by serie1928 » Sat 22 July 2017; 17:48
I giudici non "azzaccagarbugliano", mai e per definizione. Non interpretano le leggi, interpretano i fatti ed applicano le leggi. I cittadini che pensano che lo facciano hanno qualche problema emotivo.
Aggredire un polizziotto è meno grave? No, non lo è. È solo meno probabile che l'intento abbia successo. In ogni caso, tutti i casi, l'intento di uccidere deve essere qualcosa di più di due parole su un verbale di arresto. Se c'è l'intento, il fatto che abbia più o meno possibilità di successo non ha alcuna importanza, è tentato omicidio. Ma se non c'è...
Un pugile, un karateka, un qualsiasi individuo addestrato ad utilizzare le mani con potenzialitã letali ha una sola aggravante rispetto ad un nirmale cittadino: le sue mani (e gli altri arti) sono da considerare armi improprie, ed ha una maggiore responsabilità nell'utilizzarle. Se poi il sarto si dimostra essere altrettanto micidiale: 1:1. Palla al centro.
Le norme non sono "fumose", non possono essere più specifiche, devono essere generiche per forza. E siccome lo sono, addestriamo cittadini che diventano giudici per poterle applicare. Ed è l'unico sistema che funziona, altimenti vivremmo (ed in parte già lo facciamo per colpa delle leggi fatte sull'onda dell'emotività) in un paese in cui ė imposssibile non infrangere quanche regola più di una volta al giorno, anche per normali attività, che il giorno che veniamo "beccati" subiremo tutte le conseguenze della legge. No, non è curioso voler vivere in un paese libero!
Che poi una "minaccia aggavata" preceduta da una aggressione con lesioni (al titolare del ristorante probabilmente) non conduca alla carcerazione del soggetto, questo non dipende dal giudice, dipende dalle regole scritte che il giudice applica.
Abbiamo tutti fretta, e mai siamo puntuali!