Trullo wrote:...
indaco1 wrote:Aggiungo la soluzione piu' sanguinosa di tutte ma la piu' semplice.
Ridurre di botto del 25% la spesa pubblica. Tutta. Le pensioni, gli stipendi pubblici, i consumi dello stato. Tutto giu' del 25% medio dall'oggi al domani.
Semplice e sbagliata. Non nel senso di inapplicabile socialmente o di eticamente ingiusta, sbagliata proprio aritmeticamente
Non puoi pensare che tagliare il 25% di spesa pubblica non abbia effetti sulle entrate
Spendi il 25% di meno, d'accordo, ma (tra minore irpef, minore iva) anche le entrate dimunuiscono. Non del 25% ma diminuiscono
Inoltre, siccome ciò che preoccupa non è la cifra assoluta del debito ma il suo valore rapportato al pil, se riduci il debito ma al contempo riduci il pil (e tagliare del 25% le spese riduce il pil) hai ottenuto benefici molto minori di quelli che sembrano uscire dai tuoi conti
Perfettamente d'accordo con te. Ho semplificato.
Lucio Chiappetti wrote:Tutto giu' del 25% medio dall'oggi al domani.
Abbiamo gia' dato con questi tagli lineari ...
Abbiamo dato molto di piu' con l'aumento delle tasse. Il rapporto tasse/pil e' a livelli abnormi, che solo pochi paesi che danno servizi molto migliori dei nostri raggiungono.
http://www.cgiamestre.com/2011/09/press ... %99-il-54/Non devono essere fatti tagli lineari, ma devono essere fatti piu' tagli che aumenti di tasse in futuro.
Perche' in Italia se aumenti ancora le tasse accoppi del tutto l'economia, almeno quella sana. MOLTO DI PIU' CHE TAGLIANDO LE SPESE (scusate se lo urlo ma era necessario).
Non e' un caso che fino al '92 l'Italia crescesse piu' delle altre nazioni sviluppare e dopo il '92 (cioe' a partire dalle manovre che ogni anno drenano risorse all'economia vera che produce valore) cresciamo molto meno di tutti gli altri. Almeno fosse rientrato lo stock di debito.... qualche anno di sofferenza ma poi le cose sarebbero andate meglio.
Intendiamoci: io non intendo che tutto quello che fa lo Stato per definizione non produce ricchezza, al contrario. La scuola, i trasporti pubblici, la sanita', la pubblica sicurezza sono servizi che hanno un valore, che sono ricchezza, che costerebbero moltissimo anche se li dovessimo comprare dai privati pagandone tutti i costi e che spesso sono investimenti che consentono di creare altrove o in futuro altro valore (benefici esternalizzati).
Pero' in tutta onesta' non pensate che ci sia un infinito mare di spesa pubblica che potrebbe essere razionalizzata senza mandare sul lastrico nessuno?
E ancora. Se vediamo lo Stato come una azienda in stato di crisi, perche' non dovremmo applicargli le stesse cose che si fanno nelle aziende in stato di crisi?
Qui la discriminazione tra i lavoratori del settore privato e quelli del settore pubblico e' stridente.
Se la mia azienda non fa quadrare i conti quelli tagliano.
Sono forse un cittadino di serie B?