La questione è definire il concetto di naufrago. Non ho il tempo di documentarmi.
Se io prendo un gommone e intendo andare dall'altra parte del mare (Nostrum, Vostrum, Lorum) sono un po' fessacchiotto e nessuno mi fa assistenza non richiesta. Se poi rischio il naufragio (ossia di perdere il natante) allora chiamo aiuto e sono fortunato se arriva un soccorritore, anche se mi da un meritato scappellotto prima di soccorrermi.
Se consideriamo naufrago chiunque si metta in mare con qualcosa sotto il sedere , allora favoriamo queste scellerate migrazioni e le morti conseguenti. Bisogna impedire che partano, meglio ancora, impedire che abbiano motivo di lasciare i loro paesi (idem per i giovani italiani emigranti).
Non ritengo che ci fossero naufraghi in quelle condizioni e quindi la Comandante, anche supponendone la buona fede, non era in stato di urgenza, come ha dimostrato veleggiando per oltre 10 giorni anzichè andare in Grecia.
Che la Tunisia, una delle principali mete turistiche del Mediterraneo, non sia un porto sicuro, mi sorprende, ed allora andrebbero emessi warning della Farnesina per i turisti.