Vero. Due minuti e parte insieme ad altri quattro “colleghi”. Stessa tecnica studiata, stesse frasi, atteggiamenti, scaltrezza. Sicurezza.

Seconda tappa: Firenze Rifredi
Ore 11,10. Più piccola di Santa Maria Novella, meno passeggeri ma anche meno controlli. Qui si sistemano in cima alle scale, hanno dei codici cifrati, dei gesti veloci per smistarsi, chi scende, chi sale, chi accompagna al vagone. Sono dotati fisicamente, corrono quando serve, camminano quando devono mimetizzarsi, se trovano un “cliente” particolarmente interessante con un cenno invitano gli amici ad avvicinarsi. La polizia non si vede.

Terza tappa: Bologna centrale
Ore 13,05. La stazione più complessa, più articolata, divisa tra la parte vecchia e la nuova dedicata solo all’alta velocità. Nel primo caso, simile a Firenze Rifredi, i gruppi si organizzano vicino le scale, aspettano il turista, oppure lo inseguono nei lunghi corridoi, così lunghi da lasciarti solo anche nelle ore di punta. Ovvio, come al solito, saltano sui treni, ma hanno meno tempo, non è come a Roma e Milano dove la sosta è più lunga, qui i tempi sono ristretti. Tutto questo non accade nella zona dell’alta velocità, “non gli conviene – spiega un agente bolognese – non tanto per la presenza di telecamere, ma perché hanno meno arrivi e partenze da sfruttare e non riescono a passare velocemente da un binario all’altro. Insomma sono limitati”. Infatti non ne vediamo. Come non vediamo alcuna panchina, e chi non ha forza per restare in piedi è costretto a sedersi in terra. Luci mirate, schermi ovunque, macchinette self service per le bibite, indicazioni su quale percorso è più adatto per uscire, ma nessun punto per sedersi. Neanche fosse una fermata della metropolitana.

Quarta tappa: Milano Centrale
Ore 15,50. In attesa del treno i gruppi sono organizzati con dei carrelli, una sorta di evoluzione rispetto alle altre stazioni. Sono meno invadenti, sembrano meno pericolosi. “Ed è così – spiega un controllore – non è come a Firenze o Roma, casi limite, ma non tutto è roseo. So per certo che i maggiori interventi delle forze dell’ordine sono vicino alle scale mobili della metropolitana, lì avvengono scippi e aggressioni. Anche se il mese scorso proprio qui mi sono beccato un cazzotto sulla nuca”. Da chi? “Non lo so. Mi è arrivato alle spalle. Ho visto tre ragazzi all’opera su un vagone, sono salito, stavano scippando due straniere, ho urlato, si sono fermati, e all’improvviso mi è arrivata la botta da dietro. Il tempo di riaprire gli occhi ed erano scappati. Mi sono rotto le palle, è un continuo, dovrebbero almeno tornare i tornelli”. Tradotto: anni fa si poteva accedere ai binari solo con il biglietto in mano “e non come ora, libero accesso. Magari è poco per fermare, ma è qualcosa”.

Ritorno nella Capitale
Ore 19,25. C’è ancora luce, ma il lavoro dei 150 o 200 è finito. Un altro ragazzo della Polfer ci racconta che in un giorno, ognuno di loro, riesce a tirare su anche duecento euro. Poi aggiunge il solito racconto, ascoltato nell’intera giornata, di frustrazione, di fenomeno in crescita, di un personale di sicurezza in parte inadeguato “perché da noi non arrivano i più giovani, ma chi è agli ultimi anni di servizio. Oltre ad avere meno ricambi. Ma il problema non è solo questo…” Così snocciola una lunga serie di inadeguatezze del nostro sistema giudiziario, di maglie larghe, di impunità, di incapacità a difendersi. Di scarsa collaborazione. “Quelli che fermo mi ridono in faccia, sanno che è inutile, che poco dopo potranno riprendere la loro attività. Non sa quanto mi rode. Ma attenzione, non sono solo loro a fare i furbetti”. E ha ragione. Alla fermata dei taxi a Termini è la norma trovare due o tre autisti in cima alla fila. Scelgono e distribuiscono i clienti. Cercano – anche loro – lo straniero con la valigia al quale chiedere e strappare una tariffa differente da quella ufficiale. Chi si oppone viene respinto con insulti, spintoni no, a cinquanta metri c’è comunque una camionetta dei carabinieri fissa sul marciapiede. Ci avviciniamo e all’i mprovviso sentiamo un tassista che sibila: “Piove”. Eppure il cielo è terso. Sembra una frase da film, sicuramente è ispirata a qualche pellicola, ma in questo caso è riferita a un paio di agenti che si avvicinano per invitare i tassisti a sbloccare la situazione. Tutti salgono in auto, per qualche minuto tutto torna normale, anche alla stazione Termini, la stazione dei predoni.
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Re: Emergenza sicurezza

Postby max90 » Tue 01 July 2014; 15:46

Allucinante.
E' sempre più chiaro che la colpa di questi fenomeni non è della ferrovia: FS effettivamente non può fare nulla. Mi sembra però impossibile che la polizia non possa arrestare questa gentaglia in flagranza di reato: le leggi per farlo sicuramente ci sono.
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Re: Emergenza sicurezza

Postby Federico_2 » Wed 23 July 2014; 0:03

Con i tribunali che hanno dei metodi produttivi che richiedono migliaia di ore-lavoro per un processo e personale che ovviamente non é infinito, dove vuole andare la giustizia?
Ho paura che fuori dall'italia servono molte meno ore di lavoro per un processo.
Poi da noi i tribunali si devono preoccupare di faccende di dubbia utilità per il sistema giustizia, ossia le annotazioni sulle seconde copie dei registri di stato civile e il rilascio copie degli atti notarili, tanto per dirne due.
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Re: Emergenza sicurezza

Postby S-Bahn » Wed 23 July 2014; 9:35

La produttività sembra effettivamente molto bassa. Ho anche il sospetto che però in troppi non facciano il loro dovere. Non sono così convinto che sia proprio inutile arrestare uno scippatore, specie se recidivo. Certo, è molto più facile girarsi dall'altra parte.
Comunque, dopo avere avuto per vent'anni per la maggior parte del tempo un primo ministro "molto efficiente e che si preoccupava della sicurezza degli italiani", primo ministro che non ha fatto nulla se non cercare di rendere ancora più lenta la giustizia, chissà perché... :twisted: adesso abbiamo al governo un primo ministro "ancora più efficiente e che si preoccupa ancora di più degli italiani", tra tanto agitarsi e tanta demagogia non troverebbe il tempo per occuparsi della produttività della magistratura (e della polfer...)?
La speranza non è la convinzione che qualcosa andrà bene, ma la certezza che quella cosa ha un senso,
indipendentemente da come finirà

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Re: Emergenza sicurezza

Postby GLM » Sat 30 August 2014; 13:41

:arrow: http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... -94545563/

Milano, va in giro con la spranga e minaccia la gente. "Ma non riusciamo a neutralizzarlo"
Il caso di un uomo che negli ultimi dieci giorni ha collezionato cinque denunce, ricoveri e processi. I vigili: "Mancano regole per gestire queste persone". Anche carabinieri e polizia hanno cercato di fermarlo


Negli ultimi dieci giorni ha collezionato tre denunce a piede libero per il porto di un’arma impropria e danneggiamento. E altre due per minacce e resistenza a pubblico ufficiale. È stato sorpreso a minacciare automobilisti con un bastone, si è opposto due volte al fermo brandendo una spranga di ferro e lunedì è stato fermato mentre lanciava pietre contro le auto. «Eppure, l’unico provvedimento restrittivo preso finora nei suoi confronti è l’obbligo di firma due volte a settimana», dice Daniele Vincini, segretario del sindacato di polizia locale Sulpm. È un cittadino senegalese di 43 anni, con precedenti per violenza, da giorni si aggira per Milano armato di spranga «per difesa personale», come spiega a ogni fermo. E ogni volta che l’arma impropria gli viene sequestrata, se ne procura un’altra.

L’uomo è ora affidato al Niguarda, dove si trova in osservazione al reparto psichiatrico in regime di trattamento sanitario obbligatorio (tso). «Fra una settimana il tso sarà finito — dice Vincini — e sarà libero di girare, con l’unico obbligo della firma. Sul caso ci stiamo consultando con le altre forze dell’ordine e con il personale medico. Purtroppo di casi simili, magari non altrettanto eclatanti, ce ne sono tanti». La prima volta che la polizia locale ferma l’uomo è il 18 agosto. La segnalazione arriva da un automobilista, «minacciato con un bastone da un esagitato». I vigili intervenuti vengono minacciati, ma riescono a disarmarlo e identificarlo. «Il processo per direttissima si conclude con una richiesta di perizia sulle sue condizioni psichiche — riferisce Vincini — e in attesa del referto gli viene dato l’obbligo di firma».

Gli inquirenti scoprono che l’uomo arriva da Salerno, dove viveva con l’ex moglie e dove aveva precedenti per violenza nei suoi confronti. I vigili lo fermano di nuovo lunedì in via Montebello, a due passi dalla questura. Oltre a brandire una spranga, lancia pietre alle auto in transito, proferendo frasi senza senso nei confronti dei passanti. Viene condotto negli uffici del reparto Radiomobile in via Custodi, dove gli viene fatto il verbale di sequestro della spranga. «Con grande sorpresa dei colleghi, in centrale scopriamo che l’uomo aveva con sé altri due verbali di sequestro per la spranga, uno fatto dai carabinieri e uno dalla polizia, che evidentemente hanno incontrato le nostre stesse difficoltà nella gestione del fermo e delle denunce di rito, tenuto conto che personale medico richiesto sul posto non aveva convalidato il tso da effettuare in regime di stato di necessità — dice Vincini — e i due episodi si riferivano ai pochi giorni intercorsi fra il primo e il secondo fermo fatto dalla polizia locale».

Rilasciato nella notte, l’uomo ha appiccato un piccolo falò a pochi passi dalla centrale della polizia locale, bruciando tutte le denunce, e aggirandosi con fare minaccioso nei giardinetti della piazza antistante il Reparto. Perciò alle 18.15 è stato fermato e portato a Niguarda. «Per casi simili di fatto manca un protocollo e regole certe — dice Vincini — Persone in queste condizioni vanno aiutate e messe nelle condizioni di non nuocere».
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